No matter what I say or do,
the message isn't getting through,
And you're listening to the sound
of my breaking heart.I really want you – James Blunt
Esattamente dieci giorni dopo aver bevuto la Dyslexia, una settimana dopo aver preso l'antidoto (e aver baciato Malfoy), tre giorni dopo averlo incontrato in biblioteca, Hermione si rese conto di essere impazzita del tutto. Aveva preso la riprovevole abitudine di tenere il conto del tempo che passava dalle volte in cui aveva avuto contatti con lui e, fatto ancora più grave, aveva cominciato a sperare che lui la avvicinasse in qualche modo, perché avvertiva il bisogno di parlare di quello che era successo. Se lui l'avesse derisa o presa in giro, quella parte di lei che continuava a pensare che tra loro ci fosse stato qualcosa di importante, o comunque insolito, sarebbe stata messa a tacere. E piuttosto che restare sola con i propri pensieri, permettendo loro di autoalimentarsi a discapito della sua sanità mentale, Hermione decise che se lui non avesse dato segno di volerle parlare, avrebbe fatto lei il primo passo.
Naturalmente, tutto ciò richiedeva un coraggio che andava ben oltre le innate capacità di una Grifondoro che, per niente spaventata all'idea di affrontare le forze oscure, capitolava miseramente di fronte alla possibilità di essere attratta da una viscida serpe calcolatrice.
Per questo motivo, dopo essere uscita dalla Sala Grande prima dei suoi amici per seguire il gruppetto di Serpeverde che le interessava, aveva cominciato a camminare dietro di loro a passo sempre più lento, fino a perderli tra le svolte dei corridoi dei Sotterranei, improvvisamente meno convinta di voler fare quello che stava facendo.
Si voltò per andarsene e quasi andò a sbattere contro la figura pigramente appoggiata contro il muro dietro di lei.
«Mi cercavi, Mezzosangue?», domandò Malfoy, con un sorriso divertito stampato sulle labbra.
Hermione pensò che se quello che voleva era una conferma che le cose fossero tornate alla normalità, poteva tranquillamente considerarsi soddisfatta e non c'era alcun motivo di restare lì a farsi umiliare più del necessario.
«Il mondo non gira intorno a te, Malfoy», ribatté scansandolo per andarsene.
Lui si spostò davanti a Hermione e quando lei fece per evitarlo ancora, Malfoy la bloccò di nuovo con il suo corpo.
«Dici di no? Che strano, ero convinto del contrario», disse, fingendosi perplesso.
«Lasciami passare», sbottò lei irritata.
Lui la guardò in modo strano, poi si fece da parte, ma nell'esatto istante in cui gli passò a fianco per andarsene, Malfoy le afferrò un braccio per trattenerla, proprio come aveva fatto quel giorno a Hogsmeade, quando era cominciato tutto.
«Sei venuta perché continui a pensarci anche tu?», le sussurrò all'orecchio con voce suadente.
Hermione non si mosse e lui la lasciò andare, poi, senza aspettare una risposta, le diede le spalle e se ne andò.
Lei costrinse le gambe a mettersi in moto, mentre i pensieri si agitavano furiosamente nella sua testa, combattuti riguardo ai sottintesi che avevano colto.
Continui a pensarci...
Vittoria. Soddisfazione. Autocelebrazione.
...anche tu?
Ammissione. Inquietudine. Vulnerabilità.
Era turbato o la stava ancora prendendo in giro?
Si voltò di scatto. «Malfoy?»
STAI LEGGENDO
Rusty Halo
Fanfic[Completa] Quando Hermione Granger vede Draco Malfoy in difficoltà durante un'uscita a Hogsmeade, proprio non riesce a trattenersi dall'aiutarlo, anche contro il parere dei suoi amici. Ma l'immancabile eroismo della Grifondoro non si sposa bene con...