Capitolo 19 - Rusty Halo

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Everyone's running from something,
but we don't know when it's coming
So we keep running and running and running.

Rusty Halo – The Script


Con l'arrivo del Natale, la neve che cadeva su Hogwarts sembrava diversa. Anziché portare il gelo e il fastidio delle strade ghiacciate, pareva riscaldare l'atmosfera tra le mura del Castello e infondeva speranza nei cuori di maghi e streghe che difficilmente riuscivano a non pensare ai numerosi attacchi dei Mangiamorte ai danni della Comunità Magica e di quella Babbana.

La Sala Grande, quell'anno più del solito, era meravigliosamente addobbata: una dozzina di enormi alberi di Natale coperti di ghiaccio e illuminati da centinaia di candeline erano disposti attorno ai tavoli; festoni di agrifoglio, vischio e pungitopo pendevano dalle pareti e dal soffitto, dal quale, di tanto in tanto, fioccava della neve magica, calda e asciutta, che svaniva a contatto con oggetti o persone. Molti studenti avevano scelto di trascorrere le vacanze a scuola, perlopiù dietro insistenza dei genitori, dal momento che Hogwarts restava il posto più sicuro e lontano dalla guerra.

Qualcun altro, invece, avrebbe probabilmente preferito tornare a casa per scappare dalla piccola e silenziosa battaglia che stava avendo luogo tra le mura del Castello. Draco Malfoy era rimasto per cercare la persona a cui era stato assegnato l'incarico di uccidere Silente e, probabilmente, anche lui. Nonostante i tentativi piuttosto deboli di colpirlo, Draco aveva capito che se non fosse stato lui o lei a farlo fuori, ci avrebbe pensato il Signore Oscuro in persona a punirlo per non aver portato a termine la missione e aver reso necessario l'intervento di un'altra persona. D'altra parte, perfino suo padre si aspettava ancora che lui riuscisse, in chissà che modo, a togliere di mezzo il vecchio preside, mentre sua madre, nonostante i rischi, aveva cercato di tenerlo al sicuro, indipendentemente dalla sua scelta, riuscendo soltanto a trovare un'alleata nella madre di Blaise, che ora viveva a casa loro. Per questo motivo, neanche Zabini sarebbe tornato a casa per Natale, preferendo di gran lunga la compagnia di Draco a quella degli inviati del Ministero che sorvegliavano Villa Malfoy, nel caso in cui il ricercato Lucius Malfoy si fosse fatto vivo. Draco non sapeva con precisione dove si nascondesse suo padre – in questo modo nessuno avrebbe potuto estorcergli l'informazione contro la sua volontà – ma era a conoscenza del fatto che non era mai mancato alle riunioni dei Mangiamorte e che, sebbene non godesse più del favore del Signore Oscuro, gli era stata assicurata una certa protezione affinché non cadesse nelle mani degli Auror.

Dei suoi compagni, molti non sarebbero tornati a casa per le vacanze. Tiger e Goyle si erano limitati a dare i propri nomi alla McGranitt – che stava stilando la lista di coloro che sarebbero rimasti al Castello – non appena l'aveva fatto Draco. Theodore Nott, il cui padre era stato arrestato l'estate prima, aveva preferito Hogwarts alla casa dei suoi zii. I genitori di Pansy, invece, erano partiti per fare visita ad alcuni parenti lontani, quindi lei non aveva avuto scelta.

Al contrario, Daphne aveva annunciato che sarebbe tornata a casa, ma una mattina, durante la colazione, si era seduta di fronte a Blaise e aveva pronunciato una sola frase in tono lugubre, come se stesse comunicando una brutta notizia.

«Ho saputo che tua madre ha venduto la casa nello Yorkshire.»

Blaise aveva sollevato lo sguardo dalla tazza di tè bollente che aveva davanti e l'aveva fissata senza nascondere la sorpresa per il semplice fatto che lei gli stesse rivolgendo la parola.

«È così», aveva risposto alla fine.

«Mi dispiace», aveva detto lei.

«Perché?»

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