Capitolo 18 - Bleeding Out

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 I'm bleeding out, so if the last thing that I do
Is bring you down, I'll bleed out for you.
So I bare my skin and I count my sins
And I close my eyes and I take it in.
 
I'm bleeding out, I'm bleeding out for you.

Bleeding Out – Imagine Dragons


Harry sollevò lo sguardo dal manuale di Pozioni Avanzate del Principe Mezzosangue giusto in tempo per evitare di finire addosso a Ron, che si era fermato nel corridoio per salutare Justin Finch-Fletchley.

«Se smettessi di leggere almeno mentre cammini, potresti guardare dove metti i piedi», gli fece notare Hermione con una punta di acidità.

«Questo libro è incredibile, quando arriverà la mia copia dal Ghirigoro restituirò quella», replicò semplicemente Harry, che aveva già ripreso a sfogliarne le pagine. Sapeva che la strega l'aveva trovato altrettanto affascinante quando l'aveva avuto tra le mani, perciò si aspettava che smettesse di insistere. Invece lei iniziò uno sproloquio sull'ingiustizia di tenere per più tempo del necessario qualcosa che avrebbe dovuto essere solo in prestito e sull'inaffidabilità di uno studente che non aveva neanche scritto il suo vero nome su un libro di scuola. Sembrava piuttosto irritabile quella mattina.

«Ciao, Harry!», lo salutò Colin Canon, costringendolo a sollevare lo sguardo da un incantesimo che il Principe aveva annotato sotto la dicitura "contro i nemici" e che lui non vedeva l'ora di provare.

«Sai già della Gazzetta di Hogwarts, non è vero?», fece Colin, ricordandogli del club di giornalismo che aveva avuto il permesso di fondare da Silente in persona e che avrebbe prodotto un settimanale sulle notizie più interessanti della scuola. «Ti andrebbe di rilasciarmi un'intervista su qualcuna delle tue avventure? O magari potresti raccontare di come mi hai salvato la vita nell'ufficio di Silente!»

Harry evitò di specificare che era stato Piton a impedirgli di morire avvelenato, ma non aveva nessuna voglia di assecondare Colin. «Ehm, che ne dici se ci vediamo a colazione? Stavo andando prima un attimo in bagno», inventò con poca convinzione.

Fortunatamente, al fiducioso Colin bastò quella scusa per credere alla sua buona fede, così si diresse in Sala Grande insieme a Ron, Hermione e Justin, mentre Harry si infilava in un corridoio laterale.

Ci mise un po' a rendersi conto di essere al primo piano, proprio davanti al bagno di Mirtilla Malcontenta, che celava l'ingresso alla Camera dei Segreti.

Intenzionato a trovare un rifugio che gli concedesse la calma necessaria a proseguire la lettura, Harry si infilò all'interno, sperando che Mirtilla fosse da qualche altra parte a infestare uno sgabuzzino o a piagnucolare su un termosifone. Fu subito deluso dalla sua voce, che, meno lamentosa del solito, riecheggiava tra le pareti del bagno in disuso.

«Ho visto tante pozioni dal giorno della mia morte, ma questa mi è nuova», stava dicendo a qualcuno che Harry non riusciva a vedere dal punto in cui si trovava. «Che cos'è? Un filtro d'amore?», domandò ridacchiando.

«Non sono affari tuoi.»

Il tono tagliente del suo interlocutore era inconfondibile. Harry riconobbe immediatamente Draco Malfoy e si appiattì contro i bagni per evitare di essere visto.

«Ma naturalmente a te non serve un filtro d'amore», proseguì Mirtilla con la stessa malizia di poco prima. «Tu e Hermione ve la cavate benissimo da soli. Anche se devo ammettere che il bagno dei prefetti non è un posto molto romantico.»

«Ci stavi spiando?», domandò l'altro, arrabbiato.

Harry non afferrò la risposta del fantasma, riuscì solamente a comprendere che Malfoy non aveva negato le parole di Mirtilla. Qualcosa dentro di lui scattò quando lo immaginò insieme a Hermione – la sua Hermione – nel bagno dei prefetti. Gli vennero in mente tutti i momenti dei giorni precedenti in cui aveva pensato che Hermione fosse strana, triste, irritabile, e si pentì di non aver indagato più a fondo.

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