"Wow, ce ne hai messo di tempo per prendere gli orari" Lo prese in giro Luke quando, dopo la bellezza di mezz'ora, Calum raggiunse lui e Michael nell'aula magna, dove si sarebbe tenuta la conferenza di quella mattina. Lo spazio stava cominciando a riempirsi pian piano, lasciando sempre meno sedie vuote. Fortunatamente, i due erano riusciti a prendere tre posti nelle file centrali, in modo da poter fare ciò che volevano senza essere rimproverati, visto che erano fuori dalla orbita del preside e dei professori. Questi ultimi erano sul piccolo palco posto sul fondo della stanza, intenti a preparare i soliti discorsi di inizio anno. Calum alzò gli occhi al cielo, sedendosi accanto al biondo, senza fiatare. Velocemente, occupò anche il posto vuoto accanto a lui, poggiandoci lo zaino sopra. La verità era che aveva passato tutta quella mezz'ora a parlare con Ashton, che aveva promesso di raggiungerlo una volta messe a punto certe cose insieme alla segretaria. Gli aveva detto che, a causa di alcuni problemi, non aveva potuto presentarsi agli esami finali, venendo così bocciato e, come se non bastasse, non aveva potuto recuperare l'anno subito, dovendo quindi aspettare. Fortunatamente, le cose si erano in un certo senso risolte e ora poteva tornare a riprendere in mano i libri e studiare, prendendo il diploma nonostante fosse un anno in ritardo. Calum aveva semplicemente annuito, tenendo la testa bassa tutto il tempo, non riuscendo a guardarlo negli occhi. Il verde delle sue iridi era fin troppo penetrante, sembravano volergli perforare l'anima. Resosi poi conto del suo ritardo, l'aveva salutato, dicendogli che gli avrebbe riservato un posto accanto a lui per l'assemblea.
"Che ne dite se stasera usciamo? Andiamo, che ne so.. Al drive-in? Danno il nuovo film con Robert Downey Jr." Parlò Michael, guardando i due ragazzi accanto a sé, speranzoso. Luke non ci mise molto ad annuire contento, amando il cinema e soprattutto l'attore che il suo ragazzo aveva appena nominato, mentre il moro deglutì a vuoto. Le voci intorno a lui diventarono sempre più ovattate e la sua mente, ancora una volta, si perdeva tra i ricordi, portandolo via dalla realtà.
"Che ne dici di andare al drive-in stasera?" Propose il ragazzo, mentre continuava ad accarezzare i capelli scuri di Calum. Quest'ultimo alzò la testa dal suo petto, guardandolo quasi confuso. Era la sera di Halloween, tutta la scuola sarebbe andata alla festa organizzata da Noah, un ragazzo del quinto anno e loro amico. Anche Michael e Luke ci sarebbero andati, non volendo perdersela. E ora, non capiva come mai il suo ragazzo gli stesse proponendo di andare al drive-in. Lui adorava le feste, era difficile credere che volesse rinunciare per andare a guardare un film. Non che questo non gli facesse piacere, Calum preferiva di gran lunga il cinema alle feste piene di adolescenti ubriachi, nonostante ci andasse spesso e gli piacesse svagarsi un po', ma si stava chiedendo cosa l'avesse portato a fare quella proposta.
"C'è la festa di Noah stasera e tu non te ne perdi mai una. Come mai ora mi chiedi di andare al drive-in?" Domandò, portandosi seduto per poterlo guardare meglio. Erano entrambi a casa del più grande, sdraiati sul letto della sua camera, completamente soli. I suoi genitori erano in ospedale, sua madre aveva una visita, mentre i suoi fratelli erano fuori con degli amici. Non sarebbe tornato nessuno prima di cena. Il ragazzo si alzò con il busto, passandosi una mano tra i capelli, per aggiustarli al meglio, prima di trascinare il piccolo sulle sue gambe, in modo da averlo più vicino.
"È che facciamo sempre quello che voglio io.. So che a te non dispiace andare alle feste, non ti lamenti mai e ti va sempre bene tutto, ma per una volta vorrei fare qualcosa che vuoi tu, e so quanto ti piace il cinema, quindi..." I suoi occhi chiari si poggiarono sulla figura del mulatto che, a quelle parole, sorrise come un bambino. Era così dannatamente carino quando si preoccupava per lui. Era una delle cose che più amava di lui. Nessuno l'aveva mai trattato in quel modo, tant'è che delle volte pensava di non meritarselo per niente.
"Amore, non c'è bisogno che andiamo al drive-in. Capisco che vuoi farmi felice, ma non posso costringerti a fare qualcosa che non vuoi. Se vogliamo andare alla festa possiamo farlo, a me basta stare con te" Disse dolcemente, portando una mano ad accarezzargli la guancia. Il maggiore scosse la testa, cogliendolo di sorpresa e afferrandolo per i fianchi, solo per stringerlo ancora di più a sè. Le sue braccia si avvolsero intorno al bacino del minore, facendo scontrare i loro petti. I loro visi si ritrovarono ad un centimetro di distanza, mentre le grandi mani del ragazzo gli accarezzavano delicatamente la schiena da sopra i vestiti. Questo, dal suo canto, sorrise ancora di più, allacciando le braccia intorno al suo collo e poggiando la fronte contro la sua. Poteva sentire il suo respiro contro le proprie labbra, la voglia irrefrenabile di consumarle a suon di baci salire, ma dovette trattenersi, perché lui aveva ancora qualcosa da dire.
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Still
Fanfiction[CASHTON] "Spezzare un cuore è facile, ripararlo un po' meno. Mi chiedo se le persone che osano farlo lo sappiano" Accenni; Muke cover by: @/gigiandolando