lake

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Alla fine, Luke e Michael chiarirono nel giro di dieci minuti, mettendo in chiaro che la gelosia di uno non avrebbe mai più dovuto condizionare la vita o le scelte dell'altro. Erano entrambi persone libere e nessuno dei due avrebbe dovuto limitarsi per far contento l'altro, altrimenti sarebbe diventata una relazione fin troppo tossica da portare avanti. Nel frattempo, Ashton continuava a comportarsi in modo sempre più strano nei confronti di Calum. Si presentava tutte le mattine fuori casa sua, con l'intento di camminare con lui verso l'istituto, nonostante il moro non gliel'avesse minimamente chiesto. Non che gli dispiacesse, anzi, la compagnia di Ashton gli piaceva e poi non sarebbe mai stato in grado di dirgli di no. Non stavano più in silenzio, parlavano per tutto il tempo, raccontandosi a vicenda cosa avevano fatto il giorno prima o avvenimenti del passato. L'unica cosa su cui il minore non aveva aperto bocca era la sua relazione, non volendo inserire un argomento così triste in quelle conversazioni. Il giorno di San Valentino cadde di sabato quell'anno, quindi, per la gioia di Calum, questo significava potersene stare a casa senza uscire e trovarsi davanti coppiette che si scambiano i cioccolatini o fiori o bigliettini stupidi. Luke, però, non era della sua stessa idea. Infatti, invece di passare il 14 Febbraio insieme al suo ragazzo, come sempre, aveva organizzato una piccola gita, includendo anche Calum ed Ashton. Sarebbero andati al lago, un posto dove né Luke né Calum avevano messo piede negli ultimi sette anni, infatti si era meravigliato quando il biondo gliel'aveva proposto. Lui non ricordava neanche la strada, ma il ragazzo gli aveva detto di non preoccuparsi e che ci avrebbe pensato lui. Non che lo entusiasmasse tornare lì, visto che aveva rischiato di affogare l'ultima volta in cui c'era stato, ma tanto non aveva niente di meglio da fare. Partirono dopo pranzo, utilizzando la macchina della madre di Michael, che dovettero lasciare poi a qualche chilometro di distanza dalla loro destinazione, visto che non era possibile procedere con quel tipo di mezzo. Con i loro zaini in spalla, quindi, si incamminarono, seguendo le istruzioni del più piccolo, che teneva la testa abbassata sul navigatore. Calum sapeva che non era una buona idea lasciare a Luke il comando, visto che aveva il senso dell'orientamento di un cocomero, ma glielo lasciò fare, non volendo subirsi le sue urla isteriche e i suoi mi sono offeso, non mi parlare da primadonna.

"Vi prego facciamo una pausa" Piagnucolò il moro, sentendo già male alle gambe. Non sapeva da quanto tempo stessero camminando, ma lui si sarebbe volentieri fermato per qualche minuto.

"Calum, stiamo camminando da appena venti minuti!" Lo rimproverò il migliore amico, ignorando la sua richiesta. Ashton e Michael risero e Calum sbuffò, incrociando le braccia al petto.

"Ma io sono stanco!" Si lamentò, accelerando leggermente per stare al loro passo. Il riccio, per non farlo sentire troppo solo, lo affiancò, lasciando che gli altri due davanti a loro. Un gesto piccolo, che però il minore apprezzò.

"Non è colpa nostra se sei la persona più pigra sulla faccia della Terra" Gli rispose, alzando gli occhi al cielo, che portò l'altro a gonfiare le guance.

"Non sono pigro! Faccio uno sport impegnativo che mi stanca" Protestò, voltando lo sguardo con fare offeso. Ashton, dal suo canto, spostò gli occhi su di lui, inarcando un sopracciglio.

"Oh davvero? Quale?" Gli chiese curioso, mentre continuava a tenere il passo. Il moro accennò un sorrisino divertito.

"Quello del divano" Tutti e tre i ragazzi batterono una mano sulla fronte alla sua risposta, facendogli alzare le spalle. Scemi loro che c'hanno creduto pensò.

"Okay, dopo questa puoi andartene a fanculo" Gli disse il riccio, camminando leggermente più veloce per superarlo e lasciarlo indietro. Il ragazzo spalancò la bocca, mentre lui se la rideva insieme a Michael e Luke. Sbuffò, senza scomporsi, e continuò a camminare allo stesso ritmo, restando alla fine del gruppo.

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