still

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Il silenzio calò tra di loro non appena Ashton pronunciò il suo nome. L'unica cosa che si sentiva erano i singhiozzi di Calum, che fuoriuscivano dalle sue labbra incontrollati, mentre le lacrime continuavano a rigare le sue guance. C'aveva provato. Aveva provato a trattarlo come un estraneo, ma non c'era riuscito. Come si fa a trattare in questo modo una persona che è significata tanto per te? Come si fa a fingere che non sia successo nulla? Come si cancella dalla testa una persona che non può essere cancellata? Pensava che fosse la cosa giusta da fare, che l'avrebbe aiutato a stare meglio, ma la sua presenza non aveva fatto altro che ferirlo ancora di più, distruggendo quel poco che rimaneva del suo cuore. Sapere che in realtà Ashton l'aveva lasciato per un motivo diverso, che tutta la storia dei sentimenti era una cazzata, lo faceva sentire uno stupido. Uno stupido perché gli aveva creduto, alla cieca, senza neanche sospettare che ci fosse qualcosa sotto. Ma la sua insicurezza non gli aveva permesso di farlo. Ashton l'aveva usata per lasciarlo, perché lo conosceva, sapeva che se gli avesse detto di non provare più nulla per lui, Calum ci avrebbe creduto senza avere troppi sospetti. Ed ora, ad un anno di distanza dalla loro rottura, veniva a sapere di aver vissuto in una bugia. Si era colpevolizzato, aveva pianto, si era fatto mille paranoie, quando la colpa in realtà non era neanche sua. Aveva passato quei mesi a chiedersi a come sarebbe andata se si fosse comportato in modo diverso, se non avesse detto o fatto determinate cose, se fosse stato un ragazzo ed una persona migliore.

"Dì qualcosa, ti prego" Mormorò Ashton, dopo minuti di infinito silenzio.

My mind is complicated
Find it hard to rearrange it
But I'll have to find a way somehow

"Che devo dirti, Ashton? Che ho passato mesi a darmi la colpa della fine della nostra relazione? Che non dormo più? Che quando ti ho rivisto mi è sembrato di perdere dieci anni di vita ma allo stesso tempo di ritornare a respirare?" Sbottò, stringendo i pugni, mentre continuava a piangere.

"Mi hai lasciato facendomi credere che non provassi più niente per me, hai idea di come tu mi abbia fatto sentire? Di quanto io mi sia fatto schifo per non essere stato il ragazzo migliore per te? Credevo di non averti dato abbastanza, che ciò avesse poi portato i tuoi sentimenti a svanire. Luke ha passato le prime settimane a ripetermi che non era colpa mia, neanche lui credeva a quello che mi avevi detto, ha cercato di convincermi che ci fosse qualcosa sotto ma io continuavo a dirgli che non era possibile, perché tu non mi avresti mai mentito. E ora, dopo un anno, vengo a sapere che aveva ragione? Che a detta tua mi hai lasciato per proteggermi?" L'ultima frase venne pronunciata con più enfasi del normale, ormai il suo corpo era sopraffatto dal dolore, non riusciva più a pensare lucidamente e, quindi, a controllarsi. Ashton abbassò la testa, sentendosi tremendamente in colpa. Avrebbe voluto chiedergli scusa per tutto, dirgli che lo amava e che era pronto a ricominciare, ma il pensiero che non l'avrebbe perdonato cominciò ad insediarsi nella sua mente, facendolo stare zitto.

Overreacting lately
Find it hard to say I'm sorry
But I'll make it up to you somehow

"Potevi parlarmene, lo avremmo affrontato insieme. Non ti avrei mai lasciato andare se avessi saputo la verità, ti sarei stato accanto cazzo!"

"Era quello che volevo evitare! Non potevo dedicarti le giuste attenzioni, non potevo amarti come volevo fare, e tu ne avevi bisogno, avevi bisogno di qualcuno che ti desse tutto se stesso" Disse, alzando nuovamente il viso, stavolta rigato anch'esso di lacrime. Non riusciva più a trattenerle, faceva troppo male.

"Tu non sai di cosa ho bisogno" Ringhiò l'altro, alzandosi dall'altalena, solo per avvicinarsi a lui. Gli si parò davanti, guardandolo dritto negli occhi.

"Io avevo bisogno di te"

And I just don't know why
The stars won't shine at night

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