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"Siamo anime gemelle"
Haru si congelò completamente. Era come se il tempo si fosse fermato per lei.
"N-non lo siamo. Controlla meglio, reale dei miei stivali" disse cercando di convincerlo. Forse quello che stava cercando di fare era più convincere se stessa.
"Ho controllato. Guarda abbiamo lo stesso simbolo. Siamo anime gemelle" disse Jaemin innocentemente, mostrandole il suo marchio un'ulteriore volta.
Haru non sapeva come reagire. "M-ma io sono una ladra e tu sei un principe... non funzionerà" disse, deludendo Jaemin.
"Se magari ci provassimo, potrebbe funzionare" cercò di convincerla.
"Stai cercando di farmi uccidere? Sono la ladra più ricercata del paese e se il re con le sue guardie mi trovasse mi ucciderebbe pubblicamente, o qualcosa del genere" si lamentò Haru.
"Oh" Jaemin non sapeva che fare e nemmeno che dire.
"Fanculo, le persone si saranno accorte che sei sparito dal nulla, vorranno cacciarmi uuh... facciamo un patto ok?" decise alla svelta Haru.
Jaemin alzò un sopracciglio. "Che patto?"
"Tieni tutto questo segreto e io non dirò a nessuno che siamo anime gemelle. Perché lo so che non vuoi che le persone sappiano che la tua anima gemella è una ladra"
"E se invece volessi che le persone sappiano chi sia la mia anima gemella?" disse Jaemin rivolgendole un sorrisetto.
Haru roteò gli occhi. "Smettila di mentire a te stesso, chi vorrebbe una ladra come anima gemella. In più tuo padre mi vuole morta!"
"A me va bene che tu sia la mia metà." disse Jaemin avvicinandosi a lei.
Haru spalancò gli occhi per una manciata di secondi prima di fare un passo indietro. "Chissene frega, ma non dire a nessuno che ci siamo incontrati o altro"
"Solo se mi dici il tuo nome" disse Jaemin, stando a sufficiente distanza da Haru.
"Nah lo useresti solo contro di me" borbottò la ragazza.
"Non userò il tuo nome contro di te, sei la mia metà, se muori tu muoio anche io. Ricordalo" il principe rinfrescò la memoria di Haru.
La ragazza sospirò. "È Haru" borbottò nuovamente.
Jaemin sorrise felicemente. "Ricordati Haru, siamo anime gemelle, alla fine ci troveremo sempre"
Haru alzò gli occhi al cielo. "Non me ne frega, quella è la porta puoi andartene. E non dire a nessuno dove abito o il mio nome" disse indicando la porta con il dito.
"Ok bellissima. Alla prossima" le fece un occhiolino per poi lasciare la piccola casa.
Haru arrossì un pochino. "Perché tra tutte le persone proprio io doveva avere un'anima gemella?"
"Praticamente tutte le ragazze del paese lo vorrebbero come fidanzato, ma io non lo voglio proprio. Avrei preferito continuare a rubare per tutta la vita, invece guarda un po'! La fortuna non è mai dalla mia parte e mi è capitato un principe come mia metà" urlò stressata.
"Non importa, cercherò di evitarlo il più possibile d'ora in poi"
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