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Jaemin si intrufolò il più velocemente possibile dentro la carrozza, trovando già dentro il padre con uno sguardo afflitto.
Quando il re vide Jaemin, i suoi occhi si spalancarono e abbracciò caldamente suo figlio. "Dove sei stato?! Ho mandato circa 50 guardie per cercarti!" Urlò suo padre cominciando a calmarsi.
"Ero uh-"
"Ossignore! Mio figlio è stato rapito!" cominciò di nuovo ad urlare il re abbracciando Jaemin più forte.
"No papà ero-"
"No, non mi interessa. Sei stato rapito, ora mi assicurerò che tu abbia il doppio delle guardie attorno. Chi diamine era la guardia che stava con te prima? Non è stata per niente responsabile, infatti guarda, mio figlio è stato rapito!" esagerò il re.
Jaemin roteò gli occhi e non parlò più dal momento che, spiegare che non era stato in realtà rapito al padre, sembrava una missione impossibile.
"Forse le mie guardie non sono abbastanza per proteggerti.. beh ci sono alcune persone forti in città... ECCO! Attaccherò ovunque volantini in cerca di persone forti abbastanza per proteggere e prendersi cura di mio figlio. Se lo faranno, avranno mille gettoni d'oro ogni tre settimane." pianificò emozionato il padre. "Tutte le persone che parteciperanno a questo progetto, devono dimostrarmi di essere forti abbastanza per proteggerti. Il più forte tra tutti vincerà e si prenderà la responsabilità di badare a te, figlio mio"
Jaemin guardò il padre incredulo. "Non è possibile che quest'uomo vuole che uno sconosciuto si prenda cura di me" penso tra sé e sé. Ma non lo fece notare al padre dal momento che sarebbe stato inutile. Suo padre non lo ascoltava mai.
Il re espose il suo piano alla guardia reale, che velocemente informò tutti. Iniziarono a progettare i volantini che già il giorno seguente sarebbero stati attaccati per tutti i muri della città.
E in men che non si dica, i volantini attirarono l'attenzione di molte persone, facendo circolare la notizia.
Più tardi durante il giorno...
Jaemin fece un sospiro profondo e bussò alla porta del padre. "Entra pure" si sentì dire.
Si fece tranquillamente strada. "Papà ho qualcosa da dirti"
Il re scrutò il figlio e sospirò. "Se c'entra con il matrimonio no Jaemin, non lo cancellerò mi dispiace"
Jaemin fece uno sguardo supplichevole. "Ma è davvero importante"
"Niente è più importante del tuo matrimonio al momen-"
"MA HO UN'ANIMA GEMELLA" Jaemin urlò frustrato contro il padre, vedendo che anche stavolta stava venendo ignorato da esso.
Suo padre corrucciò le sopracciglia, le parole di Jaemin sembravano essersi fermate nell'aria. Dopo di che il re si rese conto e sorrise sorpreso al figlio.
Jaemin era più che nervoso e continuava nervosamente a giocare con i bordi della sua maglietta.
"Huh?" chiese il padre, non credendo a ciò che le sue orecchie sentirono.
"Ho un'anima gemella" disse Jaemin ancora.
Il re scoppio in una fragorosa risata, rendendo il povero Jaemin davvero confuso.
"Mostrami il tuo marchio allora"
Jaemin camminò verso il padre, facendo ciò che gli era stato richiesto. Il padre guardò a grande vicinanza il piccolo tatuaggio, strofinandolo anche un paio di volte. Improvvisamente spalancò gli occhi. "Non ci credo.." espirò.
"Pensavo che tu stessi scherzando solo per farmi cancellare il matrimonio, ma stai dicendo la verità" disse ancora sconvolto il padre. "Non ci posso credere, mio figlio ha una sua metà! Ma aspetta- chi è?"
Jaemin deglutì. Avrebbe dovuto dire la verità al padre?
"Uhm in realtà non lo so, credo di averla sfiorata casualmente mentre stavo facendo un giro per la città" mentì Jaemin.
"Oh beh.. non è assolutamente un problema! Dopo averti cercato un nuovo bodyguard, troveremo anche la tua metà" sorrise il padre.
"Papà? E per il fatto del matrimonio?" esitò a chiedere Jaemin.
"Lo cancelleremo dicendo che hai trovato la tua anima gemella" parlò il padre con nonchalance.
Jaemin annuì e lasciò la stanza del padre di buonumore.
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