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"Ciao dolcezza, sono Mira

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"Ciao dolcezza, sono Mira. Ti aiuterò a sistemarti un attimino, ok?" disse la donna di fronte a Haru.
Haru annuì e le rivolse un lieve sorriso.

Mira cominciò a curarle le ferite e le cicatrici.
"Qual'è il tuo nome piccola?" chiese con tono materno.

"Uh H-Haru"

"Ah che nome meraviglioso! Bene, ho finito. Il principe dovrebbe essere qui a momenti per portarti a fare il giro del castello." la donna parlò con un dolce sorriso.

Haru annuì ancora una volta.

"Oh e se hai bisogno di aiuto con qualcosa, sai dove trovarmi!" disse accarezzando la guancia della ragazza, come se per lei fosse già una figlia.

"ok" disse Haru mostrandole stavolta un sorriso a trentadue denti.
Ad Haru piaceva già Mira. Mira trattò Haru proprio come una figlia nonostante non la conoscesse.
La ladra apprezzò questo gesto.

La donna diede degli abiti nuovi alla piccola, in modo da risultare più presentabile alla vista del principe.
Pochi secondi dopo Jaemin entrò nella stanza.

Mira fece velocemente un inchino al principe al contrario di Haru che stette ferma in piedi, non sapendo se inchinarsi oppure no.

Jaemin sorrise per la sua espressione
visibilmente confusa.
"È libera di seguirmi ora?" chiese.

"Ovviamente, sua maestà. Come lei vuole." parlò la donna.

"Ok, grazie mille! Forza Haru, vieni con me"
Haru camminò verso il ragazzo ed entrambi uscirono dalla stanza.

Jaemin mostrò all'anima gemella l'intero palazzo.
Ci vollero circa due ore. Finito il "piccolo" tour la accompagno in camera , che era proprio accanto a quella di Jaemin.
Entrambi entrarono nella stanza e il principe le spiegò quello che stava succedendo.

"Aspetta, quindi devo farti da guardia del corpo d'ora in poi?" domandò.

Jaemin sorrise e annuì.

"Cosa- non voglio. Preferirei ritornare alla mia vecchia vita e rubare!" disse la ladra mettendo al volto un piccolo broncio.

Jaemin lo notò e si rattristì.
"Non vuoi stare con me? Farmi compagnia?" chiese portando la testa vicino a quella di Haru.

Haru deglutì e spinse via con un dito la testa di Jaemin dalla sua.
"No. Voglio tornare a casa."
Incrociò le braccia.

"Ma se rimarrai qui avrai mille gettoni d'oro ogni tre settimane, solamente per essere la mia guardia personale" disse, cercando di convincere la sua metà.

Haru alzò gli occhi al cielo.
"Posso rubare quella quantità di denaro ogni
giorno se voglio." gli ricordò.

Jaemin sospirò.
"Ma.. se rimani, sarà più difficile per mio padre e per le guardie prenderti.. dal momento che sei la mia guardia non sospetterebbero mai di te" tentò di convincerla nuovamente.

Haru stette in silenzio.
Trovò in realtà l'idea del principe ottima per nascondere la sua identità da ladra.
"E va bene." accettò.

Jaemin fece un sorrisone e, senza pensarci l'abbracciò forte forte, stringendola tra le sue braccia.
"Cosa diamine stai facendo?? Levati da me" brontolò. Haru non era abituata ad essere abbracciata dalle persone, eccetto che da suo fratello.

"Ti sto abbracciando scemotta" disse Jaemin abbracciandola ancora più forte.
"uh.." Haru si limitò ad accarezzargli la schiena, non essendo sicura di poter ricambiare l'abbraccio del principe.

Jaemin si staccò dall'abbraccio e le prese gentilmente la mano, portandola verso il guardaroba.
"Qua è dove sono riposti tutti i tuoi vestiti" disse aprendo l'anta dell'armadio.

Haru guardò all'interno per vedere solo abiti.
Fece una faccia a dir poco disgustata.
"Non indosserò mai queste schifezze elaborate" rabbrividì al solo pensiero di indossare quei vestiti a dir poco scomodi.

"Perché? Secondo me ti starebbero da Dio"

Haru socchiuse gli occhi.
"Non ho mai indossato un abito in vita mia, non ho la minima idea di come infilarmici dentro. In più sembrano scomodi da morire. Come potrei salvarti il culo se indosso una roba del genere?" sbraitò perdendo la pazienza.

"Oh beh.. chiederò a Mira di procurarti vestiti più agevoli e comodi allora" disse Jaemin intimorito che la ragazza cambiasse idea sull'essere la sua guardi del corpo.

"Non voglio indossare un vestito però. Posso mettere.. degli abiti da uomo?" chiese infine.

Jaemin la guardò confusa. Sorrise quando capì ciò che la ragazza voleva intendere.
"Questo è un palazzo reale, devi cercare un minimo di vestirti in maniera formale, Haru."

La ragazza sospirò.
"Va bene. Puoi chiedere a Mira di procurare i vestiti più comodi del reame?" chiese facendo gli occhi da cucciolotta.

Jaemin le sorrise e le pizzicò una guancia.
"Eccome signorina." e uscì dalla stanza.

Haru si sedette sul letto enorme, guardandosi attorno.
"Insomma... se urlo 'gelato', qualcuno me lo porterebbe veramente?"

 se urlo 'gelato', qualcuno me lo porterebbe veramente?"

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𝐻𝑜𝑛𝑒𝑦 𝐸𝑦𝑒𝑠 ❥ 𝑁𝑎 𝐽𝑎𝑒𝑚𝑖𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora