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"Ouch- ancora il mio piede." disse Jaemin chinandosi per tenere fra le mani il piede dolorante. "Per la decima volta Haru, tu vai a sinistra, io a destra" esclamò frustrato.
Haru mise involontariamente un broncio. "È stata una tua idea insegnarmi a ballare un lento" disse innocentemente.
Il ragazzo guardò la figura della sua anima gemella, che stava tenendo la testa bassa perché si sentiva in colpa. Haru arricciò le labbra e giocherellò con le dita delle mani. Jaemin sorrise innamorato, vedendola così carina e adorabile. Si avvicinò e le picchiettò una guancia. "Mi dispiace, proviamo ancora?" le chiese addolcendo il tono della voce.
Haru alzò lo sguardo e sorrise. "Ok!"
"Ricorda che io vado a destra e tu a sinistra" disse Jaemin a voce bassa facendo partire nuovamente la musica. Haru annuì e mise una mano sulle spalle dell'anima gemella, con l'altra afferrò la mano di Jaemin. Il principe mise la mano sinistra attorno ai fianchi della ragazza.
Entrambi cominciarono a ballare. Haru tenne la testa bassa per controllare il movimento dei suoi piedi, in modo da non rovinare tutto. In quel momento era davvero concentrata perché avrebbe voluto imparare a ballare.
Jaemin improvvisamente posò una mano sul mento di Haru, alzandole dolcemente il suo viso e guardandola negli occhi. "Mentre stai ballando con qualcuno, devi tenere il contatto visivo." disse, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Haru deglutì e annuì, spaventata da quell'improvvisa vicinanza ma continuando il contatto visivo.
Jaemin si sentì intimidito dallo sguardo acuto di Haru, così si fermò. "Sei stata bravissima! Dopo avermi pestato per ben dieci volte il piede, hai finalmente imparato a ballare un lento" disse fiero di essere stato capace a insegnarle a ballare.
Haru alzò gli occhi al cielo. "Oh smettila di essere così drammatico, ho solo pestato i tuoi piedi un paio di volte, mica te li ho rotti" gli ricordò.
"Lasciamo stare, cosa vorresti fare ora?" le domandò, cominciando ad annoiarsi. Haru scrollò le spalle, stravaccandosi sul divano in camera del ragazzo.
"Un giro in città?" suggerì Jaemin. La ladra lo guardò incredula e stupita. "Di tutti i posti del mondo vuoi andare in citta?"
"Allora? Vieni con me?" chiese con un grande sorriso. Haru sospirò. "Va bene.. aspetta! Conosco un posto fantastico in città. Ci andavo sempre quando facevo la vita da ladra, è da molto che non ci torno però" disse cercando di ricordare dove fosse il posto.
Jaemin si avvicinò alla ragazza e le accarezzò dolcemente le guance. Nei giorni passati a castello, Haru si era completamente abituata ai numerosi flirt di Jaemin. Così spesso lo ignorava e lo lasciava fare, senza avere una particolare reazione.
"Ok allora andiamo la" disse Jaemin ammirando la ragazza mentre pensava. "Ma dobbiamo mascherarci" aggiunse.
"Ohh si. Vado a chiedere a Mira se può procurarci dei vestiti casual, in modo da confonderci meglio con i cittadini." Pianificò la ladra. Jaemin scosse la testa. "Non c'è bisogno di chiedere a Mira, puoi semplicemente indossare i miei vestiti."
"Non mi staranno mai. Troppo larghi." "Non importa dai!" disse Jaemin afferrando la mano di Haru e portandola verso il suo guardaroba per scegliere dei vestiti.
Dopo vari litigi, su quali vestiti indossare, finalmente si decisero.
"Caspita, sono carina!" disse Haru, guardando il suo riflesso dallo specchio. Jaemin sorrise e le mise un braccio sulle spalle. "Sei sempre carina." Poi fece un'occhiolino.
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