Capitolo 7

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Era passata una settimana dall’inizio della scuola ed il mio sentimento per Draco Malfoy continuava a crescere...

Una figura incappucciata, era inginocchiata dinanzi ad un uomo che non sembrava più tale, il viso serpentesco e gli occhi rossi... capii che quello... quello era Voldemort...
<< Allora Nott, mi hai detto di avere una cosa molto urgente da dirmi... ti ascolto... >> disse Voldemort, rivolgendosi all’uomo incappucciato, ancora in ginocchio dinanzi a lui.
<< Mio Signore, quelle che vi porto non sono buone notizie... >> iniziò il Mangiamorte, cominciando a tremare.
<< Cosa ci può essere di così orribile? >> chiese Voldemort, fingendosi preoccupato.
<< Padrone, mio figlio mi ha comunicato in una sua lettera che, ad Hogwarts, è arrivata una nuova alunna e che l’anno ammessa direttamente al settimo anno... >> continuò il Mangiamorte di nome Nott.
Attorno a lui ed al Signore Oscuro, stavano radunati altri Mangiamorte... dalle loro pose, parevano annoiati...
<< E allora? Ti sembra una notizia importante? Ti sembra che ci dovremmo preoccupare di una stupida ragazzina? >> gli domandò Voldemort, palesemente deluso.
<< No, se si trattasse di una ragazzina qualunque... >> rispose Nott.
<< Che intendi dire? Avanti, smettila di girarci intorno! >> esclamò un Mangiamorte, tirandosi giù il cappuccio ed uscendo dallo schieramento di Mangiamorte.
Era una donna dai capelli neri, mossi e gli occhi marrone - verdi... 
<< Calma, Bellatrix... sono sicuro che ci spiegherà al più presto ciò che intende... non ho forse ragione, Nott? >> chiese Voldemort.
<< Ovviamente, mio Signore... >> rispose, sottomesso, Nott.
<< Avanti, spiegaci perché dovremmo tanto temere quella stupida ragazzina >> lo incoraggiò a continuare Voldemort.
<< Padrone, il motivo per cui la dovremmo temere è perché quella ragazza è Angel Potter, sorella gemella di Harry Potter... >> concluse Nott.
Voldemort rimase senza parole alla rivelazione, mentre i Mangiamorte cominciarono a parlare tra loro sulla notizia appena annunciata dal loro compagno...

Mi sedetti con uno scatto sul letto, il respiro accelerato ed il battito cardiaco alle stelle...
“Angel!” esclamò mio fratello.
“Harry, hai avuto anche tu lo stesso incubo?” gli chiesi, cercando di riprendere il controllo.
“Si, a quanto pare nemmeno Voldemort era a conoscenza del fatto che tu fossi sopravvissuta” constatò Harry.
“Già, ma dobbiamo comunque avvisare al più presto Silente del fatto che, ora, anche Voldemort sa che sono ancora viva” dissi.
“Domani gli manderò una lettera in cui descriverò anche il nostro incubo...” m’informò Harry.
“Dovremmo mandarla anche a Sirius, sicuramente vorrebbe essere informato riguardo queste cose...” dissi.
“Hai ragione, scrivigli tu, scommetto che sarebbe felicissimo di ricevere una tua lettera... anche se non porta buone notizie...” concordò Harry.
“Dovrai prestarmi Edvige...” lo informai.
“Ehi, siamo gemelli... quello che è mio, è anche tu...” mi disse Harry.
“Okay, dai fratellino, torniamo a dormire... buona notte” dissi, stendendomi nuovamente sotto le coperte.
“Buona notte anche a te” disse mio fratello.
Hermione e Ginny mi svegliarono per andare a fare colazione nella Sala Grande... quel giorno era sabato e questo stava a significare che non avremmo avuto le lezioni, ma, subito dopo colazione, ci sarebbero stati i provini per le selezioni dei componenti della squadra di Quiddich di Grifondoro...
<< Buongiorno ragazzi, dormito bene? >> chiese Hermione al suo fidanzato ed a mio fratello.
<< Una meraviglia amore >> le rispose Ron, baciandola dolcemente.
<< Pronto per la mattinata, Capitano? >> chiese Ginny, rivolgendosi ad Harry.
<< Si, non riesco ancora a credere che molti compagni di Grifondoro vogliano entrare nella squadra... >> disse Harry, letteralmente sorpreso.
La colazione fu piuttosto piacevole, poi, Hermione ed io accompagnammo i ragazzi e Ginny agli spogliatoi...
<< Harry, vado un attimo alla Guferia a prendere Edvige... torno subito... >> lo informai, dandogli un bacio sulla guancia.
<< Va bene >> mi rispose.
“Così sarai presente ai provini e scriverai la lettera a Sirius, dico bene?” mi chiese, attraverso il pensiero.
“Esattamente... hai già scritto a Silente?” gli domandai.
“Si, attendo una sua risposta...” mi rispose.
<< A dopo ragazzi e buona fortuna! >> esclamai, allontanandomi dal gruppo.
Raggiunsi la Guferia e cercai la candida civetta di mio fratello...
<< Edvige >> chiamai, non riuscendo a scorgerla.
L’animale stridette e s’innalzò in volo, appoggiandosi poco dopo sulla mia spalla...
<< Buongiorno, hai voglia di consegnare una lettera al nostro amico Sirius? >> le chiesi, carezzandola gentilmente.
Edvige mi mordicchiò un dito e lo interpretai come un si... uscii, sempre con la civetta appoggiata sulla spalla e mi diressi al campo di Quiddich... gli aspiranti membri della squadra si erano già cambiati e radunati e, al mio passaggio, mi salutarono cortesemente con un “Buongiorno Angel”oppure un “Ehi, salve Regina”... ancora non mi ero abituata al soprannome che era citato dalla profezia e che Neville aveva reso pubblico al mio scontro con i Serpeverde...
Mi sedetti sulle tribune, accanto ad Hermione...
<< I provini inizieranno tra poco >> mi avvisò, osservando gli studenti sotto di noi.
Presi una pergamena, una boccetta d’inchiostro ed una piuma e cominciai a scrivere la lettera per il mio padrino...

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