Capitolo 16

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niziammo a girare tra le vie, guardandoci intorno attentamente...
“Hai detto che è il paese natale di Godric Grifondoro?” mi chiese Harry.
“Si, l’ho scoperto durante le mie ricerche sui nostri antenati...” risposi.
Giungemmo in una piccola piazza, dove, al centro di essa, invece del monumento ai caduti, era eretta una statua raffigurante...
“Ma siamo noi, insieme ai nostri genitori...” dissi, osservando la scultura.
“Credo che solo i maghi possano vedere questa statua...” constatò mio fratello.
Harry ed io rimanemmo un po’ dinanzi a quel simbolo che ricordava la notte della presunta caduta di Voldemort...
“C’è qualcosa che non va...” dissi, osservandomi tutt’attorno.
“Hai ragione... ho come la sensazione che qualcuno ci stia spiando...” concordò Harry.
“Facciamo finta di niente, ma teniamo gli occhi aperti...” dissi, oltrepassando la statua e dirigendomi verso il camposanto.
Harry mi seguì e, insieme, entrammo nel cimitero... iniziammo a cercare le tombe dei nostri genitori, ma...
“Oh cielo! Fratellino, guarda qui...” chiamai Harry, fermandomi dinanzi ad una lastra.
Harry mi raggiunse ed osservò a sua volta la tomba scura...
“Kendra Silente e la figlia Ariana” lesse mio fratello.
“Devono essere la madre e la sorella di Silente” ipotizzai.
“Si, lo credo anch’io... Silente mi aveva accennato al fatto che, per un periodo, aveva vissuto a Godric’s Hollow coi suoi familiari...” mi disse Harry.
“Guarda, sotto c’è una scritta...” dissi, indicando una frase sotto le date di nascita e morte...
Harry si inginocchiò, aguzzando la vista per leggere le parole scritte sulla lapide...

Dove si trova il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.

Harry si alzò...
“Non capisco cosa voglia dire...” ammise mio fratello.
“Nemmeno io fratellino, però, deve averla scritta per forza Silente...” dissi.
Harry annuì e, poco dopo, ricominciammo a cercare... dopo pochi minuti, mi bloccai dinanzi ad una lastra...
“Fratellino...” lo chiamai.
Harry mi raggiunse subito, preoccupato, ma io gli indicai semplicemente la tomba dinanzi a me... lui si voltò a guardare e lo vidi immobilizzarsi, trattenendo il respiro...
La lapide era in marmo bianco e sembrava brillare nella notte... le lettere incise su di essa erano facili da leggere...

James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981
Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta il 31 ottobre 1981

L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte

“L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte” pensò mio fratello, rileggendo la frase scritta sulla tomba dei nostri genitori.
“Vivere oltre la morte... dopo la morte...” pensai.
“E’ questo il suo significato?” mi chiese Harry.
“Ne sono certa” risposi, semplicemente.
I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime ed io non provai a fermarle, quando queste iniziarono a rigarmi il volto... Harry mi passò un braccio intorno le spalle, stringendomi a sé ed io lo abbracciai forte, iniziando a singhiozzare senza vergogna...
Rimanemmo davanti alla tomba dei nostri genitori per un tempo che mi parve infinito...
“Andiamo, non c’è altro che possiamo fare...” disse Harry, dopo che mi fui calmata.
Annuii, sapendo di non riuscire a proferir parola e mi feci trascinare da mio fratello, finchè qualcosa... un nome... non attirò la mia attenzione...
“Harry... Harry, guarda qui!” esclamai.
Anche lui si fermò ed osservò, insieme a me, una tomba molto antica e consumata dal tempo... estrassi la bacchetta ed illuminai la lapide...
“E’ il simbolo dei Doni della Morte” disse Harry, sfiorando il disegno sulla lastra.
“Il nome è quasi illeggibile...” constatai.
“Sembra che ci sia scritto... Ignotus...” disse Harry.
“Ma certo! Deve essere senz’altro la tomba del nostro antenato... Ignotus Peverell...” ricordai.
Sentimmo dei rumori alle nostre spalle e ci voltammo immediatamente, impugnando le bacchette... il cimitero era semi buio, ma sembrava non ci fosse nessun altro, oltre a noi...
“Andiamocene... ho una brutta sensazione...” disse Harry.
Con passo rapido ci avviammo verso l’uscita del cimitero, ma, ad un passo dal cancello, uno strisciare mi mise in avviso ed infatti...
<< Harry! >> esclamai, buttandomi addosso a mio fratello e cadendo, insieme a lui, per terra.
<< Ma cosa...? >> iniziò a chiedere mio fratello, ma fu interrotto da un sibilo.
Ci voltammo e quello che ci si presentò dinanzi non prometteva nulla di buono...
Un enorme serpente ci stava osservando, attento e minaccioso...
<< Nagini >> sussurrò Harry, sorpreso e spaventato.
Presi sottobraccio mio fratello e lo incitai ad alzarsi, iniziando a correre verso l’uscita del cimitero...
<< Dove pensate di scappare... >> disse, beffardo, il serpente.
“Angel, non possiamo scappare... Nagini è l’ultimo Horcrux...” mi disse Harry.
“Ha ragione!” pensai, fermandomi e voltandomi per fronteggiare il serpente.
<< Bene, ora ci divertiremo... >> disse Nagini.
<< Preparati alla tua fine... >> sibilò Harry, in Serpentese.
<< Oh, non sarà la mia fine... ma la vostra... >> gli rispose Nagini.
<< Lo vedremo... >> dissi, anch’io in Serpentese.
Il combattimento iniziò e Nagini riusciva a schivare tutti i nostri incantesimi...
<< Non sapete fare di meglio? >> chiese il serpente, deridendoci.
In quel momento, si sentì solo un colpo netto e la testa di Nagini volare in aria, atterrando a pochi metri dal resto del corpo...
Harry ed io guardammo l’artefice dell’uccisione del serpente e, con nostro immenso stupore, ci ritrovammo dinanzi alla figura di Albus Silente con in mano la spada di Grifondoro...
<< Ed anche quest’Horcrux è andato! >> esclamò il preside, aprendosi in un sorriso.
Harry ed io lo guardammo a bocca aperta...
<< Professor Silente, ma come...? >> iniziò a chiedere mio fratello.
<< Sospettavo che sareste venuti qui, dopo aver scoperto molte cose sui vostri antenati e, a quanto pare, i miei sospetti erano fondati... >> rispose, con calma, Silente.
<< Ci ha seguiti? >> domandai, conoscendo già la risposta.
<< Ero venuto al quartier generale quando vi ho visti uscire di soppiatto e smaterializzarvi... vi ho seguiti tutto il tempo e stavo pensando di lasciarvi il vostro spazio quando ho notato che Nagini si era nascosta dietro alle tombe... ho visto che non vi eravate accorti del serpente, così ho ritenuto saggio continuare a tenerlo d’occhio ed ho fatto bene... >> rispose il preside.
<< Ha fatto benissimo >> dicemmo, all’unisono, Harry ed io.
Insieme al professor Silente, uscimmo dal cimitero, tornando alla piazza della statua commemorativa...
<< Meglio tornare a casa... >> disse Harry.
<< E’ quasi l’alba e la pozione soporifera dovrebbe aver perso il suo effetto... >> dissi.
<< Non vi preoccupate, tornerò al quartier generale con voi e spiegheremo come stanno veramente le cose, ma prima... vorrei mostrarvi una cosa che, sicuramente, non avete notato... >> disse Silente, incamminandosi, sicuro, in un vicolo buio.
Harry ed io lo seguimmo, giungendo, poco dopo, dinanzi...
<< Oh mio Dio! >> fu l’esclamazione mia e di mio fratello.
Dinanzi a noi, visto che l’Incanto Fidelius doveva essere svanito con la morte dei nostri genitori, si vedeva la casa in cui eravamo stati nascosti per sfuggire a Voldemort... la siepe si era inselvatichita durante questi sedici anni ed i detriti giacevano sparsi tra l’erba estremamente alta... gran parte della casa era ancora in piedi, interamente ricoperta di edera scura, ma il lato destro del piano superiore era esploso... doveva, sicuramente, essere quello il luogo dove la maledizione era rimbalzata contro il suo esecutore...
Harry ed io ci fermammo dinanzi all’inferriata e, contemporaneamente, posammo una mano sul ferro del cancello.
In quel preciso istante, una targhetta con scritte in oro comparve dove avevamo posato le mani...

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