Capitolo 2

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Dire che i professori impallidirono sarebbe un eufemismo... c’è chi trattenne il respiro, tanto era sorpreso, chi altro, come la professoressa McGranitt, scoppiò a piangere e chi stava per svenire sulla sedia!
<< Angel Potter? >> domandò un uomo abbastanza grasso.
<< Esattamente, professor Lumacorno >> rispose Silente, con calma.
<< Ma, credevamo fosse morta insieme ai genitori... com’è possibile che sia sopravvissuta? >> domandò una donna.
<< Dov’è stata tutto questo tempo? >> domandò un’altra professoressa.
<< Perché nessuno sapeva che si è salvata? >> chiese un uomo.
<< Professori >> disse Silente, sempre con voce tranquilla, portando il silenzio nell’aula << sarò felice di rispondere alle vostre domande, ma ora non posso... Angel ed io dobbiamo discutere di alcune faccende molto importanti... se avrete la gentilezza di attendere mezz’ora, le vostre domande riceveranno una risposta... >> continuò il preside.
<< Attenderemo pazientemente il suo ritorno, preside >> disse l’uomo dai capelli unti, a nome suo e dei suoi colleghi.
<< Molto bene, Severus... Angel, per favore, vieni con me... >> disse Silente, uscendo dalla classe.
Con lo sguardo di tutti i professori puntato addosso, lo seguii e ci dirigemmo verso un corridoio e poi un altro ancora, fino a giungere dinanzi ad un gargoyle...
<< Ape frizzola >> disse Silente ed il gargoyle iniziò a spostarsi di lato, mostrando una lunga scalinata che conduceva ad un piano superiore.
<< Accomodati, Angel >> mi disse il preside, indicando una poltrona dinanzi la sua scrivania.
Feci come mi aveva chiesto e mi sedetti dinanzi a lui, osservando attentamente quei grandi occhi azzurri...
<< Professore, di cosa mi deve parlare? >> chiesi, non riuscendo a trattenere la curiosità.
<< Al momento di nulla, Angel, perché prima vorrei presentarti una persona... >> mi rispose il preside.
<< Presentarmi una persona? E chi? >> domandai, ancora più curiosa.
Il professore non rispose alla mia domanda, perché, in quel momento, la porta del suo studio si aprì... mi girai per scoprire chi fosse entrato e la persona che mi trovai dinanzi, era l’ultima che mi sarei aspettata di incontrare...
Un ragazzo alto, magro, dai capelli neri, scompigliati e degli occhi verdi smeraldo, mi stava fissando, stupito... non mi ero accorta di essermi alzata e di avere la stessa espressione del ragazzo che mi stava davanti... non so per quanto tempo ci fissammo negli occhi, so solo che, poco dopo, le braccia di quel ragazzo mi avvolgevano e mi tenevano strette a sé...lacrime di gioia iniziarono a solcarmi il viso, mentre mi stringevo contro quel ragazzo che tanto amavo, ma che non avevo mai incontrato...
<< Angel >> mi sussurrò all’orecchio il ragazzo.
<< Harry >> sussurrai di rimando, continuando a piangere.
Harry Potter, il mio amatissimo fratello gemello era lì, nello studio del professor Silente e mi stava stringendo a sé... dopo 16 anni di lontananza, finalmente ci eravamo ritrovati...
<< Ehm, ehm... >> Silente tossicchiò, ricordandoci di non essere soli nella stanza.
Sempre abbracciata a mio fratello, mi voltai verso il preside e lo guardai, felice come non lo ero mai stata...
<< Immagino che abbiate molte cose da dirvi... sicuramente avrete molte domande da pormi, ma a quelle risponderò domani sera... la signorina Angel potrà dormire nel dormitorio di Grifondoro fino a quando non verrà smistata in una delle quattro case... buona notte, ragazzi... >> ci disse Silente, congedandoci con quelle parole.
<< Buona notte, professore >> rispondemmo, in coro, Harry ed io.
Insieme ad Harry, uscii dallo studio del preside e ci dirigemmo verso una scalinata che conduceva dinanzi al ritratto di una donna molto grassa...
<< Oh, ma guarda chi abbiamo qui... Harry Potter ed una nuova ragazza... non vorrete combinare qualcosa di sconcio mi auguro o fare una marachella... >> disse la donna grassa, guardandoci, divertita.
<< No, Signora Grassa... mi permetta di presentarle mia sorella, Angel Potter... >> mi presentò Harry alla signora del quadro.
<< Sua sorella? Angel Potter? Per la barba di Merlino! Non sapevo che... >> iniziò la Signora Grassa.
<< Che avessi una sorella? L’ho scoperto anch’io l’anno scorso, ma, fino a stasera, non l’avevo mai incontrata... >> le disse Harry.
Notai che tutti i quadri erano concentrati sulla nostra conversazione...
<< E dimmi, mia cara, dove sei stata in tutto questo tempo? >> mi chiese la Signora Grassa.
<< Beh, è una storia molto lunga e, al momento, desidererei andare a dormire... >> mi inventai come scusa.
<< Oh, ma certo cara... fino a quando non inizierà la scuola non avrete bisogno di una parola d’ordine per entrare... >> ci disse la Signora Grassa, prima di aprirsi e mostrarci un passaggio.
Lo attraversai e mi ritrovai in una sala, tutta decorata con stendardi recanti lo stemma di Grifondoro ed i colori rosso ed oro, caratterizzanti della casata...
<< Davvero molto accogliente... >> dissi, guardandomi intorno, con un sorriso.
<< Vieni, ti mostro la mia stanza... >> mi disse Harry, salendo le scale.
Entrammo in una stanza con cinque letti a baldacchino...
<< Chi dorme con te? >> domandai, curiosa.
<< Ron, Neville, Dean e Seamus... li conoscerai all’inizio della scuola... >> rispose mio fratello.
Notai che le mie cose erano state trasferite in quella stanza, accanto ad altre valige...
<< Domani sarà l’ultimo giorno d’estate... non dovrò attendere molto per conoscere i tuoi amici... spero di essere accettata... >> dissi, sussurrando l’ultima frase.
<< Non ti devi minimamente preoccupare... Hermione, Ginny e Ron non vedono l’ora di fare la tua conoscenza... >> mi avvisò Harry.
<< Hai parlato a qualcuno di me? >> domandai, sorpresa.
<< Con loro tre non ho segreti... >> mi rispose.
<< Ti devi fidare ciecamente di loro, se non avete segreti... >> constatai.
<< Affiderei loro la mia stessa vita... >> ammise Harry, sdraiandosi sul suo letto.
Io mi sedetti al suo fianco e lo osservai attentamente... eravamo davvero uguali, a parte i sessi... come lui, anch’io avevo i capelli neri, solo che i miei erano lunghi e mossi, ma entrambi avevamo gli stessi occhi verdi smeraldo... ero un po’ più bassa di lui, ma ugualmente magra... insomma, si vedeva che eravamo gemelli... Harry notò il mio sguardo e mi fissò di rimando...
<< Che c’è? >> mi chiese, curioso.
<< Nulla, stavo osservando quanto fossimo simili... tutti, nella scuola, capiranno che siamo fratelli gemelli! >> esclamai, ridacchiando.
<< Hai ragione... siamo due gocce d’acqua! >> esclamò anche lui, ridacchiando insieme a me.
Mi sdraiai al suo fianco e poggiai la testa sul suo petto...
<< Non immagini quanto mi sei mancato... >> sussurrai.
Lui mi avvolse un braccio intorno la vita e mi strinse a sé...

<< Anche tu mi sei mancata, sorellina... tantissimo... >> mi disse.
Chiusi gli occhi e mi addormentai, avvolta dalle braccia di mio fratello...

I gemelli PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora