«Come sto?» chiede Macarena, girando su se stessa, provandosi a specchiare nel piccolo specchio sulla mensola. È leggermente in ansia, senza un preciso motivo e vuole a tutti i costi essere bellissima.
La riccia la guarda con un sorriso a trentadue denti, non può far altro che pensare a quanto sia effettivamente bella la sua fidanzata.
Ha accantonato quel pensiero di lei e Zulema insieme, non vuole pensarci, sarà sicuramente una sua brutta impressione.«Stupenda.. ma non credi sia troppo?» La gelosia è sempre stata parte di lei, e la bionda lo sa. Sorride subito e le stampa un bacio, proprio mentre le sbarre della loro cella si aprono.
È il momento di andare.Macarena fa un passo in avanti, pronta a tutto, ma la ragazza le afferra la nuca per poi baciarla, possessivamente, sotto gli occhi dell'araba, che subito sorride ironica e sposta il suo sguardo altrove.
Kabila vuole marcare il territorio si è capito abbastanza bene, Zulema stessa lo ha capito, ma a lei non sono mai piaciuti gli ordini e ne tantomeno gli ultimatum.
«Ferreiro, andiamo» dice la guardia, già scocciata da questo teatrino.
Macarena esce dalla propria cella e dietro la donna, scorge la figura della mora. Racchiusa in dei jeans sul nero, stretti, con degli stivaletti ai piedi con un poco di tacco e una semplice maglietta bianca.
Le va vicino, tanto da sentire il suo profumo, che le arriva dritto al cervello, dandole quel senso di pace che poche volte ha avuto dentro al carcere.«Sembra quasi stiamo uscendo» mormora Zulema, divertita, più a se stessa che alla compagna.
Macarena sbarra gli occhi e punta lo sguardo a terra, mentre camminano ancora, sentendosi imbarazzata... ma subito cerca di correggere questo suo comportamento.«Non uscirei mai con te» Risponde dura, per ripagarla con la sua stessa moneta. Ma forse le è andata male, perché ha frainteso, viaggiando troppo con la mente.
«Rubia, intendo dal carcere» ora Zulema scoppia in una risata sonora, facendo ridere anche la guardia che ha sentito tutto.
La bionda vorrebbe sprofondare in una grande fossa e non tornare mai più, ma fortunatamente qualcuno rompe il silenzio che si era creato.
«Vi è andata bene, cenerete in cortile perché la mensa deve essere pulita» dice la donna, che cammina davanti a loro, sempre più svogliata.
Il pro di mangiare in cortile è che almeno si respira un aria diversa, il contro è che non si sta tanto comodi su dei tavolini in ferro e stretti, ma se lo faranno sicuramente andare bene.
Arrivano nel grande cortile e vedono un tavolo, con i loro cibi sopra, racchiusi in delle scatole d'asporto e una bottiglia di vino al centro.
Si può notare che il direttore ha preso in parola Zulema, e ha fatto bene.
C'è una guardia vicino alla porta ed un'altra alla fine del cortile, probabilmente resteranno per tutta la serata in quanto entrambe le ragazze sono ritenute "detenute pericolose".
Zulema cammina avanti e la bionda non può non notare il suo fondoschiena perfetto. Si rende conto che non è l'unica a fissarla però.
L'uomo a braccia conserte davanti alla porta la guarda incantato, forse una donna sexy e con le manette ai polsi ad un uomo può eccitare. E non solo, infondo anche Macarena si sta eccitando, e non poco.
La mora si siede sulla piccola panca e guarda con occhi sognanti le tante bustine bianche. La compagna la raggiunge e si siede davanti a lei.
Iniziano subito a scartare tutto e pian piano un gran profumino arriva ai loro nasi.
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Non è detto
Fanfiction"E tu cosa aspettavi, a dirmi quello che dovevi dire, a non rischiare niente, non vai all'inferno e neanche sull'altare. E noi così distanti a sopportarci con educazione, la colpa non esiste ma ognuno prenda la sua direzione. Perdonami per questi gi...