Bellissima

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«Dovresti spegnerla bene» Esclama la bionda platinata, sui gradini del cortile, proprio accanto all'araba.

Quest'ultima ha lanciato nervosamente la cicca a terra, senza neanche spegnerla.

Si gira, infastidita, pensava di essere completamente sola e questa presenza non le piace per niente.

«Da quando il carcere ha i soldi per permettersi i vigili dell'inquinamento?»
ironizza subito, facendo un sorriso falso e girandosi, per poi tornare ai suoi pensieri.

Pensieri che la distruggono, che le rendono la testa e gli occhi pesanti, non è lucida, è ovviamente una giornata no.

Ma la bionda è testarda, e non è neanche soddisfatta, vuole di più da Zulema, da quella che considera la donna impossibile.

«Io sono Lidia» Infatti si alza e si posiziona in piedi davanti a lei, risvegliandola dal suo trance.

La mora ora la osserva, dall'alto verso il basso. È bella, non c'è nulla da dire, ma non è questo che le interessa. Non sembra essere una psicopatica o una disperata, solo una ragazza che vuole rogne, e che probabilmente si crede più superiore di quel che è, perché è qui a fare la finta amichetta con la persona sbagliata.

Le fa un cenno, facendole capire che ha capito il suo nome, ma che non le interessa. Infatti Lidia si trova costretta a ritirare la mano che era stesa in aria. Sorride lo stesso, aspettandosi proprio questo gesto e mette la stessa mano in tasca, forse sentendosi imbarazzata e cercando le parole per approcciarla.

Decide di istigarla. La nota guardare l'altra bionda, quella che credeva fosse la sua ragazza, e non lo è, almeno così si dice.
Ma vuole sentirla parlare, lo vuole sentire da lei, vuole capire se le piace, e qual è il loro rapporto.

«Bella la bionda, eh?»
Zulema non distoglie lo sguardo da Macarena che palleggia una palla e la passa a Teresa, che fa cadere, e poi la vede sbuffare, annoiata. Sicuramente starà pensando che Tere non è la compagna giusta per giocare a pallavolo.

Ride ironica, non capendo a quale gioco stia giocando la finta modella hawaiana e si gira verso di lei, dandole ora tutta la sua attenzione.

«Chi ti manda?» chiede dura, pensando che sia stata mandata da qualcuno per estorcerle qualche informazione.
La bionda ride e si accende una sigaretta, sotto gli occhi grandi e attenti dell'araba. Inspira il fumo e lo butta fuori, alzando il mento, lanciandoglielo negli occhi.

Occhi che non accennano neanche a chiudersi, occhi che di fumo ne hanno avuto tanto.

«È così che approcci con le persone? Devono tutte avere un secondo scopo?» Sorride ingenua, o per lo meno è quel che vuole fare credere.

«Beh, non credo tu sia venuta qui a rompermi il cazzo dopo aver notato qualche particolare simpatia in me» Dice velocemente, volendo levarsela subito di mezzo.

«Simpatica no, bellissima si..»
Sussurra la bionda, per non farsi sentire da nessuno, e sorridendo.

Zulema sorride. Non è di certo un sorriso contento del complimento, è il sorriso che fa di solito per prendere per il culo qualcuno. Deve assolutamente capire le sue intenzioni, ma non ora. Si alza, facendo per andare via.

Ma Lidia non demorde, la segue fin dentro e le prende i polsi, violentemente. Gesto che fa risvegliare la mora. In quel momento capisce che la biondina tanto innocente non è, e che forse forse sotto quegli occhi da angelo si nasconde una cattiveria innata.

Ma vuole provarlo fino in fondo.

«Non vado con le donne se è questo che vuoi sapere» Le dice duramente. Zulema non è una donna che da spiegazioni, ne a cui piace perdere tempo, ma non vuole avere problemi, non più e soprattutto non ora.

«Questo lo vedremo.. ancora non mi hai conosciuta» Con un dito si permette di afferrarle una cioccia nera e attorcigliarla intorno alle dita. Prima che l'araba stesse per sferrarle un pugno in faccia, lascia la presa e se ne va, sorridendo e guardandosi intorno, come se non avesse appena infastidito la più temuta del carcere.

L'araba si sente impotente, poteva menarla, minacciarla, spaventarla. Ma non ha fatto nulla. Perché forse in fondo in fondo non le da così tanto fastidio essere guardata da qualcuno, essere desiderata.

Anche se non è la persona che vorrebbe.

«Chi è?» chiede una voce, alle sue spalle.

È Macarena. Che ha visto l'intera scena e per quanto non voglia ammetterlo, lei e Zulema sono la squadra. La squadra contro le cinesi, contro Sandoval. Il carcere è loro e nessuno deve mettersi contro.

Finge di non conoscere Lidia, non vuole dare spiegazioni e vuole sentire prima cosa ne pensa Zulema.

«Una bionda del cazzo che vuole scoparmi» ridacchia divertita, minimizzando la cosa. Maca, però, non ride, rimane seria.

«E a te fa piacere» constata la bionda, avvicinandosi all'araba, che a sua volta si è avvicinata alla propria cella.

«Potrebbe..» ridacchia ancora. Che a Macarena dia fastidio?

«Tranquilla, te rimani la bionda tonta per eccezione però» le afferra una ciocca bionda e gliela infila dietro all'orecchio. Forse per prenderla ancora un po' per il culo.

Un brivido lento, brucia la sua pelle, a quel contatto.

Non ne hanno più parlato, del rapporto avuto durante quella maledetta cena.

Ora c'è altro di cui parlare e se fosse successo di peggio, avrebbero comunque continuato a far finta di niente. Sono sorelle vitelline, e le sorelle non fanno sesso, ne tantomeno si amano o si giurano amore eterno a vicenda.

«Zulema, non metto un dubbio la tua bellezza, ma credo abbia un secondo fine» Esclama la bionda seria, dopo minuti di silenzio da parte di entrambe. La mora smette di cercare qualcosa nella gamba del letto e si alza in piedi, lasciando perdere tutto.

«Anche io, beh, allora scopriamo cosa nasconde la bambolina» Si fa seria anche lei, più seria che mai. La serietà che distingue Zulema.

Con quella sua tipica luce negli occhi di quando sta per affrontare un problema, di quando torna in azione.

Spazio autrice:

Lo so, lo so. Non posto da quattro giorni, ma ho notato che ormai ci sono tantissime altre storie come questa, con questo rapporto iniziato prima di El Oasis, e non ho tantissima ispirazione nel scriverlo. Proverò a fare altri capitoli, magari più originali del previsto, ma non prometto nulla. Tra l'altro ho scoperto che mi piacciono molto più le storie Najwantos che quelle Zurena.
Di conseguenza ho una voglia matta di scrivere un'altra storia su Najwa e Maggie.. 🥰

Non è dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora