Buongiorno

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«Buongiorno Rubia»
La mora si lascia cadere sulla sedia della biblioteca. Ancora qui. Di nuovo insieme. Zulema ha la sua solita posizione e la sua solita espressione divertita.

La bionda sfoglia una rivista velocemente, solo modelle. Ha una coda di cavallo, e non l'ha fatta per caso, ma per un motivo ben preciso. La realtà è che non riesce a scordare il corpo di Zulema su di sè.

Non risponde. Si è svegliata male, o forse vuole solo fare la sostenuta. L'araba ridacchia, è divertita, e infondo Macarena incazzata la eccita e non poco. Le strappa la rivista tra le mani e inizia a sfogliarla al posto suo, facendo versi di approvazione: Una bionda mezza nuda su uno scoglio, beh questo non le dispiace affatto.

L'altra bionda sbuffa e si alza dalla sua postazione infastidita, per poi sedersi sul tavolo, poggiando i talloni sui lembi della sedia di Zulema, la quale butta subito il giornale sul tavolo e le porge tutta l'attenzione. Quella bionda sulla carta era bella, ma questa davanti ai suoi occhi.. beh..

Si guardano un po', non dicono niente, con la fame negli occhi e l'adrenalina nelle vene.

«Mi sono iscritta al corso di Boxe, bionda» solitamente non è una donna di tante parole, ma con Macarena si sente a proprio agio e questo lo odia profondamente, ma la incuriosisce allo stesso tempo.

«Mmh, anche io» ora Maca sorride, e distoglie lo sguardo. Cazzo cosa farebbe a quel collo bianco in contrasto con quei capelli neri, vorrebbe morderla, baciarla, possederla.

La donna davanti a se, poggia i palmi delle mani sulle sue cosce, gesto che le fa girare immediatamente lo sguardo, dandole tutta l'attenzione. Un brivido percorre lento nel suo stomaco, per poi scendere in basso. Improvvisamente sente caldo ovunque e il cuore ha un sussulto.

Si capiscono subito, la mora si alza, infilando una mano dietro la schiena della bionda. L'altra la tira dal colletto, per poi baciarla. Un bacio veloce, gemono entrambe, cazzo se le era mancato.

Non si sa cosa, non i loro corpi, ne le loro salive.. era mancato sentire qualcuno sotto il proprio tocco.

«Kabila?» chiede in un sussurro, con la bocca sulla clavicola bianca, spostando con il naso i capelli biondi, mentre con una mano sgancia il reggiseno della donna velocemente.

«Non chiedermi della mia ragazza mentre stiamo per scopare ti prego» si lagna Maca, questo pensiero le fa arricciare il naso. È tutto completamente sbagliato ma eccitante da morire.

«Beh.. questo un po' mi eccita» ridacchia Zulema. Introducendo un dito sull'apertura bagnata di Macarena, indugiando sul clitoride. Dito che rimane fermo però, si guardano negli occhi, bocca contro bocca. Sospese in bilico.

«Come va con Lidia?» chiede ora la bionda, deve far vedere che è forte, che quel dito sulla sua pelle non le fa nessun effetto.

«E tu non parlarmi mentre ti fotto allora» Risponde Zulema, ora è lei a storcere il naso, gli affari nel sesso sono l'ultima cosa che vuole.

«Non mi stai fottendo» esclama, aggrappandosi alle sue spalle, prima di sentire due dita entrare violentemente in sè. Forse era meglio che non parlava, o forse era meglio se parlava di più, così da avere maggiore piacere.

«Dicevi?» sussurra l'araba, sul suo orecchio, mentre muove dentro e fuori le due dita, completamente bagnate.

«Dio..» sussurra, slacciando le braccia dal suo collo, per poi lanciarsi di schiena sull'intero tavolo e allungare la braccia sulla testa. La mora sotto di se, ha la più bella visione degli ultimi anni, ammette che forse è meglio di vedere cinquanta milioni di euro in una teca di cristallo.

Macarena, tra un pensiero e l'altro, immaginandosi l'araba su di lei, e sentendo le sue dita soffici, viene gemendo acutamente.

Si rialza lentamente, rivestendosi, senza dire una parola, non ce ne è bisogno.

Ma prima che potessero dire qualcosa, dei passi veloci e pesanti si fanno sempre più vicini.

«Zahir! Ci avrei scommesso... come siete entrate qui dentro? Le risse qui non sono ammess..» La mora scoppia a ridere, pensando che la donna dai capelli rossi ha pensato seriamente che due donne che urlavano in una biblioteca al chiuso si stessero menando o minacciando. Ah, è proprio una etero.

«Ferreiro, ti ha minacciata?»
La bionda, confusa, sta per aprire bocca, quando Zulema interviene.

«La rubia è in buonissima salute, non la stavo torturando come lei pensa, anzi..» lascia la frase in sospeso, ad entrambe viene da ridere, ma non lo fanno.

Escono dalla porta, si guardano. Forse è uno dei pochi sorrisi che la mora dedica a qualcuno. La bionda, ha ancora le guance rosse e i capelli scomposti.
L'araba scuote la testa e gira a destra, l'altra va a sinistra.

Vanno in direzioni opposte, per andare nella stessa cella. Si troveranno, comunque, nello stesso punto... come sempre.

Non è dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora