«Ci vediamo dopo allora» dice Macarena alle sue amiche, girandosi, con un mezzo sorriso, per andare verso il bagno.
È rimasta qualche minuto a parlare con loro, per distrarsi e per calmarsi.
Quella maledetta donna non le esce più dal cervello.
Si leva di nuovo dalla testa il pensiero di lei ed entra nel grande bagno, che ha le docce ognuna attaccata all'altra, senza un minimo di privacy... ma infondo non c'è mai stata.
Sicuramente è molto più pulito qui che a Cruz del Sur, le pareti sono nere e i lavandini hanno delle luci sopra, come se qualcuno si dovesse truccare per andare a qualche cena o al teatro. Posseggono degli specchi enormi, e sembrano quelli usati dai vip nei contenuti speciali dei loro concerti.
Però è la parola giusta: sembra.
Al massimo qui gli specchi vengono usati per spaccarci sopra le facce delle persone e nelle graziose lampadine che creano una bellissima atmosfera è nascosta della droga.
Appoggia l'asciugamano sulla panca, insieme alla spazzola e al bagnoschiuma. E solo in questo momento si accorge di aver dimenticato lo shampoo in cella.
«Cazzo ma come faccio a scordarmi sempre tutto! Un'altra volta che dimentico lo shampoo!!»
Macarena è convinta di essere sola, come la stanza, falsamente, mostra.Non è la prima volta che parla da sola, tutti qui dentro lo fanno, la solitudine è una brutta bestia e nessuno può capirti meglio di te stessa. Quindi dopo un po' ti ci abitui...
Ma dall'angolo che porta ai lavandini esce Zulema, con lo spazzolino da denti in bocca, che la guarda stranita. Anche lei si aspettava di essere sola. Non le piace particolarmente essere in compagnia quando deve lavarsi o cambiarsi.
Il suo corpo è avvolto solamente da un asciugamano e i capelli neri sono bagnati e incollati al suo viso, completamente struccato.
È semplicemente bellissima, e alla bionda le muoiono le parole in bocca alla sua vista. Non può smettere di guardarla, lo fa troppo. È una droga, non può farci nulla.
«Tra 10 minuti finisce il turno rubia» esclama lei, non curante, come se non le importasse se la sua compagna non riesca a farsi la doccia per oggi.
«Già!» esclama Macarena, ancora più incazzata, andando verso l'uscita del bagno.
«Prendi il mio» urla la mora per farsi sentire, si guarda allo specchio, non riconoscendosi più. Cosa sta facendo? Simpatizzando per Macarena?
Sputa il dentifricio nel lavabo, come a voler sputare i suoi stessi pensieri e si sciacqua la bocca.
Quando ritorna con il busto alzato vede il riflesso nello specchio, della donna alle sue spalle, ma questo non la spaventa.
Con la mano le fa cenno di prenderlo sulla panca e così fa, per poi iniziarsi a spogliare velocemente, non avendo molto tempo a disposizione.
Deve andarsene, non può guardarla. Se la guarda è la fine, lo sa. Quella bambina infondo la attrae, il suo seno piccolo e rotondo, il suo ventre snello e perfettamente liscio... non ha mai guardato una donna neanche per sbaglio, ma lei è diversa.
Spudoratamente, si siede davanti a lei, facendo finta di asciugarsi i capelli con l'asciugamano, ma non levando gli occhi dal suo corpo neanche per un secondo.
«Che c'è Zulema?» Macarena prende coraggio, dopo essersi sentita fottutamente a disagio sotto il suo sguardo. Tante volte l'ha beccata a guardarla un po' troppo, ma adesso è diverso.
Lo sta facendo, e non lo nasconde neanche.L'araba si lecca le labbra, forse involontariamente, ma per questo gesto "involontario" la donna sotto l'acqua si sente svenire.
Lo shampoo che ha adagiato sui capelli non l'aiuta per niente, socchiude gli occhi appena sente l'odore di Zulema così vicino, scorrere sul suo viso.
Sta pensando seriamente di rubarlo e dirle di averlo perso, così da tenerlo sempre con lei.
«Tu cosa credi?» Zulema chiede languida, alzandosi, ma rimanendo nello stesso punto. Il suo solito sorriso furbo le spunta sul viso, quel sorriso che, però, ha solo con Macarena.
«Starai pensando ad un modo carino per farmi fuori, non so.. infondo siamo sole» La bionda sembra totalmente ubriaca, non le avrebbe mai detto queste cose in circostanze diverse, ma ora si sente fragile e nuda sotto i suoi occhi quindi deve essere dura perlomeno nelle parole.
E poi, ormai le piace stuzzicarla, è il suo hobby preferito. Non ha più paura di essere uccisa da lei, la conosce fin troppo bene. Se avesse voluto, sarebbe già in una tomba.
Zulema fa una risata e a passo svelto va verso di lei, senza alcuna traccia del sorriso precedente.
Avvicinandosi, con una mano gira la manopola dell'acqua per chiuderla e spinge il corpo di Maca verso la ringhiera nera.
Tramite l'asciugamano può sentire il suo seno gonfio contro il proprio.
Può vedere i suoi occhi verdi, accesi di una qualche luce strana, che la scrutano velocemente.C'è solo un tessuto a dividerle, se solo Zulema volesse...
«In effetti un modo per ucciderti c'è rubia, ed è anche molto piacevole..» L'araba fa scendere una mano sul suo fianco bagnato, Maca sta tremando e non per il freddo della stanza.
La bionda sente il cuore pulsare e ha paura che lei lo percepisca, necessita di allargare di poco le gambe per la sensazione di calore e di bagnato che si sta facendo largo sulla sua intimità.
Un altro passo falso, un altro sussurro ed è sicura che potrebbe avere un orgasmo.
La mora ferma le sue dita, non vuole fare nulla, le basta soltanto farla eccitare così, con la sua presenza.
Però forse un ultimo tocco non fa male a nessuno, anzi...
Scende con la mano aperta su una delle due natiche e la stringe in modo possessivo, violento.Desiderava farlo da ormai troppo tempo. Macarena sospira pesantemente, strozzando un gemito e involontariamente lega la gamba al suo bacino, alzandola.
L'araba a sentire le sue stesse unghie sprofondare nella sua carne calda si morde un labbro, impaziente. Vorrebbe di più, molto di più.
Spera le sia rimasto il segno, spera che la sua ragazza lo noti, non sa neanche lei perché.
«Ci vediamo dopo Rubia.. ricordati che dobbiamo scegliere cosa gradiamo durante la nostra cenetta romantica di domani» sussurra e ride ironica vicino al suo orecchio, per poi allontanarsi di poco.
Esce dal quadrato della doccia, e allunga un braccio per girare di nuovo la manopola.
Macarena è rimasta immobile, si copre un po' l'intimità e l'acqua le scorre sul viso, ritornando proprio come prima.
Come se questo non fosse mai successo. Come se Zulema non le avesse sussurrato delle parole all'orecchio e non l'avesse fatta eccitare come mai nella vita.
Spazio autrice
Eccomi qui!! Sorry, vi farò pensare un altro pochino...🙂
Cosa ne pensate?
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Non è detto
Fiksi Penggemar"E tu cosa aspettavi, a dirmi quello che dovevi dire, a non rischiare niente, non vai all'inferno e neanche sull'altare. E noi così distanti a sopportarci con educazione, la colpa non esiste ma ognuno prenda la sua direzione. Perdonami per questi gi...