🌹𝓊𝓃𝒹𝒾𝒸𝒾;

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Jungkook sorrise maliziosamente, mordendosi le labbra.
Aveva in programma di andarci piano con Jimin, visto che aveva capito fosse totalmente inesperto, ma il corvino non poteva resistere alla tentazione.
Almeno, non dopo averlo visto in quel modo.
Doveva stuzzicarlo almeno un po'.

«Voglio solo sentirti più vicino, babyboy.»

Jungkook guardò Jimin da capo a piedi mentre questo era seduto sulla scrivania, prima di portare le labbra al collo del grigio.

«J-Jungkook...»

Il grigio ansimò, sentendo le labbra bagnate del corvino mordere e baciare il suo collo, facendolo fremere.
Jimin, inconsapevolmente, aprì maggiormente le gambe, cosa di cui approfittò Jungkook per mettersi ancor più comodo tra di esse.

«Voglio solo sentire il mio nome uscire dalle tue labbra con un gemito, ancora ed ancora, finché non perdi la voce.»

Jungkook guardò il grigio negli occhi, spingendolo lievemente per farlo distendere sulla scrivania.
Jimin pose la schiena nuda sulla superficie di legno, fissando il soffitto.
La sua testa gli diceva di fermare tutto quello e smetterla, ma il suo corpo pareva non pensarla nello stesso modo.

Jungkook portò le mani al pantalone del grigio, abbassandolo insieme ai boxer, in modo da poter liberare l'erezione del ragazzo, la quale era già dura.

«Sei così sensibile, Jiminie

Jungkook si leccò le labbra, abbassandosi per poter baciare il ventre del grigio, facendolo sospirare nell'attesa.

«J-Jungkook...» Jimin si morse il labbro, ansimando nell'attesa di qualcosa di più.

Il corvino ghignò, abbassandosi ancora e leccando lentamente l'asta del grigio dalla base fino alla punta, per poi inglobare interamente il membro dell'altro.

«A-Ah!»

Il corvino iniziò a succhiare con avidità il membro di Jimin, stringendogli con le mani i fianchi. Fece dei giochi di lingua, avvolgendola intorno alla punta per stimolarlo il più possibile.
Jimin sentì la testa girare.

«O-oddio, J-Jungkook!»

Jimin inarcò la schiena, portando una mano tra i capelli del corvino per tirarli e sfogare la frustrazione.
Jungkook lesse quel gesto come un incitamento a fare di più, così aumentò la velocità, incavando le guance.
Jimin, non essendo abituato a nulla di tutto ciò, era già sul punto di venire.

«A-ah, non f-fermarti!»

Jimin si morse il labbro con gli incisivi, fino a farlo sanguinare leggermente, sentendo la sensazione nel bassoventre farsi più forte e il battito cardiaco aumentare.
Dopo alcuni minuti Jimin boccheggiò in cerca d'aria, mentre la sensazione nel bassoventre esplodeva, liberandosi nella bocca del corvino.
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.

«C-cazzo, J-Jungkook-ah!»

Jungkook si staccò dal grigio, guardandolo negli occhi mentre aveva ancora il suo seme in bocca, ingoiandolo poi rumorosamente.
Jimin sgranò gli occhi, avvampando, soprattutto quando vide Jungkook che si stava slacciando la cintura.

Non aveva mai visto il corvino senza mutande e non era assolutamente pronto per vedere la sua intimità, almeno non così in fretta.
Cosa diavolo stava conbinando?
Jimin andò nel panico.
Fino al momento prima voleva essere toccato, ma... davvero voleva diventare l'ennesima scopata di Jungkook?
Forse Jimin valeva più di un po' di sesso senza sentimenti.

«J-Jungkook, aspetta, n-non voglio.» Jimin scese dalla scrivania, alzandosi i pantaloni.

«Tutto questo è sbagliato, io non sono così, non voglio che mi tocchi in questo modo, non so nemmeno perché t-te l'ho lasciato fare.»

Jungkook si accigliò, indietreggiando, un'espressione confusa sul viso.

«E me lo dici dopo che ti ho fatto un pompino che non vuoi essere toccato?
Sei un po' incoerente Jimin, pensavo fossi più intelligente di così.»

«Scusami ma non è colpa mia se mi sei saltato addosso senza darmi il tempo di pensare, come non è nemmeno colpa mia se non riesci a tenerti il cazzo nelle mutande per più di un minuto.» Jimin si rabbuiò, stringendo i pugni.

Jimin sentì la frustrazione accumulata negli ultimi mesi salire, trovando l'occasione di potersi finalmente sfogare. Non voleva usare Jungkook come via di uscita per la sua rabbia, ma ormai era fuori controllo.

«Sei sempre lì, in giro, con i boxer abbassati a scopare, ora fai lo stesso con me!
Che diavolo, sei malato, per caso?!
Sei una specie di maniaco o cosa?
Quando hai scopato la prima volta?!
A dieci anni?!»

Jimin guardò il corvino con aria disgustata, nonostante Jungkook avesse il viso completamente sbiancato.
Il corvino si avvicinò al grigio, a pochi centimetri dalla sua faccia.
Jimin poté notare gli occhi lucidi dell'altro, sentedosi così subito in colpa.

«La prima volta ne avevo otto, non dieci.»

Jungkook guardò Jimin in maniera indecifrabile, con gli occhi completamente spenti.

«Però non so se si possa definire scopare quando uno dei due non è consenziente.
Sarà per questo che sono un maniaco, come dici tu.
Avrò qualche trauma che mi fotte il cervello, mh? Disgustoso, non trovi?»

Jimin sgranò gli occhi, sentendo il battito cardiaco salire fin dentro le tempie, facendogli pulsare la testa.

«I-Io n-non...»

Jungkook si allontanò di scatto, prendendo la propria giacca e andando alla porta per uscire, ma non prima di dire un'ultima cosa.

«Non ti darò più fastidio.
Non ti toccherò proprio più.
Tu invece non mi parlare per un po'.»

Jimin guardò il corvino andar via, sbattendo dietro di sé la porta.

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MY ROOMATE IS A FUCKBOY | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora