✨𝓋ℯ𝓃𝓉𝒾𝒹𝓊ℯ;

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«B-Baekhyun...»
Mi porto una mano alla bocca, il corpo mi si irrigidisce come se mi stesse scorrendo dell'acqua gelida addosso.

La prima cosa che la mia mente perversa fa è immaginare Baekhyun che subisce una violenza.
I miei occhi scattano sul suo viso, accarezzando con lo sguardo gli occhi dolci, le orecchie da cucciolo, le labbra sottili.

Mi sembra così improbabile, così impossibile che qualcuno possa aver fatto qualcosa del genere a Baekhyun. La sola idea che ci sia qualcuno lì fuori, nella realtà di tutti i giorni, che può davvero alzare anche solo un dito su un'altra persona come lui, toccandola, violandola, mi fa semplicemente rabbrividire.

«Non dirlo in giro, Jimin, lo sapete solo tu e Jungkook...»
Baekhyun mi guarda con apprensione, probabilmente si sta pentendo di avermelo confessato.

Instintavamente mi fiondo su di lui, abbracciandolo e stringendolo.
Dio, mi sembra di rivivere il periodo in cui dovevo essere io la forza dei miei genitori, per affrontare la perdita che avevamo avuto in famiglia. Dovevo essere forte per loro anche se in realtà avevo paura.
Ora devo essere forte per un mio amico anche se la stessa sorte poteva capitare a me, anche se anch'io tremo al solo pensiero di tutto quello che abbia potuto passare da solo, affrontando questa violenza tenendola dentro come un segreto, facendola insidiare e mettere radici nel cuore, fino a far crescere un'intera foresta di puro dolore e sofferenza.

«Non dirò nulla che tu non vorrai, però adesso spiegami per bene tutto.» Afferro la mano di Baekhyun e lo porto con me in un cubicolo del bagno.

Ci sediamo a terra, incrociando le nostre gambe.
Baekhyun ridacchia, asciugandosi gli occhi distrattamente.

«Sembriamo due ragazzine che devono scambiarsi un qualche segreto su qualche cotta adolescenziale.»

Immediatamente ridacchio anch'io, forse perché quando c'è disperazione nell'aria sembra quasi che ridere venga più spontaneo, come se in realtà la risata sia solo un suono come un altro per attirare l'attenzione, per far capire agli altri che noi esistiamo, che siamo vivi.

«Beh, facciamo finta che sia così, raccontami tutti i tuoi segreti, Byun Baekhyun.»

«Va bene...» Baekhyun prende un profondo respiro, stringendomi una mano.

«L'anno scorso stavo camminando per il corridoio, andavo alla lezione di Letteratura Inglese, non potrò mai dimenticarlo.
Quel giorno incontrai Kai, o meglio, fu lui a precipitare praticamente addosso a me, facendomi cadere tutti i libri a terra.»

Rabbrividisco.

Dio, ha fatto la stessa esatta cosa con me. E io che credevo fosse un caso! Tutto questo è disgustoso, è come se avesse delle cazzo di tecniche per attirare le prede.

«Io, come lo sfigato perfetto della situazione, immediatamente ci cascai dentro con i piedi di piombo.
Ero innamorato di Chanyeol da una vita ma non mi aveva mai nemmeno sfiorato con lo sguardo, quindi mi dissi perché no? potrei provare...
Così decisi di lasciare che Kai mi seducesse. Non l'avessi mai fatto, Jimin...»

Baekhyun si schiarisce la gola, probabilmente perché gli viene di nuovo da piangere.

«Ci vedemmo molte volte, sembrava davvero ci tenesse a me.
Una sera mi chiese se volevo andare a bere con lui in un posto, negli spogliatoi privati della squadra praticamente.
Mi disse che lì avevano un loro rifugio da ragazzi, una cosa per maschi insomma, così mi invitò lì.»

Sento la bile raschiarmi la gola, l'acido dello stomaco che lotta con furia per risalire e liberarsi dalla mia bocca. Non sono pronto per sentire il seguito della storia.

«Quando sono arrivato lì non eravano soli, così ho capito che c'era qualcosa che non andava.
Mi hanno tenuto lì per un'ora.»
La sua voce si spezza, spingendomi a chiudere gli occhi per non urlare. In questo momento provo solo rabbia.

«B-Baek, mi dispiace così tanto...»

«Non dispiacerti, sto cercando di superarlo, anche se è difficile, Jimin. Jungkook mi sta aiutando molto, non ti dico quante volte mi ha consolato mentre piangevo, soprattutto quando gli dicevo che ero preoccupato per te. Lui ha questa facciata da stronzo ma in realtà ha un mondo nascosto dentro di sé. Certe volte, mentre mi consolava e mi abbracciava, io...»

Baekhyun sospira, torturandosi l'orlo della felpa.

«So che può sembrare assurdo, ma sembrava quasi che mi capisse.»

Oh, Baekhyun.
Hai proprio centrato il punto.
Lui ti capisce benissimo.

«J-Jungkook è un bravo ragazzo, ne sono sicuro.»
Gli sorrido, accarezzandogli il braccio.

«Io non so quale patto esattamente abbia fatto Jungkook con Kai, so solo che vi hanno visto insieme l'altra volta, in atteggiamenti intimi...»

«Quando ci ha visto Sehun...» Sussurro a bassa voce.

Baekhyun fa una faccia disgustata.

«Probabilmente avrà portato la spia. Comunque, ti dicevo, so solo che vi hanno visto insieme ed il giorno dopo Jungkook è stato chiamato a tarda notte per andare al campo di rugby dell'Università.
Io l'ho accompagnato ma non ho sentito cosa si sono detti.
Io so solo di aver visto una cosa, una cosa sicura come la morte.»

Alzo lo sguardo, incastrandolo in quello di Baekhyun, aspettando che mi dica qualcosa che mi faccia capire cosa diavolo sta succedendo.

«Jungkook si è inginocchiato e si è lasciato picchiare, non si è opposto.»

Sgrano gli occhi, incredulo per questa affermazione.
Possibile che Jungkook non si sia davvero opposto?
E per quale motivo?
Scatto in piedi, aprendo immediatamente la porta.

«Scusami Baekhyun, ma devo...»

«...Correre da Jungkook, lo capisco, vai.»
Mi sorride, dandomi una pacca sulla spalla.

Arrossisco, dirigendomi verso la porta principale e aprendola.
Ringrazio che nessuno sia venuto o ci saremmo beccati una ramanzina per esserci chiusi nel bagno del primo piano.

Corro per i corridoi, dirigendomi verso il passaggio che porta alle stanze dei dormitori, scontrandomi anche con qualcuno.

«Jimin, dove corri?!
L'aula per la lezione di Fisica è dall'altra parte!»

«Oggi salto la lezione, Changbin, ci vediamo domani!»

Saluto frettolosamente il mio compagno di corso, correndo a perdifiato verso la stanza numero 13. Stamattina Jungkook non ha lezione, quindi sarà sicuramente in camera.

«Dio, ora mi viene un infarto...»
Mi fermo davanti la porta, riprendendo un attimo fiato e aprendola subito dopo.

«Jungkook, dobbiamo parl...»

Mi congelo sul posto, il mio cuore salta un battito.
Il mio corpo trema, sentendo la paura dell'abbandono arrivare fin dentro le ossa.

«J-Jungkook...»
Deglutisco, annaspando in cerca d'aria.

«P-Perchè stai facendo le valigie?»

«P-Perchè stai facendo le valigie?»

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MY ROOMATE IS A FUCKBOY | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora