✨𝒹ℴ𝒹𝒾𝒸𝒾;

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Erano passati esattamente cinque giorni dall'ultima volta in cui Jimin e Jungkook avevano parlato.
Sembrava quasi che l'avvicinamento che i due avevano avuto nell'ultimo periodo non fosse in realtà mai avvenuto davvero.
Ora Jungkook si comportava come la prima settimana in cui lui e Jimin si erano conosciuti, ossia non era praticamente mai in camera, tornava solo la sera tardi quando ormai il grigio dormiva e la mattina presto spariva di nuovo.

Sembrava quasi che fosse andato in un'altra nazione.
Jimin lo vedeva più nei corridoi dell'università che nella propria stanza.
Il grigio, da parte sua, aveva anche provato a parlare con Jungkook, ma. tutto inutilmente.

Jimin si sentiva dannatamente in colpa per essersi comportato in quel modo.
Le ultime notti le aveva passate riflettendo su come fosse stato fottutamente incoerente.
Aveva lasciato che Jungkook lo toccasse, che gli facesse cose che un nerd come lui non si era nemmeno lontanamente immaginato di fare, per poi urlargli contro che non voleva essere toccato da lui, quasi come se fosse sporco.

Inoltre, Jimin, si era letteralmente buttato tra le braccia di Taehyung, piangendo come uno stupido e raccontando al migliore amico tutto quello che era successo, compresa la brutta storia che era venuta fuori nel litigio.
Jimin si sentiva uno schifo per le parole che aveva usato e detto.
Mai avrebbe immaginato che la prima volta di Jungkook fosse stata, a quanto pare, una violenza sessuale e che per di più che fosse stata perpetuata quando aveva solo otto anni.

Taehyung, esattamente come il grigio, era rimasto letteralmente impietrito da quella storia, non immaginando nemmeno lontanamente che il corvino potesse avere un passato del genere.
Era proprio vero che le apparenze ingannano, spesso dietro una persona scontrosa e dura si masconde solo tanta sofferenza.

Jimin semplicemente lo aveva giudicato, ritenendolo un coglione che pensava solo a scopare.
Inevitabilmente, Jimin aveva finito per fare ciò che tutti gli altri facevano ogni volta con lui: aveva giudicato Jungkook dalla copertina, senza nemmeno aver sfogliato il libro.

Ora, il grigio, era proprio nel corridoio principale dell'università, mentre si dirigeva in aula per raggiungere Taehyung, con l'obbiettivo di cercare di capire che fine avesse fatto il corvino.
Voleva sapere come fare a scoprire più informazioni possibili su di lui, a partire dal motivo per cui Jungkook avesse vissuto così tanti anni in America e perché proprio quest'anno fosse tornato.
Voleva conoscerlo.

«Finalmente sei arrivato, ultimamente fai troppo tardi per i miei gusti

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«Finalmente sei arrivato, ultimamente fai troppo tardi per i miei gusti.»
Taehyung ridacchiò, facendo accomodare il grigio affianco a sé.

Jimin si asciugò la fronte, porgendo, una volta sedutosi, un quaderno a Taehyung.

«Tieni, puoi copiare lo svolgimento degli esercizi di algebra, li ho fatti mentre facevo colazione, credo siano corretti.»

MY ROOMATE IS A FUCKBOY | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora