Rimasi sdraiata sul letto per tutto il pomeriggio. Mille pensieri mi frullavano per la testa e nemmeno i miei amati libri sarebbero riusciti a bloccare quel chiasso.
La lettera, quella maldetta lettera. Avrei potuto lasciarla sul banco o avrei potuto direttamente non scriverla. Invece come al solito, avevo preso la scelta più stupida.
Ero sicura che in quel momento si stava spargendo la voce della mia "dichiarazione". Un foglietto pieno di riferimenti ai romanzi era finito tra le mani del ragazzo più popolare della scuola, a cui senza dubbio non importava nulla.
Dopotutto ero sempre stata invisibile agli occhi degli altri.A cena cercai di colmare quel senso di agonia con del cibo, ma anche l'appetito non era dei più presenti. Ero rimasta vuota. Fare del male agli altri doveva essere davvero soddisfacente, Hoshi viveva di quello. Viveva di ricatti e risate per le disgrazie altrui.
Rimasi a fissare il piatto mentre quei pensieri mi roteavano per la testa.
Papà: "tesoro tutto ok?" alzai la testa di scatto.
Annuii e afferrai la forchetta, che era scivolata lungo il bordo del piatto ancora pieno.
"hai visto la mamma?" sapevo già la risposta.
Papà: "no...mi spiace. Ma sono sicuro che presto tornerà a casa!" finí la frase con un gran sorriso, ma sapevo perfettamente quanto fosse falso e forzato. Nonostante fossi ormai grande, cercava sempre di illudermi per non farmi stare male, come si fa con i bambini per non farli piangere.Appena finii di mangiare, andai in camera mia e controllai il cellulare. Una delle paure che si erano materializzate quel giorno, era che qualcuno potesse condividere la foto della lettera sui social.
Ma per fortuna non c'era nulla, solo un paio di notifiche dal mio migliore amico.
Per quanto potesse essere strano, avevo un amico. Un amico importante che mi era stato vicino dalle medie. Ci eravamo sempre supportati a vicenda, ma lui dopo le medie andò in una scuola di diversa. Questo non ci fece allontanare ma io sentivo la sua mancanza ogni giorno.
Decisi di rispondergli ma non gli raccontai nulla di quello che era successo. Non volevo che si preoccupasse.
Poi quasi senza rendermene conto, mi addormentai. Con le guance ancora leggermente umide dalle lacrime, che inumidivano il cuscino.La lezione andava avanti ma la mia testa era altrove. Entrando a scuola nessuno mi aveva notata, come ogni mattina. In classe, nessuno sguardo o altro. Tutto nella norma.
Hoshi in realtà non aveva dato la lettera ad Oikawa?
Oikawa non era una cattiva persona?
Iniziai a pensare che avrei dovuto fregarmene.Ricominciai a 'seguire' la lezione, scarabocchiando sul quaderno dove avrei dovuto prendere appunti. Inizia a sentire la testa particolarmente pesante. Dei brividi freddi mi percorsero la schiena, ma cercai di non farci caso incolpando la stanchezza.
Al suono della campanella mi alzai, ma subito mi portai una mano sulla fronte. Quel fastidio che sentivo prima, ora era dolore. Sentivo la testa che mi scoppiava. Afferrai il bento dallo zaino sperando con tutta me stessa di poterlo mangiare tranquilla. Decisi quindi di andare in cortile. Scendendo le scale mi resi conto che le gambe erano deboli. Mi reggevo a stento in piedi ma pensai che forse era la fame. Non avendo cenato molto la sera prima, probabilmente avevo bisogno di mangiare qualcosa.
Mi sedetti ad uno dei tavoli fuori ma prima che potessi mangiare qualcosa, il bento mi venne strappato dalle mani.
Hoshi: "pensavi di poterlo mangiare? È mio. Ricordatelo."
"t- ti prego.. oggi non mi sento molto bene e-"
Hoshi: "si, effettivamente sei parecchio pallida"
A quella frase pensai che mi avrebbe ridato il pranzo.
Hoshi: "sei in delle condizioni pietose. Fai schifo"
Si girò e se andò. La testa iniziò a girarmi quindi mi alzai e mi incamminai verso l'ingresso. Cercai più volte di sbattere gli occhi ma non cambiava nulla. Scorsi la figura di qualcuno ma non riuscii a chiedere aiuto. Tutto si fece buio.Aprii il gli occhi ma il dolore alla testa me li fece richiudere di scatto. Un odore particolare mi invase le narici e mi bastò per capire dove mi trovassi. Ero in infermeria.
Aprii di nuovo gli occhi resistendo al dolore e mi tirai su. Ero su una branda, ma nella stanza non c'era nulla.
Solo una voce, proveniente dalla porta d'ingresso. Cercai di metabolizzare il tutto. Magari era il mal di testa.
"Cosa-"
Oikawa: "Grazie a dio ti sei ripresa. Sei svenuta nel bel mezzo del corridoio e ti ho portata qui"
Non dissi nulla. Lo guardai con gli occhi sgranati.
Oikawa: "La bidella ha detto che hai la febbre quindi devi chiamare i tuoi. Non può farti tornare a casa da sola"
Mi rilassai per un attimo.
"Mio padre lavora fino a tardi e mia madre.. mia madre non c'è" conclusi e abbassai lo sguardo per non incrociare il suo.
Oikawa: "Oh va bene.. Ah! Ti ho preso del tè caldo"
Si sedette nella sedia di fianco alla mia e mi porse il bicchiere fumante.
Il tè mi diede un senso di sollievo e nel mentre, osservai la figura del ragazzo. Aveva un aria innocente.
Oikawa: "ah scusa non mi sono neanche presentato. Sono Oikawa Tooru. Tu sei..?"
Sobbalzai leggermente vista la sua domanda improvvisa.
"penso sia difficile non conoscerti" gli dissi con un tono di voce molto più basso rispetto al suo.
"io comunque sono T/n T/c"
In quel momento però, mi resi conto della stronzata che avevo fatto. Gli avevo detto il mio nome. Il nome scritto al fondo della lettera. Il panico più totale si fece strada nella mia testa.
Ma lui non sembrò notarlo.
Oikawa: "piacere mio. Allora se i tuoi non ci sono, ti accompagno io a casa"
Assolutamente no. Fu l'unica frase che iniziò a frullare nella mia testa.
"ah emh no. Non ce n'è bisogno, sto molto
meglio"
Scesi dalla branda ma le gambe mi tremavano così dovetti aggrapparmi di nuovo ad essa.
"sto alla grande vedi?"
Oikawa: "stai scherzando? Dai andiamo"
Mi rassegnai e lasciai che mi aiutasse.
Non avevo idea di cosa fare. Di cosa potevo parlare. Avrei potuto giustificarmi per la lettera..o fare finta di niente.
Il tragitto da scuola fino a casa mia sarebbe stato lungo.—————-
AAA sto cercando di scrivere i capitoli il più veloce possibile.
Ho intenzione di iniziare a scrivere il 4^ capitolo subito🥰Per chi non mi conoscesse già, ho scritto anche una Bokuto x Reader. Se vi va andate a dare uno sguardo🥺
Love youu❤️
Byeee
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• My light • Oikawa x reader
FanfictionIl sole e la luna. La luce e l'ombra. È il modo più semplice per descriverli. Oikawa è un simbolo della scuola, mentre T/n fa di tutto per scappare dai propri demoni. Ma come si dice, gli opposti si attraggono.