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E così, passarono un paio di giorni. Non ebbi nessun tipo di contatto con Oikawa. Cercai per tutto il tempo di evitare il suo sguardo nei corridoi e durante l'intervallo. E lui fece lo stesso. Per fortuna anche Hoshi non mi si era avvicinata e i lividi che mi aveva procurato, avevano iniziato ad assumere un colore più chiaro. Nonostante il mio fisico stesse recuperando le forze, la mia testa invece era pesante. Dopo quel giorno mi sentii come se avessi perso qualcosa. Avevo perso qualcosa che aveva fatto capolino nella mia vita con naturalezza. In realtà però, non avevo perso nulla, ero stata io ad aver scelto di allontanare quel qualcosa.
In quel momento, come nei mesi prima di incontrare Tooru, ero di nuovo immersa in quel buio soffocante che mi circondava. Anche il silenzio che era stato sostituito dalla sua voce sempre allegra, era tornato.
Quella luce che mi aveva abbagliata e fatta stare meglio, ora non c'era più.

Camminai verso l'entrata a testa bassa. Prima che però potessi entrare, sentii una mano poggiarsi su una mia spalla. Mi voltai e incontrai i suoi occhi color nocciola. Sobbalzai leggermente.
Oikawa: "Buongiorno"
"Ehi" uscii dalle mie labbra timorose.
Oikawa: "Oggi per le 16 ti andrebbe bene se ci vedessimo? Prima non posso perché ho l'allenamento."
"Si va bene, non ti preoccupare"
Oikawa: "perfetto, allora aspettami qui alle 16"
Annuii e lui mi superò senza aggiungere altro.

Le lezioni finirono alle 15 e per il tempo rimanente mi sedetti su una delle panchine nel cortile della scuola. Tirai fuori un libro e iniziai a leggere. La copertina era ormai sbiadita ma le pagine avevano sempre lo stesso profumo. Avevo letto quel libro già diverse volte, eppure continuavo a ricominciarlo. Ogni volta che tornavo alla prima pagina, mi sembrava sempre che fosse la prima volta che lo leggevo. C'erano frasi sottolineate a matita leggera e pezzettini di carta infilati vicino alle rilegature. Ogni minimo dettaglio in quelle parole, era indicato in modo che non me dimenticassi.
Mi immersi in quelle pagine e mi feci trasportare perdendo la cognizione del tempo.
Solo dopo un bel po', alzai lo sguardo.
Era passata più di un ora e il moro era in ritardo. Pensai che avesse avuto un piccolo contrattempo ma passarono altri minuti.
Afferrai la cartella vicino alla panchina e ci infilai il libro dentro. Una voce mi fece sobbalzare.
Iwazumi: "T/n!"
Alzai lo sguardo e vidi la figura del ragazzo.
Aveva la divisa scolastica e ne rimasi sorpresa. Mi aspettavo di vederlo con la maglietta della squadra di pallavolo.
"Iwazumi-san.. hai bisogno di qualcosa?"
Il ragazzo sbuffò portandosi una mano dietro la nuca.
Iwazumi: "quell'idiota di Oikawa si è fatto male mentre si allenava da solo in palestra"
Sgranai gli occhi.
"Da solo? Mi aveva detto che c'era l'allenamento quindi pensavo che ci sarebbe stata tutta la squadra"
Iwazumi: "stronzate. Oggi è il nostro giorno di riposo" era arrabbiato. Nonostante litigassero spesso, a causa delle continue provocazioni di Tooru, lui ci teneva davvero. Era preoccupato per il suo amico e compagno di squadra.
Iwazumi: "sapevo che vi sareste dovuti vedere, quindi per favore andresti da lui? Io devo svolgere dei lavori qui a scuola e non posso stare dietro alle sue cazzate" concluse con tono irritato.
"Si, non ti preoccupare" la mia risposta uscii quasi spontanea.
Mi ringraziò e tornò all'interno dell'edificio. Presi subito lo zaino e andai verso la palestra. Ero preoccupata. L'avevo appena ammesso a me stessa. Uno strano senso di nostalgia si fece spazio nel mio petto. In fondo, sapevo di essermi pentita di avergli parlato in quel modo, il giorno in cui eravamo nell'infermeria.
A passo a svelto, arrivai davanti alla palestra e lo vidi. Se ne stava seduto sui gradini davanti alla porta di ingresso. Aveva la testa china ed entrambe le mani erano appoggiate su un ginocchio. Solo dopo essermi avvicinata, notai che il ginocchio era leggermente arrossato.
"Tooru" dissi cercando di incrociare il suo sguardo ancora basso.
Mi guardò. Gli occhi erano contornati da un lieve rossore. Aveva pianto.
Oikawa: "ti ha mandato Iwa-chan vero?" si passò una mano tra i capelli.
"Cos'hai combinato?" chiesi diretta.
Oikawa: "lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un altra domanda?"
Gli lanciai un occhiataccia e lui sbuffò.
Oikawa: "okay okay...il ginocchio mi è ceduto ed essendo che è infortunato da un bel po', ha fatto parecchio male"
Tirai gli occhi al cielo e salii le scale dov'era seduto, per poi superarlo ed entrare nella palestra.
Oikawa: "dove stai andando?" chiese voltandosi, ma la mia risposta fu il silenzio.
Uscii con una cassetta medica. C'era in ogni palestra ma lui non ci aveva ovviamente pensato.
Presi delle bende e mi avvicinai a lui, che mi guardava con aria confusa. Certe volte sembrava proprio un idiota.
Oikawa: "Non c'è bisogno che ti preoccupi per me. L'hai detto anche tu no? Sarebbe meglio finirla"
"Allora permettimi di aiutarti con il ginocchio, poi ti lascherò qui i miei appunti di letteratura e me ne andrò. Proprio come ha detto lei, maestà" conclusi in tono aspro prima di iniziare ad avvolgere la fascia intorno al suo ginocchio. In realtà non volevo andarmene. Non volevo che finisse tutto, però la colpa era mia. C'era qualcosa in questo ragazzo, che mi attirava come una calamita.
Mi sentivo i suoi occhi addosso ma non alzai lo sguardo.
Oikawa: "I lividi vanno meglio?"
"Si" dissi semplicemente.
Oikawa: "Non ti credo, quindi dopo fammi dare uno sguardo-" lo interruppi.
"Perché ti alleni da solo?" mi fermai da quello che stavo facendo e lo guardai.
I suoi occhi si fecero seri e incontrarono i miei. C'erano pochi centimetri di distanza tra i nostri visi, eppure, non avevo alcuna intenzione di distogliere lo sguardo.
Oikawa: "quando si è consapevoli di non essere abbastanza bravi, si deve lavorare di più, anche a costo di farlo più degli altri"
"Ma tu sei uno dei più forti in campo" risposi alquanto confusa.
Oikawa: "è qui che ti sbagli. Io non sono portato per la pallavolo, eppure ci tengo da morire. Ci tengo così tanto, a costo di allenarmi da solo per essere un buon capitano e compagno di squadra"
Lo ascoltai, ma pur non intendendomene di sport, sapevo che stava sbagliando.
"E quindi arrivi a farti del male?" chiesi guardandolo dritto negli occhi.
Oikawa: "non era previsto che mi facessi male.. è stato un errore" questa volta lui distolse lo sguardo. Calò il silenzio ma fui io a spezzarlo.
"Essere il migliore non deve essere per forza una priorità"
Stava per ribattere ma lo zittii.
"Va bene non dare il massimo, va bene non essere il massimo. L'unica cosa che è davvero importante è non mollare mai, ma non significa sforzarsi a tal punto" indicai il ginocchio.
"I tuoi compagni non penso si siano mai lamentati di te. Iwazumi era preoccupato per te, mentre tu sei qui seduto con un ginocchio dolorante" il mio tono si fece di rimprovero ma cercai di nasconderlo.
"Io l'ho visto come ti guardano. Quando sono venuta a guardarti giocare, i loro sguardi erano pieni di fiducia nei tuoi confronti"
In quel momento, un pizzico di coraggio prese parte di me e portai una mia mano sulla sua guancia.
"Tu sei forte. Perché non riesci a capirlo? Hai delle persone che ti stimano e si affidano a te. Perché per loro tu sei il migliore"
I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei e la sua mano si posò sulla mia, ancora appoggiata sulla sua guancia.
Oikawa: "Grazie T/n.. grazie di essere rimasta"
il suo sguardo di fece di dolce.
"Penso che sia questo quello che fanno gli amici, no?" gli sorrisi ma lui si fece serio.
Oikawa: "Amici?" allontanò il suo viso dalla mia mano e sospirò scocciato.
"ho detto qualcosa di male?" chiesi confusa.
Oikawa: "proprio non ci arrivi vero? Amici?"
Sgranai gli occhi. Iniziai a pensare che lui non avesse mai voluto un amicizia con me. Forse mi ero illusa fino a quel momento. La vista si offuscò e iniziai a sentire gli occhi leggermente umidi.
"S-scusa.. l'altro giorno ho detto delle cose cattive ma in realtà volevo che rimassimo amici-" mi zittii vedendolo alzarsi per andarsene.
"Dove stai andando? Tooru non capisco, cosa c'è che non va? È colpa mia?" ormai le lacrime scendevano indisturbate sulle mia guance leggermente rosse.
Si fermò ma continuò a darmi le spalle.
Oikawa: "Cosa c'è che non va? Vuoi saperlo?"
Continuavo a non capire. Gli avevo parlato in tutta sincerità per aiutarlo. Mi aveva mostrato un lato a molti nascosto. Dietro quella figura sempre sorridente, decisa e convincente in realtà si nascondeva un ragazzo insicuro e spaventato dai propri risultati.
"Dimmelo Tooru, cosa c'è?" gli chiesi un ultima volta.
Rimase immobile, poi si voltò e scese i gradini che c'erano tra di noi. Lo guardai dritto negli occhi e lui fece lo stesso.
Oikawa: "Questo." disse semplicemente prima di rompere la distanza tra i nostri volti e far incontrare le nostre labbra. Fu un bacio semplice. Un senso di calore si fece spazio in tutto il mio corpo e il mio cuore iniziò a battere forte. Fortissimo. Il bacio si interruppe dopo un po' di secondi e la sua mano si appoggiò sulla mia guancia per asciugare le lacrime, che avevano smesso di scendere. Mi guardò negli occhi e inevitabilmente un leggero rossore si formò sul mio intero viso.
Oikawa: "Era questo. Il fatto che non è quello che vuoi tu"
Non dissi una parola. Rimasi letteralmente senza parole. Lui si allontanò e rientrò nella palestra. Lasciandomi in preda a mille dubbi e pensieri che in quel momento non riuscivo ad esprimere a parole.

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Ehilà. Vi devo delle scuse. Ci ho messo tanto a pubblicare e vi chiedo scusa. Mi sono ammalata (e purtroppo lo sono tutt'ora diamine) quindi ho avuto altri problemini e pensieri per la testa.
Vi regalo questo capitolo più lungo degli altri, sperando che vi piaccia. Spero di poter pubblicare presto anche il prossimo❤️
Intanto vi ringrazio per le 20mila letture nella mia altra storia (Bokutoxreader)
Grazie davvero.
Ps.
COM'È ANDATO IL RIENTRO A SCUOLA?🤡

• My light • Oikawa x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora