IX

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Andiamo all'inferno cantando Frozen.

(Potete immaginarvi la voce come preferite ma io appena l'ho sentito ho detto "È lui". Detto questo, Enjoy)

«Giù!»
Mrs. O'Leary è una cagnolona con gli attributi. Ha fronteggiato la manticora senza il nostro intervento per circa un minuto sotto le urla degli umani che non avevo la più pallida idea di cosa stessero vedendo. Magari un puma e un cane di grossa taglia combattere, chissà. Poi però ci siamo aggiunti alla mischia; o meglio, dopo uno sguardo rasente la follia Coco e Plume sguainarono le armi affiancando Mrs. O'Leary con una ferocia tale che io al posto del mostro avrei girato i tacchi e sarei fuggito a nascondermi. Ko saltava a destra e a sinistra librandosi in aria pure oltre il metro e ottanta menando fendenti e evitando le spine velenose mentre Candyman confondeva la creatura comparendo, scomparendo, creando ologrammi e riflettendo la luce piegandola alla sua volontà come un foglietto di carta.
Io invece dopo aver imprecato una paio di volte sia in inglese che in greco antico e qualche volta anche in celto avevo iniziato a deviare con la telecinesi i vari dardi sfogliando velocemente il grimorio per cercare un incantesimo adatto a disintegrare quella cosa.
La signora O'Leary mi salvò nel momento in cui mi avvicinai un po' troppo ad una brutta fine prendendomi tra le zanne e lanciandomi poi in aria facendomi finire sulla sua groppa.
«Dannazione Cole che accidenti stai facendo?!» latrò Coco roteando su se stessa per evitare una zampata e graffiare la caviglia della manticora. Questa ruggì e le lanciò contro altre spine, una le bucò una manica. «Sto cercando un incantesimo per farla fuori!» chiarii aggrappandomi più saldamente al collare del segugio infernale. «Papà Cole! Se salgono posso viaggiare! Vi porterò dove volete!» abbaiò la cagnolona tirando una zampata alla creatura che barcollò all'indietro.
«Sherlock adesso!» gridò dal basso la figlia di Nike. Plume le ricomparve affianco con uno scintillio mentre lei si piegava in modo da permettergli di usarla come scalino spingendolo in alto. Io in automatico tesi una mano aiutandolo con la magia nell'atto e abbozzando un ghigno feroce il figlio di Iride conficcò la lancia nel cranio del mostro. Questo stridette e si dimenò sparendo nel solito tripudio di polvere dorata. Una volta ritornato a terra Pastel boy si girò con il fiatone verso di me con ancora l'ombra di quel sorriso pericoloso. «Grazie versione mora di Draco Malfoy.» Coco gli diede un affettuoso pugno sulla spalla. «Sono stati fantastici!» guaì Mrs. O'Leary. Io la accarezzai mentre si abbassava per far salire gli altri due. «Sei stata bravissima bella.» si complimentò Coco abbracciandomi il busto. Alle sue mani si sovrapposero quelle di Candyman. Il mio stomaco si contrasse. «Plume...» sibilai. «Prima che tu possa dire qualcosa sbilancerei McQueen se mi aggrappassi a lei. È troppo minuta.» la figlia di Nike mi pizzicò un fianco facendomi mugolare mentre il segugio si alzava. «E tu chiamami Coco.» si rivolse al rosato portandomi ad alzare gli occhi al cielo, contrariato.
«Dove vuoi che vi porti papà Cole?» chiese Mrs. O'Leary. La grattai piano sotto l'orecchio chinandomi un poco. «Central Park, nord del laghetto.» ordinai venendo colto da una leggera pulsazione alle tempie. Era ormai il tramonto ma ancora troppo presto per poter usare i miei poteri senza forti ripercussioni. Il segugio sbuffò e poi si lanciò a tutta velocità contro un muro.

Viaggiare nell'ombra è una delle cose più fiche che abbia mai fatto. È tipo essere a tutta velocità sulle delle montagne russe, nell'artico, però allo stesso tempo immersi nel vuoto e oscurità più totali, con come unico contatto alla realtà il corpo caldo di Mrs. O'Leary e le mani dei miei compagni stretti attorno al busto. Inoltre quelle tenebre mi rinvigorirono ricompensandomi dell'energia sprecata. Quando sbucammo a Central Park dalle ombre sul terreno create dalle fronde degli alberi fu quasi come vedere i colori per la prima volta.
La nostra cagnolona barcollò accasciandosi a terra sbadigliando. Appena scendemmo Plume a stento si reggeva in piedi. Sembrava un cadavere. «I viaggi ombra non fanno per i figli di Iride.» appurò scuotendo la testa stringendosi le tempie. Io accarezzai Mrs. O'Leary sorridendole. «Sei stata brava cucciola.» lei mi guardò felice con gli occhioni rossicci sbadigliando nuovamente. «Andiamo. Vi accompagno a casa. Lì starò meglio.» assicurò rimettendosi stancamente in piedi conducendoci vicino ad un cumulo di rocce con un solo spazietto triangolare dove non ci sarebbe passata nemmeno Coco. «Ehm, c'è la fai a farci una pozione alla Ant-Man?» chiese lei. Io scossi la testa. «Anche se ne avessi le capacità, e non le ho, non ho un alambicco o cose del genere.» puntualizzai.
«Questa è la porta di Orfeo giusto?» chiese riccioli rosa pizzicandosi il labbro inferiore tra indice e pollice. «Serve della musica.» ricordai. «Ma nessuno ha uno strumento.» aggiunsi. Coco sbuffò guardando male il cumulo di rocce come se lo potesse disintegrare solo con lo sguardo fino a che Plume non si schiarì la gola. «Forse posso fare qualcosa. Sono o non sono il co-presidente del Glee club?» ammiccò prima di prendere il posto di Coco davanti all'entrata.
«Che ha intenzione di fare?» sussurrai alla mia amica guardandolo scettico. «Non lo so.» mi restituì il mio sguardo confuso. Sparkle si schiarì la gola e poi... Cantò.
«I can hear you, but I won't
Some look for trouble, while others don't.» iniziò dandosi il ritmo con il piede e schioccando le dita.
«There's a thoousand reasons, I should go about my day
And ignore your whiispers, which I wish would go awaay, oh
Whoa.»
Da qualche parte nel parco una voce gli fece da coro, come nella colonna sonora.
«You're not a voice; you're just a ringing in my ear
And if I heard you, which I don't, I'm spokenfor I fear.» continuò e il terreno tremolò. «Caspita è bravo.» sussurro incantata Coco.
«Everyone I've ever loved is here within these walls
I'm sorry, secret siren, but I'm blocking out Your calls.» recitò e il tremolio divenne una lieve scossa.
«I've had my adventure, I don't need something new
I'm afraid of what I'm risking if I follow you.» fece una piccola pausa prendendo un profondo respiro.
«Into the Unknooooown.
Into the Unko-ooooown.» e la porta si mosse. Ci mancava solo che dal terreno iniziasse a formarsi il castello di Elsa.
«Into the Unknoooown, Oh
Whoaa.» concluse il ritornello con sempre la voce sconosciuta in sottofondo mentre il passaggio si apriva completamente.
Avvertii un brivido lungo la schiena e girandomi incontrai lo sguardo verde bosco di una giovane donna con un libro in mano coperta quasi interamente da un velo bluastro. Quando sbattei le palpebre lei non c'era più.
«Wow, sei davvero bravo Sherlock.» si complimentò la mia amica seguendo la signora O'Leary nel cunicolo. Sbuffai. «Sì uhm, ci sarà un motivo se sei solo co-presidente.» masticai beccandomi una gomitata di Ko. «Ahi!» Appena anche Plume entrò l'accesso si chiuse alle sue spalle gettandoci nel buio più totale. «Fantastico.» borbottai.
«Aspettate, io credo di- McQueen emh no, Coco(?) sguaina la spada.» ordinò il riccio. La mia amica ubbidì e il bronzo celeste emanò un tenue bagliore che illuminò fiocamente la sua figura facendo apparire i suoi occhi arancioni -più del solito-. Feci per imitarla ma la mano pallida di Mr. Candy si chiuse attorno al mio polso. «Fermo. -sussurrò al mio orecchio- la tua spada attrae la luce, non servirebbe a niente.» affermò e io a malapena lo ascoltai staccandomi bruscamente appiattendomi contro una parete. Lui ne approfittò per scivolare vicino alla figlia di Nike chiudendo gli occhi e alzandosi le maniche della felpa. In breve iniziò ad attrarre il bagliore riflettendolo sui palmi e le braccia, amplificandolo. Deglutì. «Andiamo.»

Dark side of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora