Ho imparato a giocare con il bambolotto, ma lo faccio di nascosto, quando mamma non c'è e io e papà siamo soli. Gli curo i vestiti, gli do da mangiare.
Ora gli spazzolo i capelli. Papà mi ha regalato una spazzola. Lo faccio piano, come lui mi ha insegnato. Lo faccio bene, mi sento concentrato, ho fatto un buon lavoro.
Sollevo il bambolotto vestito da ninja e lo faccio vedere a papà.
Lui è seduto in mutande che guarda la TV, ma non ci sono i cartoni. Sullo schermo, un uomo e una donna fanno la lotta sul letto. La donna sembra soffrire e mi cruccio. Non capisco cosa succede, ma rimango ipnotizzato dalla scena finché il bambolotto non mi cade dalle mani.
Papà se ne è accorto e spero non mi faccia del male. Ha la fronte imperlata di sudore. Mamma è al lavoro e in casa fa tanto caldo.
All'improvviso, spegne la TV e sorride. Allora mi fa segno di avvicinarmi e mi faccio strada tra i mattoncini colorati delle costruzioni. Mi prende in braccio, stringendomi tra le sue forti cosce. Il suo pelo mi graffia la pelle, ma non mi dà fastidio. I miei occhi sono persi in lui, nelle iridi azzurre, come le mie.
Papà continua a sorridermi. Mi dice che sono bravo. Ora ha preso le mie mani. Le sbatte tra di loro come un applauso, poi un bacio sulla guancia. Sento un calore alle guance, sono felice. Lui è con me e mi avvolge nel suo amore.
Mi tira per i polsi e le mie dita toccano il suo viso. Ho un po' di solletico, la barba è ruvida, ma non importa. Lui sta sorridendo e io gli tiro le guanciotte.
«Vuoi bene a papà?».
Apro gli occhi di scatto, sentendo ancora quel nodo alla gola.
Scuoto la testa, cancello i pensieri. Non voglio pensare al passato. Sono pronto.
Mia madre era così felice quando le ho detto che uscivo con dei nuovi amici... Nonna Kathy non ha fatto altro che parlare bene dei Wilson e del loro figlio, Chris. Vivono in quella grande casa vittoriana, alla fine della strada, da quando ne ha memoria. Il padre è un medico e lavora all'ospedale di Seattle, la moglie, invece, aveva fatto la bibliotecaria per molto tempo fino a quando non ha deciso di dedicarsi alla famiglia. Chris ha la mia età e, a detta di nonna Kathy, è un ragazzo d'oro. Suona la chitarra nel gruppo insieme a Ellie. Anche lei è una brava ragazza, sempre gentile e disponibile. L'unica nota di demerito era stata per i gemelli. Due pesti fin da bambini: una volta le avevano dipinto la casa con dei grossi fiori viola su tutta la facciata.
Sono contento. Ho un po' di ansia. Non ho avuto neanche il tempo di metabolizzare l'accaduto, che mi ritrovo a uscire con degli sconosciuti. È successo tutto così in fretta da non rendermene conto. Ho solo paura di diventare rosso quando incontrerò i ragazzi. Non ho fatto quella che si poteva dire... una buona impressione. A parte su Chris, visto che mi ha invitato a uscire con loro.
Sono stato il resto del pomeriggio in iperventilazione, cercando di non farlo notare a mia madre e a mia nonna. Mentre mi preparavo, le vedevo confabulare di sottecchi verso di me come due vecchie pettegole e quando provavo a chiedere cosa c'era che non andasse si limitavano a sorridermi.
So che mia madre è felice e, sinceramente, non la vedevo così da tanto, tantissimo tempo. Partire ci ha fatto bene.
Indosso dei jeans corti, una camicia, una giacchetta blu e il mio paio preferito di scarpe. Prendo il telefono in mano e controllo l'orario. Sono le 7.59 minuti. Chris sarà qui a momenti. Mi chiedo cosa gli dirò, che faccia farò, come andrà il resto della serata. Voglio sembrare il più normale possibile. Non devono capire che ho dei seri problemi con me stesso. Mi sto giocando la vita sociale, penso sarcasticamente.
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Starfall
RomanceBill non ama essere toccato. Non ama parlare, né stare in mezzo alla gente. Sulla sua pelle ci sono ancora le cicatrici di un passato recente, il ricordo e la paura che ciò che è finito potrebbe ritornare. Ogni notte cerca di combattere i demoni nel...