Capitolo 15

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Quando la canzone finisce, dentro di me ho un concerto di emozioni. Provo amore, sofferenza, malinconia... una lontana nostalgia, una perdita. Sono rimasto così sconvolto che neanche mi accorgo dell'applauso caloroso che mi circonda. A quanto pare, non sono l'unico a cui è piaciuta.

Salto giù dalla panchina, tenendomi la mano al petto. Possibile che Chris abbia scritto questa canzone per me?

Vorrei credere che tutto questo è un sogno, che sono solo vittima della mia psiche contorta, eppure la gente che mi spinge intorno, mi ricorda quanto il contatto con le persone mi faccia male e quanto tutto questo sia reale.

Sono ormai lontano a prendere aria, vicino a un venditore di zucchero filato. L'odore dolciastro si appiccica alle narici, facendomi brontolare un po' lo stomaco.

«Ehi, Bill!».

La voce di Ellie mi riscuote dai miei desideri di gola. Corre come una forsennata nella mia direzione. Sta per abbracciarmi, il suo entusiasmo è talmente contagioso che rischia di travolgermi, ma si contiene all'ultimo istante. Si limita a prendermi le mani e a dondolarle per la felicità.

«Hai visto?», mi chiede spalancando i suoi occhioni verdi. «Sono rimasti tutti a bocca aperta!».

«Siete stati eccezionali!», esclamo, mentre con la coda dell'occhio vedo Chris avvicinarsi.

Ellie lascia le mie mani. «Sono contento che tu sia venuto. Come stai?».

«Ehi, Bill!». L'energia positiva dei gemelli mi investe, letteralmente.

Mi circondano con le loro braccia e mi salgono sulla schiena. «Come stai?».

M'irrigidisco di colpo e vorrei fuggire. Non sono abituato a questi gesti d'affetto, mi danno fastidio, ma non vogliono rovinare la serata.

Chris nota il mio disagio e corre a salvarmi. Afferra i gemelli per il collo e li trascina lontani. «Ragazzi... State calmi!». 

«Ciao a tutti», rispondo riprendendo un po' di fiato.

La scorsa volta non ci siamo lasciati nel migliore dei modi. Ecco, credo che l'ultima parola fosse stata un sonoro "vaffanculo".

«Che dite?», dice Ellie. «Facciamo un giro?».

«Non aspettate che finiscano di esibirsi le altre band?», chiedo osservando il conduttore presentare un altro gruppo di sole ragazze.

Ellie le squadra da lontano con una smorfia. «Nah... a mezzanotte sapremo i vincitori! Voglio andare a vedere se ci sono le scarpe!».

«Ma complimenti!», esclama la fastidiosa voce di Mike. «La vostra migliore esibizione di sempre, cuginetto».

Mike si appiccica al collo di Chris e gli dà un bacio sulla guancia. «È per questo che non volevi farmi ascoltare la canzone?».

Lo chiede a bassa voce, ma a un tono abbastanza alto da farsi sentire da tutti. Lo ha fatto apposta, ne sono sicuro. Lui mi guarda con i suoi occhietti neri e Chris è diventato improvvisamente rigido e muto.

Inizio a odiare quello sguardo, quelle mani attorno al collo di Chris. Ho l'istinto di buttarmi a capofitto e stenderlo a terra, un invito che suona come un ronzio nella mia testa.

Ellie si frappone a smorzare la tensione. «Grazie Mike, ma ora volevamo fare un giro».

«Oh, ma certo! Mi unisco a voi...», risponde Mike auto-invitandosi. «Ho visto delle scarpe che potrebbero piacerti...».

«Davvero? Dove?». Ellie prende i gemelli per mano e li trascina a forza verso le bancarelle.

Mike si stacca da suo cugino e inizia a fare strada, passandomi davanti quasi come se non esistessi.

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