La mia decisione

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È passata una settimana da quando io e Peeta abbiamo litigato. Potrei dire che è stata la settimana più brutta da quando è finita la ribellione. Tutte le notti mi risveglio da incubi di bambini persi, da persone che cercano di uccidermi, i morti ballano nei miei sogni e io mi sveglio di soprassalto tutte le notti per poi non poter più chiudere occhio. Ho bisogno di Peeta, non solo per dormire ma anche perché mi manca quell'odore di pane di cui si riempiva la casa ogni volta che tornava, mi manca la sua voce dolce che mi salutava, mi mancano i suoi baci caldi e profondi, mi mancano i suoi abbracci, la sua stretta che mi dava quella sicurezza che nessuno oltre mio padre mi dava. Mi manca tutto di lui. Accarezzo la mia pancia domani ho la visita prenotata per abortire. Non ci sarà più nessuno dentro di me. Una strana sensazione poi mi avvolge, forse senso di colpa. Porto in grembo una vita, sangue del mio sangue, avevo detto che non volevo avere figli solo per non fare del male loro, ma allora non gli sto facendo male. Lo sto uccidendo, forse Peeta ha ragione. La vita va avanti non si guarda mai indietro si guarda sempre davanti. E se io voglio una vita decente, senza avere il rimorso di una morte inutile devo annullare l'appuntamento dal dottore. Devo farlo o sennò penserò sempre a questa vita che non ho mai potuto vedere, non saprò mai come sarebbe stato il mio primo figlio, che carattere avrebbe avuto, se era maschio o femmina. Basta io terrò il bambino, nessuno toglierà dal mio grembo questa vita che si sta sviluppando. Come ho potuto anche solo per un secondo pensare di abortire. Ora capisco la rabbia di Peeta, sono un idiota. Mi dirigo verso la casa di Peeta e inizio a bussare. -Peeta! Peeta! Peeta aprimi, devo parlati!- urlo mentre sbatto la porta.
-Va via! Io e te non abbiamo più nulla che fare!- dice Peeta. -Non è vero! Abbiamo molto da fare!- gli grido io mentre le ginocchia mi cedono e io arrivo ai piedi della porta e inizio a piangere, ho paura che Peeta non mi perdoni. -Ti prego Peeta!- dico piangendo. Sento dei passi forse sta venendo ad aprire e invece no credo si sia seduto a terra vicino alla porta. Siamo nella stessa posizione io fuori lui dentro. Sento che anche lui inizia a piangere. -Katniss non posso mentirti... Io ti amo! Però quello che hai fatto non te lo perdono.- dice Peeta in lacrime. -Ho bisogno di te. Ti prego aprimi.- dico io ormai consumata dalle lacrime. Peeta non può restare troppo in broncio con me è troppo buono e gentile, infatti finalmente apre la porta. Mi alzo immediatamente e vedo i suoi occhi azzurri inondati dalle lacrime. -Peeta....- dico abbracciandolo. Lui ricambia. -Peeta scusami. Io non volevo, mi rendo conto di essere un idiota.- dico piangendo. -Katniss quel che è fatto è fatto e adesso io e te non dobbiamo fare più nulla insieme.- dice Peeta con tono triste. -Ma che stai dicendo.- dico prendendo la sua mano per poggiarla alla mia pancia. -Dobbiamo crescere un figlio. Non me lo farai crescere da sola vero?- dico io con un piccolo sorriso. Peeta sorride come non mai, le lacrime di dolore lasciano spazio alle lacrime di gioia. Peeta mi solleva in aria e poi mi da un bacio che sembra essere infinito. Mentre tiene la mia faccia tra le sue mani continua a ripetermi che mi ama. -Anch'io ti amo.-
Dopo lo aiuto a sistemare le sue cose per portale di nuovo a casa NOSTRA.

-Katniss non ti pentirai di questa decisione.- dice il dottore al telefono. -Si, ne sono sicura.Grazie di tutto.- dico. -Di niente Katniss.- dice. Stavo per riattaccare quando il dottore inizia ancora a parlare.
-Katniss adesso ci dovremmo vedere molto spesso. Devo controllare l'andamento della gravidanza. Mese per mese.- dice. -Ah ok. Sa dove abito venga quando vuole.- dico.
-Perfetto ci vediamo.- dice e poi riattacca.
-Bravissima. Hai preso la decisione migliore.- dice Peeta mentre si avvicina. -Sapevo che non eri un stupida che l'avresti capito, che non potevi uccidere nostra figlia, la nostra prima figlia.- dice.
-Figlia? Non sappiamo se è femmina.- dico io sorridendo. -Io credo che sarà femmina.- dice Peeta accarezzandomi la pancia. Dopo mi da un bacio, uno di quelli che mi fa venire la cosiddetta "fame di baci" che solo lui mi fa provare....

Spero che il capitolo vi sia piaciuto❤️ Fatemi sapere❤️

Il signore e la signora MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora