La proposta

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La luce fievole del sole del primo mattino accarezza i miei occhi e i miei capelli facendomi capire che un altro giorno è iniziato. Mi giro dall'altra parte del letto per salutare Peeta, ma lui non c'è. Al suo posto sul suo cuscino c'è un bigliettino rosa. Lo apro e inizio a leggere:

Scusa Katniss se ti ho lasciato da sola, ti ho vista dormire con una faccia così angelica che ho evitato di svegliarti. Non devi preoccuparti sono andato via per prepararti una sorpresa. Fatti trovare pronta alle 18 io ti verrò a prendere.
Ps: vestiti elegantemente. Ti amo❤️
Peeta

Questo è quello che leggo. Oh mio dio lui e le sue sorprese. L'ultima volta per farmi una sorpresa si è fatto ricoverare. Speriamo che stavolta non succeda niente di male. Visto che Peeta non ci sarà per tutta la giornata, passerò la mattina nei boschi, a cacciare. Mi vesto e indosso la mia giacca da caccia e miei comodi stivali. Mi avvicino al mio armadio, lo apro e prendo l'arco e la faretra con 12 frecce. Esco di casa, arrivo alla recinzione e la attraverso. La massa di verde che vedo mi da già sicurezza. I boschi sono la mia vera casa, il mio vero rifugio. Eppure dovrei provare a portare Peeta nei boschi, non può non piacergli quella sensazione di libertà che provi solo qui, quella sensazione di poter fare e dire tutto quello che vuoi. Gale. Penso a lui, che riusciva a essere una persona completamente diversa nei boschi. Ricordo le lunghe giornate di caccia insieme. Non c'erano parole o dialoghi perché con un solo sguardo era tutto già chiaro per noi. Chissà cosa starà facendo. L'ultima volta che l'ho visto gli ho detto di non volerlo vedere mai più ma lui mi disse arrivederci. Vabbè lasciamo perdere. Impugno il mio arco e inizio a cacciare. Vedo un grosso cerbiatto, mi poggio a terra tra le rocce in modo che non mi possa vedere, prendo lentamente una freccia e la punto verso di lui. Lancio la freccia che si conficca nel suo addome. Cade a terra. Mi avvicino e do il colpo di grazia all'animale per farlo morire. Lo porto subito a casa mia, pesa molto ma mi devo adeguare sono da sola. Quando arrivo a casa sono le 11. Per pranzo mangio un po' di pane e basta, non ho molta fame. Sono solo le 15 quando inizio a prepararmi. Mi metto un vestito arancione lungo fino alle ginocchia e delle scarpe a ballerina argentate. Appunto alla spallina del vestito la mia spilla della ghiandaia imitatrice e lego i capelli con la mia solita treccia laterale. Sono le 17 e io sono già pronta da più di mezz'ora. Per passare tempo vado a prendere il libro delle memorie che abbiamo fatto io e Peeta e inizio a sfogliarlo. Sulle prime pagine tutte i nostri familiari morti. Il padre di Peeta, sua madre, i suoi fratelli e poi Prim. Quanto è bella la mia Prim inizio a piangere pensando alla mia paperella, ma che aveva fatto di male per meritarsi di morire. Aveva solo 14 nella sua innocenza, amava gli animali, amava i bambini, viveva solo per salvare delle vite umane, è morta facendo quello che più amava, il medico. Piango a dirotto fino a quando non mi restano più lacrime. Dopo chiudo il libro, non voglio che Peeta mi veda cosi'. Suona il campanello. Sono le 18 in punto è sicuramente Peeta. Vado subito ad aprire la porta, lo vedo. Ha messo l'elegante abito che gli ha regalato Effie per Natale. I capelli ben pettinati ma senza gel perché gli ho detto tempo fa che non mi piacciono i suoi capelli col gel visto che sono morbidissimi di natura. -Signorina Everdeen, vuole venire con me?- dice porgendomi un mano.
-Certo!- dico con un grande sorriso. Afferro la sua mano e lui mi conduce in panetteria. Dopo aver attraversato la prima sala mi porta in una stanza e inizialmente rimango davvero colpita da quello che ha fatto. C'è un tavolo al centro della stanza con una bellissima tovaglia di un giallo chiaro, tutte le posate messe al posto giusto perfettamente dritte, al centro della tavola un vaso pieno di primule bianche. Dei palloncini verdi e arancione sono nei due angoli della stanza. Le candele rendono il tutto caldo e romantico. -È... è bellissimo Peeta. Lo adoro.- dico quasi senza parole. -Tutto solo per la mia ragazza di fuoco.- dice Peeta mentre mi accompagna alla mia sedia. Mi siedo e lui si siede di fronte a me. Peeta batte le mani e arriva subito Finn che ci fa da cameriere insieme a sua madre Annie. -No, non ci posso credere.- dico scoppiando a ridere. -Credici amore mio. Ho preparato tutto solo per te.- dice Peeta. Finn ci porta un bel piatto di pasta al sugo e dopo Annie ci porta un insalata con una bistecca. Alla fine è Peeta a portarmi le mie focaccine preferite quelle al formaggio. -Adesso Katniss, Annie di coprirà gli occhi mentre vado a prendere la torta a cui ho lavorato tutto il giorno.- dice Peeta. Annie con le sue mani mi copre gli occhi. Dopo pochi istanti leva le mani dai miei occhi e vedo la mia torta. È a tre piani. Non faccio in tempo a vederla bene perché Peeta la gira dall'altro lato. Qui c'è scritto qualcosa. -Vuoi sposarmi. Vero o falso?- mi chiede Peeta sorridendo, la stessa frase è scritta sulla torta. Inizio a piangere. -Vero...- dico senza parole, poi mi alzo dalla sedia e corro incontro a Peeta. Gli salto addosso e inizio a baciarlo mentre piango. -Vero, vero, vero certo che è vero! Ti amo!- inizio a urlare. Peeta mi guarda e sorride.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere.❤️

Il signore e la signora MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora