Una giornata nei boschi

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4 MESI DOPO
Sono passati 4 mesi dalla nascita di Ryan e Prim ha fatto il mese scorso 7 anni. Oggi io e Prim siamo felicissime; abbiamo convinto Peeta a passare una giornata nei boschi.
Siamo nel mese di aprile e oggi la giornata è splendida, il sole ci scalda e in cielo non c'è nemmeno una nuvola.
Mi alzo subito dal letto facendo svegliare Peeta.
-Su alzati!- dico.
-Sei così felice di andare nei boschi?- mi chiede.
-Si, e lo è anche Prim.- rispondo.
-Si, lo so. Allora forza prepariamoci.- dice Peeta mentre si alza e mi da un bacio.
Vado a svegliare Prim e insieme andiamo in bagno a vestirci.
Ovviamente indossiamo degli abiti comodi: pantaloni, stivali di pelle e una giacca, anche perché dopo volevamo cacciare. Lego i miei capelli in una treccia laterale mentre a Prim faccio due trecce.
Dopo Prim scende in cucina a dare una mano a suo padre che sta preparando focacce e panini.
Io mi avvicino nella culla di Ryan, che trovo vispo e sveglio. Mi sta fissando con quei grandi occhi azzurri e sorride.
È davvero un amore. Adesso pesa 6 Kg e pensare che ha solo 4 mesi.
Lo prendo in braccio e lo vesto con una tutina azzurra a maniche corte e poi gli metto una sorta di giubbotto leggero.
Inizio a scendere le scale con il piccolo in braccio mentre un odore entra nelle mie narici.
Peeta ha cucinato le focaccine al formaggio quelle che adoro.
-Vieni a sederti Katniss. Mangiamo i cornetti qui a casa e poi andiamo.- dice Peeta.
Mi siedo accanto a lui mentre Prim ha già iniziato a mangiare un cornetto con crema al cioccolato. Decido di prenderlo anch'io.
-Dammi Ryan. Io ho già mangiato, gli do il latte.- dice Peeta.
-Ah si. Tieni.- dico passandogli il bambino.
Peeta lo afferra e lo tiene stretto a se mentre inizia a dargli il latte.
È un padre eccezionale, sa sempre cosa fare, si vede che con i bambini ci sa fare. Adoro guardarlo mentre gioca con Prim o con Ryan perché è così amorevole, così perfetto. Non potevo scegliere padre migliore per i miei figli.
-Mamma sbrigati! Voglio andare nei boschi.- dice Prim.
-Si,si.- dico concedendomi un piccolo sorriso.
Dopo 15 minuti siamo tutti e quattro fuori casa verso i boschi.
Quando arriviamo Peeta cerca un spazio abbastanza pulito e fresco per mettere la tovaglia da picnic a terra.
Trova un bellissimo posto sotto 4 querce che danno ombra ma contemporaneamente permettono il passaggio della luce.
Peeta mette la tovaglia a terra e io poggio Ryan nella sua sdraietta.
Poi mi accorgo di un dente di leone, e mi volto per guardare Peeta che già l'aveva notata.
-Un dente di leone.- dice Peeta.
-Si, un dente di leone.- dico.
Lo guardo e ricordo quello a cui pensavo quando risposi a Peeta che era vero, era vero che lo amavo con tutto il mio cuore. Pensavo a questo fiore che ci ha sempre uniti, fin dal nostro primo sguardo a scuola. Ricordo ancora quel giorno, dopo che lui mi diede il pane il giorno dopo a scuola volevo ringraziarlo ma lui aveva distolto lo sguardo e io notai un dente di leone a terra. In quel preciso momento capì che quel fiore era la speranza, la stessa che Peeta mi aveva dato tramite quelle pagnotte. La speranza di una vita che continua e che può continuare.
-Perché fissate quel dente di leone?- chiede Prim.
-Perché è bello.- dico io mentre continuo a fissarlo.
Mi risuonano in mente gli stessi pensieri che feci anni fa.
"Quello di cui ho bisogno non è il fuoco di Gale accesso di rabbia e di odio. Ne ho già abbastanza di mio. Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera, il giallo brillante che significata rinascita anziché distruzione. La promessa di una vita che continua per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito. E solo Peeta è in grado di darmi questo. Così quando mi sussurra "Tu mi ami. Vero o falso?" Io gli rispondo "Vero"
Queste parole risuonano dolcemente nella mia mente, così come tutti i ricordi legati al mio ragazzo del pane...
-Hai un espressione bellissima, stavi sorridendo ad occhi chiusi.- dice Peeta.
-Ho ripensato a noi.- dico.
-Capisco, anch'io. Ti amo.- dice Peeta.
-Ti amo anch'io.- rispondo.
-Ok lo sanno tutti che vi amate! Adesso possiamo andare a cacciare, c'è troppa dolcezza nell'aria.- dice Prim con le mani ai fianchi.
-Si andiamo.- dico mentre scoppio a ridere.
Io e Prim impugnamo i nostri archi e iniziamo la caccia.
Dopo un ora e mezza o forse due ore veniamo chiamate da Peeta che ci avvisa che è ora di pranzare.
-Arriviamo.- dice Prim.
Prendiamo i 3 conigli che abbiamo catturato e andiamo da lui.
-Wow quante leccornie.- dico.
-So che ti riferisci solo alle focaccine.- dice Peeta.
-Oh ma che vuoi. Mi piacciono tantissimo.- dico sorridendo.
Ci sediamo e iniziamo a mangiare mentre Ryan sta beatamente dormendo .
Dopo ci stendiamo a terra e dormiamo sotto le ombre degli alberi. La situazione è di totale relax, fino a quando Ryan non inizia a piangere. Peeta si era proposto di farlo mangiare ma preferisco farlo io.
Prendo il mio bambino e inizio a fargli prendere il latte mentre con i suoi occhi azzurri fissa tutto quello che gli sta intorno per poi arrivare al mio viso.
Alle 18 torniamo a casa, felici per la giornata passata insieme.
Andiamo a letto esausti anche se domani ci aspetta un altra grande giornata. Dovremmo andare di mattina presto a Capitol City per la festa a noi dedicata. Sono sicura che andrà tutto bene così mi addormento mentre Peeta mi accarezza i capelli.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Volevo inoltre informarvi che è il penultimo quindi il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Ne approfitto per ringraziarvi e ricordate di commentare❤️

Il signore e la signora MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora