ULTIMO

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Mercoledì, 17:42
«Si! Poi io ho fatto tipo una faccia da cane bastonato che deve avergli fatto veramente pena perché mi ha lasciata stare e io sono tornata al posto» racconto ad Edo, ridendo. Ride anche lui, e ridiamo insieme per un tempo che pare infinito.
«Beh comunque il prof non è stato molto carino stamattina, per uscire mi sono dovuta giocare la carta ciclo» spiego, facendo il broncio.
Edo scoppia a ridere e mi guarda.
«Eh vabbeh dai che ti frega, domani è l'ultimo giorno di scuola e non abbiamo neanche lezione» mi dice.
All'improvviso mi torna in mente che Edoardo deve affrontare la maturità, e il sorriso mi si spegne sul viso. L'ho assillato con tutti i miei discorsi di quanto io sia felice che domani finisca la scuola, quando sapevo benissimo che lui aveva la maturità. Un'egoista del cazzo. Ecco cosa sono. Edoardo si accorge che qualcosa non va.
«Ele» mi chiama.
Alzo gli occhi verso il suo viso e vedo che mi sta scrutando.
«Che c'è?» mi chiede.
«No è che.. Hai dovuto sopportare la mia felicità per domani che è l'ultimo giorno di scuola ma per te non è lo stesso» dico, singhiozzando. Mi sento una merda.
«Ehi» mi chiama.
Dato che ho il viso rivolto verso terra, mi prende per un polso e mi tira verso di lui.
«La maturità è un rito di passaggio, tocca a tutti. Quest'anno tocca a me. Tu devi essere felice che domani finisca la scuola» mi dice.
Come si fa a non amarlo? Lo abbraccio forte e gli lascio un bacio sulle labbra.
«Ah e comunque» mi dice «l'anno prossimo tocca a te» dice ridendo.
Gli faccio la linguaccia.
Giovedì, 08:10
Oggi è l'ultimo giorno di scuola. Ancora non ci credo: quest'anno scolastico sembrava non finire più. Sono successe anche molte cose, di cui sarò per sempre grata: una di queste è sicuramente il mio fidanzamento con Edoardo. All'inizio pensavo che Edoardo fosse veramente uno stronzo, ma poi, conoscendolo bene, ho capito che è solo una maschera: lui fa vedere il vero lato di sé solo alle persone a cui vuole bene. Un po' come faccio io: da fuori posso sembrare una ragazza molto forte, a volte anche fredda e stronza, ma in realtà sono molto fragile ed emotiva, e ho sempre bisogno di qualcuno che mi appoggi e che mi supporti. Qualcuno come Edoardo, ecco. Questo lato di me lo faccio vedere alle persone di cui veramente mi fido. Tra tutti questi pensieri arrivo al parco dove si svolgerà la festa di fine anno. Ci sono già Eva e Silvia. Vado verso di loro e mi salutano con un gran sorriso.
«Allora? Siete pronte per quest'ultimo giorno di scuolaaaa?» urla Eva, beccandosi un'occhiataccia dalla prof di matematica.
Io rido sotto i baffi.
«Eva, cerca di non prendere una nota. Almeno oggi» la prende in giro Silvia.
Scoppio a ridere mentre Eva le fa il dito medio.
Nel mentre arrivano Sana e Federica, e ci mettiamo un po' a chiacchierare del più e del meno, quando vedo arrivare Edoardo e Federico. Edoardo è vestito con dei pantaloni della tuta neri, una t-shirt bianca e ai piedi le Stan Smith bianche e verdi. Uno schianto, in pratica. Appena si accorge che lo sto fissando viene verso di me e mi abbraccia, lasciandomi un bacio tra i capelli.
«Ma come sei vestita?» mi chiede, squadrandomi.
A dire il vero stamattina ho lasciato casa di Edo un po' più presto del solito perché sono passata a casa a cambiarmi i vestiti, dato che quelli vecchi erano sporchi.
Indosso ho un top rosso bordeaux, dei pantaloncini di jeans bianchi e ai piedi le all star bianche.
«Perché?» gli chiedo.
«Ti sei vestita un po' troppo bene per oggi» mi dice, tirandomi a sé. Il mio gelosone.
La mattinata trascorre un po' così: praticamente senza fare un cazzo. All'una e dieci, quando finiscono le lezioni, ho le lacrime agli occhi e saluto le mie matte.
«Ele ma tanto ci vediamo tutti i giorni comunque» mi dice Eva.
Scoppio a ridere, in effetti non ha tutti i torti.
Proprio mentre mi asciugo le lacrime sento dal megafono una voce che riconoscerei tra mille: quella di Edoardo.
«Ragazzi venite nel campo da rugby perché c'è una comunicazione importantissima!»
Io e le matte ci scambiamo uno sguardo interrogativo, ma decidiamo di avviarci al campo da rugby. Una volta tutti dentro, vedo che alcune persone urlano e si mettono ad aprire delle bustine. Oh no. Non ditemi che sono i colori. Nei miei jeans bianchi.
Proprio mentre penso ai miei jeans bianchi, una folata di colori atterra sulla mia schiena e io mi giro per vedere chi è stato. Trovo Edoardo che scoppia a ridere e mi dice: «Scusa, non ho resistito.»
«Ti ammazzo» urlo. Gli salto addosso e lui mi fa girare in aria, come una ballerina. Ridiamo insieme come due pazzi, e quando mi mette giù mi da un bacio. Rimango un po' sorpresa: non ci eravamo mai baciati in pubblico. Ma mi lascio trasportare dal bacio, e quando ci stacchiamo gli sorrido. Con la coda dell'occhio vedo che Eva ha preso cinque bustine di colori, così gliene rubo io e senza farmi vedere da Edoardo, la apro. Poi vado verso di lui, che è girato di spalle, e gliela lancio tutta.
Lui si gira e corre verso di me, prendendomi in braccio e strofinandosi i suoi riccioli colorati contro il mio top.
«Questa me la pagherai» dice.
«Dopo» mi sussurra all'orecchio. Un brivido corre lungo la mia spina dorsale, ma decido di non pensarci. Mi fa scendere giù per terra e mi da un lungo bacio. Tutto bene fino a quando sento una voce dietro di me: «Ah ma guarda, Incanti ha la ragazza. Tanto sappiamo tutti che è un puttaniere»
Mi giro di scatto, individuando chi abbia detto quelle parole. Una ragazza alta e bionda, con gli occhi azzurri.
«Scusa?»
«Tesoro non prendertela con me, si sa che il tuo adorabile fidanzatino ci prova con tutte»
«Scommetti che se gli vado vicino ci prova anche con me?»
Ho un groppo in gola, ma non mi faccio intimorire. Proprio quando sto per rispondergli a tono, sento una voce alle mie spalle: «Io a te non ti toccherei neanche con un dito. Anzi, non toccherei a nessuna, tranne la mia Eleonora» E poi mi da un bacio proprio davanti a loro.
«Andiamo» mi dice Edo, io faccio il dito medio all'oca bionda e poi ci avviamo verso la sua macchina.
Il tragitto in macchina è silenzioso.
«Ele scusa io-»
«Lo so»
Arriviamo a casa e lui mi squadra.
«Vuoi andarti a cambiare prima tu?» mi dice.
Essere arrabbiata perché un'oca ha detto delle voci false oppure essere felice con il mio ragazzo?
Scelgo la seconda opzione.
«Pensavo che me li avresti tolti tu i vestiti» dico, a voce quasi bassa.
«Eleonora..»
«Edoardo» rispondo, guardandolo con occhi famelici.
«Scherzavo. Vieni qui»
Appena faccio un passo verso di lui, mi corre incontro e comincia a baciarmi appassionatamente. Ci dirigiamo fuori, mentre Edoardo mi spoglia lentamente. Alla fine sono rimasta in intimo, perciò comincio a spogliare io a lui. Quando rimaniamo entrambi in intimo faccio per avviarmi dentro ma lui mi butta dentro la piscina.
«Edoardo!» urlo.
Lui è già accanto a me, che ride.
Si mette a sedere sulla panchina idromassaggio e io gli salgo sopra. Comincio a strusciarmi addosso a lui strappandogli un gemito, e intanto sento che lui sta avendo un'erezione. Mi scosta le mutandine, e sento le sue dita entrare dentro di me. Caccio un urlo, aggrappandomi più forte alle sue spalle, e inizio a dondolarmi perché lui sta andando troppo lentamente. È una tortura. A un certo punto mi toglie le mutandine e lui si toglie i boxer, e comincia a penetrarmi. Faccio del mio meglio per non urlare, così affondo la testa nel collo di Edo. Ma poi mi ricordo di una cosa.
«Il preservativo» riesco a farfugliare.
Lui si ferma di scatto.
«Cazzo»
Mi prende per la mano e rientriamo in casa fradici. Lui mi butta sul letto e si infila il preservativo alla velocità della luce, poi ricomincia a penetrarmi. Gli graffio la schiena, e lui mi lascia un succhiotto sul collo. Gli circondo la vita con le gambe e dopo pochi secondi raggiungiamo il culmine insieme.
«È stato..» comincio.
«Stupendo. Come sempre» mi interrompe Edo, e appoggia la testa nell'incavo del mio collo.

incantava - an epic loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora