RACCONTAMI TUTTO

715 11 1
                                    

Domenica, 13:59
Sono ancora accoccolata ad Edo, stare tra le sue braccia è una sensazione bellissima e mi fa sentire al sicuro. Sono consapevole però che devo tornare a casa senza farmi vedere dagli altri presenti in questa maledetta casa, così alzo la testa verso il viso di Edoardo e gli dico: «Mi piacerebbe stare qui con te per sempre, ma devo proprio andare» Lui mi sorride e mi da un bacio sulle labbra, poi mi lascia andare accennando un broncio. Gli sorrido come a scusarmi e poi esco dalla stanza, consapevole che se fossi rimasta un secondo di più non sarei più riuscita ad uscire. Scendo le scale silenziosamente, stando molto attenta a non fare rumore, e riesco ad uscire dalla casa. Mi metto gli auricolari e comincio ad incamminarmi verso casa, mentre parte una canzone che mi fa sorridere all'istante.
Completamente
Non trovo sonno
Non trovo pace
Sento che il cuore va più veloce
Solo così sto tanto bene
Non riesco a fare a meno di sorridere come un'ebete, questa canzone mi ricorda troppo me ed Edo. Nel frattempo sono arrivata davanti al cancello di casa, perciò salgo le scale con passo stanco ed entro, sperando che mio fratello non sia in casa. E invece eccolo lì, che mi aspetta.
«Ma dove sei stata?» urla.
D'istinto mi porto una mano sulla testa e gli dico: «Filo smettila di urlare, ho un doposbronza assurdo»
Lui si mette a ridere. «Da quando in qua bevi? E comunque puzzi anche di fumo» dice storcendo il naso.
Non ce la faccio più, mi sta facendo andare letteralmente in bestia.
«Comunque stanotte ho dormito da Eva» gli dico fredda.
«Sí, certo. Stamattina Eva mi ha scritto perché non sapeva dove ti eri cacciata» dice, quasi come a volermi prendere in giro.
La rabbia ormai è alle stelle e io scoppio.
«Filippo ma che cazzo vuoi?» urlo.
«Tu non torni quasi mai a casa a dormire e io non so mai dove sei, nonostante questo non te lo vengo a chiedere rompendoti i coglioni! Ah e comunque, fossi in te non starei qui a fare la ramanzina sul bere e fumare perché tu fai peggio di me, quindi fatti i cazzi tuoi!» Corro in camera e sbatto la porta, chiudendola a chiave. Mi stendo nel letto, nel tentativo di calmarmi, ma sto molto scomoda dato che ho ancora addosso il vestito di ieri sera. Decido così di mettermi dei semplici pantaloni neri della tuta con una maglietta grigia, dopodiché mi metto gli auricolari e comincio ad ascoltare la musica.
Lunedì, 07:46
Mi sto incamminando verso scuola ma sono ancora mezza addormentata. Stamattina la sveglia ha suonato in ritardo e mi sono vestita con i primi vestiti che ho trovato nell'armadio, ma nonostante questo sono riuscita a vestirmi abbastanza bene: sopra un top nero e sotto dei jeans bianchi, con ai piedi le mie amate Dr. Martens. Quando arrivo a scuola noto subito Eva che sta al telefono, quindi mi avvicino.
«Buongiorno» le faccio.
Si gira di scatto e quasi urla: «Raccontami tutto!»
Beh, è una storia un po' lunga da raccontare in pochi minuti, perciò le chiedo: «Pisciamo la prima ora?»
Lei mi guarda con occhi sgranati. Non sono abituata a pisciare scuola, ma alla prima ora ho matematica e non ho molta voglia di stare a sentire un'ora a quella gallina che spiega le disequazioni. Così ci troviamo al baretto di fronte ad un caffè, e le racconto tutto. Alla fine mi guarda e mi dice: «Ele, io sono contentissima per te, veramente, ma secondo me dovresti dirlo a Silvia. Cioè, lei sta proprio sotto ad Edoardo» dice.
Lo sapevo bene, infatti mi dovevo studiare bene il modo per dirglielo, in modo da farla soffrire il meno possibile. Finito il caffè ci avviamo verso scuola, e proprio quando sto per entrare in classe mi arriva un messaggio.
Sali nell'aula di sopra, ti aspetto
Sorrido e mi metto a correre per le scale. Arrivata all'aula di sopra mi fiondo su Edo, facendolo barcollare leggermente, ma lui prontamente mi mette a sedere sopra un banco e cominciamo a baciarci appassionatamente.
«Ti sono proprio mancato eh» dice ridendo.
«Shhh» gli circondo i fianchi con le gambe, e lui comincia ad accarezzarmi la pancia da sotto il top. Edoardo mi manda in fumo il cervello, non riesco a pensare lucidamente quando sono con lui, ma nonostante questo gli dico: «Edo ma non possiamo farlo qui» Lui mi guarda mettendo il broncio, e a me viene voglia di continuare a baciarlo, ma mi trattengo perché so benissimo che se iniziassi poi non riuscirei a fermarmi più. «Beh, allora dopo ti porto a casa mia» dice con un sorrisetto, sapendo benissimo che non so resistergli.
-
Ciao a tutti! Scusatemi, so che non posto da un po', ma ho avuto degli imprevisti, ed è anche il motivo per cui questo capitolo è un po' più corto rispetto agli altri :( Comunque presto ricomincerò a postare normalmente, più spesso, ora godetevi la lettura del capitolo! Io vado a scrivere <3

incantava - an epic loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora