L'orso

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Mi sentivo sospesa ma non capivo cos'era e in più mi bruciava in corpo non capivo se era dolore o qualcosa d'altro, riuscì ad aprire gli occhi e a mettere a fuoco qualcosa, qualcuno di peloso mi teneva in braccio e stava correndo non capivo, guardai meglio sgranando gli occhi e vidi un orso.

Cosa aspetta UN ORSO?!? mi guardò e vide che ero sveglia sorrise e mi disse:" salve io sono bepo presto starà meglio" non capivo cosa voleva, chi era, perché mi stava aiutando, non riuscivo a rispondere nemmeno a chiedere qualcosa, ad un certo punto sentì una botta forte, ero a terra nuovamente non so quanto tempo era passato da quando avevo perso i sensi ma ora non riuscivo proprio a muovermi e il mio respiro era diventato affannoso mi sentivo i polmoni esplodere e la gamba non la sentivo più probabilmente avevo perso la sensibilità è segno di cancrena e di gamba fredda che porta alla perdita delle capacità motorie e successivamente all'amputazione dell'arto.
Ok forse è meglio non pensarci ma come potevo non farlo ero lì distesa nuovamente a terra e con lo sguardo vedevo l'orso combattere contro qualcuno non capivo cos'era, poi qualcuno mi voltò verso di lui non riuscivo a capire cosa stesse succedendo il dolore era tornato più forte di prima, sentivo una voce che mi urlava di non mollare e che chiedeva scusa di avermi fatto cadere, diceva di reagire e di non chiudere gli occhi ma si chiusero e lasciarono spazio al colore più scuro, il nero.

Forse ero morta lo speravo in quel momento.

Piano piano vidi qualcosa allora non ero morta.

La vista che prima era appannata divenne più limpida e vidi un soffitto di legno piano voltai lo sguardo verso sinistra e prima di capire cos'era riflettei era davvero un oblò dal quale si vedeva uno sfondo blu, ma voltando ancora di più lo sguardo vidi dei cavi attaccati cercavo nuovamente di guardare meglio non erano cavi ma bensì li conoscevo erano delle flebo ma non capivo dove erano attaccate, tornai con il capo in posizione iniziale e mi voltai verso destra questa volta e vidi una posta di metallo di colore grigio con i vari pezzi di costruzione di colore arancione giallo dopo abbassando ancora di più lo sguardo vidi una figura appoggiata ad una specie di scrivania con sopra della roba confusa ma ordinata e poi ancora flebo. Cercai di muovermi ma non ci riuscivo insomma volevo sapere dove ero.
Dopo diversi secondi riuscì a fare dei movimenti, riuscivo a stringere i pugni e a muovere appena appena il bacino, stavo per riuscire ad alzarmi quando una mano mi si appoggiò sul petto spingendomi verso il basso, in quel momento una scarica di dolore percorse il mio corpo guardai la persona che mi spingeva sul lettino, non riuscivo a riconoscerlo.

un cuore di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora