l pranzo con Sengoku era un mortorio, quasi un interrogatorio.
Le lezioni prima mi avevano ucciso mi avevano fatto simulare una battaglia con uno dei più forti Marin presenti quel giorno, poi tre ore di corsa e ora la lezione di storia, morta, la palla della palla, lezione di medicina preferivo studiarla da sola o con lui, Law, mi sarei divertita di più. Anche la cena fu un interrogatorio e poi l'interrogatorio vero Sengoku mi interrogò su tutto quello che avevo fatto oggi dalle tecniche di corpo a corpo e poi su la resistenza muscolare e gli impulsi del cervello.
Finito quello mi accompagnò all'ultimo livello di impeldaw dove lui mi aspettava anche perché non poteva fare altro.
Arrivati Sengoku mi affidò ad una guardia e disse che mi avrebbe aspettata per la buonanotte, ma che cazzo é il mio personale osservatore ma basta scollati!, arrivammo davanti alla cella aprì la porta ed entrai mi sedetti davanti a lui, stava li senza dire nulla e ancora una volta ad osservarmi dalla testa ai piedi, questa volta però le sue braccia erano appoggiate sulle sue gambe che erano incrociate era per così dire libero.
Mi guardò e disse:" quel pazzo organizzatore ha aggiunto nella tua scaletta un momento con me ma che simpatico pensa davvero che questa sia una tortura per me ? " Rideva, una risata leggera quasi invisibile e inudibile; aveva ragione Sengoku era un pazzo che doveva avere tutto sotto controllo.
Riprese poi:" bene cosa ti ha fatto fare quel pazzo?!? Ti sta facendo provare un nuovo tipo di prigione vero?" Aveva ragione in tutto come se stesse vedendo qual cosa ripetersi :" sì esatto ha organizzato tutta la giornata ma ora credo abbia già organizzato l'intero mese non so se ce la potrò fare non sono abituata a tutto ciò mi ucciderà ma posso farti una domanda?" Lui mi guardò :" prego signorina dica tutto" lo guardai era davvero disposto ad ascoltarmi :" come fai a sapere quello che sta facendo Sengoku?" Mi guardò quasi impietosito e disse:" vedi tua mamma era scappata da qui perché lui non gli permetteva di vivere la sua vita, diceva che lui organizzava tutto in ogni singolo dettaglio non ne poteva più poi qualcosa aiutò sengoku a capire che era assillante, la lasciò libera di farsi una vita, cambiò isola e poi si specializzò nella medicina e successivamente la storia la sai incontrò me e tu nascesti, ed eccoci qui entrambi imprigionati ma in maniera differente" si alzò appena appena e si sporse verso di me era davvero vicino in quel momento riconobbi quel profumo, era lui l'uomo che ricordo a malapena però questo profumo che ha anche dopo tutto ciò é unico forse dovuto al suo potere, si era avvicinato e disse:" non farti sopraffare da lui, non posso mantenere la promessa di tua mamma perché sono in questa condizione ma posso dirti che se ti servirà qualcosa io sono disposto ad ascoltarti e a battermi per te, non posso proteggerti dalla sua pazzia ma posso dirti di non farti sopraffare da lui in nessun modo, sì coraggiosa come lei anzi di più spingi a fargli capire che quello che fa é sbagliato." Le sue parole sussurrate all'orecchio erano diventate preziose e importanti ma anche dolci che avevano un perfetto senso di paternità e responsabilità.
La guardia interruppe il momento entrando nella cella e allontanando Crocodile da me con un calcio nello stomaco, ma questo!,chi gli ha dato il permesso di farlo mi alzai e caricai la mano per dargli uno schiaffo ma fui fermata da un altra guardia che disse:" lei é t/n giusto suo nonno ci ha detto di non far avvicinare il detenuto a lei e che la sta aspettando fuori da qui forse le conviene andare" mi allontanai dalla cella e mi diressi in superficie dove Sengoku era lì ad aspettarmi :" mia cara ti sei divertita con il coccodrillo oppure ti ha morsa di nuovo" stava ridendo, allora caro nonno le tue battute fanno schifo per favore smettila o sarò costretta a farti arrestare, lo guardai e dissi:" per favore la prossima volta allontana tutte le guardie dalla cella e lasciami da sola con lui a parlare ok e non ti permette di dare ordine ai tuoi uomini di infliggergli delle pene mentre sono lì io ok, e in più se continuo a studiare così potrei trovare un modo per ucciderti senza che tu te ne accorga" mi guardò era stupefatto :" bambina mia stare con quel coccodrillo non ti fa bene come a tua madre, io sono il capo quindi tu non puoi venire a dirmi cosa devo fare ora va nella tua stanza e rispetta il coprifuoco ti aspetto domani mattina alle 7 per fare colazione assieme e per darti il tuo programma" sì allontanò e mi lasciò lì a pensare come poter sfuggire a tutto ciò forse avevo capito come rendere felice il coccodrillo.
Sono passate già tre settimane e mi sono già rassegnata da quel primo giorno di minaccia di morte Sengoku aveva messo delle guardie che mi scortavano una cosa senza senso, ogni sera avevo la possibilità di chiacchierare con lui l'unico che mi ascoltava e mi chiedeva come stessi, sembrava anche interessato forse era per la situazione, ma dopo la richiesta che avevo fatto a sengoku lui non aveva più azzardo dare strani ordini ai suoi soldati ma sapevo che quando non c'ero le torture erano assicurate per il coccodrillo dopotutto era ad Impeldaw una prigione usata per distruggere la forza interna di chiunque, non capivo se io ero davvero una tortura come aveva detto sengoku, forse gli ricordavo talmente tanto mamma che quando mi guardava era come se vedesse lei, però dopo vari ritardi nella scaletta Sengoku si era reso conto che la scaletta doveva essere modificata e che io non ero un suo Marin ma una persona a lui cara e non voleva che finisse come con sua figlia.
I giorni passavano e anche i mesi, erano ormai passati due mesi e da lì tre mesi, quattro e poi cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici un anno era passato e ancora non ho avuto la possibilità di scappare ma almeno sengoku si era calmato sulla scaletta mi aveva lasciato più tempo per me anche se Crocodile diceva che non era vero forse mi stavo auto convincente e forse mi ero abituata ma c'era qualcosa che mi mancava non sapevo più nulla sul resto del mondo il mio mondo era diventato quello della marina mi stavo trasformando in uno di loro un semplice burattino.
Anche no, era arrivato finalmente il momento di recarsi al sesto livello, nella cella Crocodile mi aspettava felice di vedermi come ogni giorno, ma questa volta l'atmosfera era diversa sì sorrideva ma nulla di che non sembrava un vero sorriso, c'era qualcosa che non andava mi guardò e disse:" ciao t/n Devo dirti una cosa forse non l'hai ancora capita ma Sengoku ti sta istruendo in questo modo perché vuole farti diventare il nuovo Grand ammiraglio, saresti a capo del mondo almeno una parte ma in questo caso dovresti rinunciare a te stessa ai tuoi poteri del quale tutti sono all'oscuro, rinunciare a tornare da quel pazzo di un chirurgo della morte, esatto non fare quella faccia ho visto il tuo tatuaggio e se lo guardi bene potresti riuscire a rimetterlo apposto, non ti preoccupare non lo dirò a nessuno ma per favore non rinunciare e te stessa, ci conosciamo da un anno ormai giusto? Bene è ora che tu te ne vada da qui, ruba una nave e vattene" lo guardai non capivo perché diceva ciò :" perché dici questo? Io non voglio lasciarti qui di nuovo da solo con quel pazzo di Sengoku" lui mi guardò e disse:" se rimani tu ti perderai e non sarai più come prima " non volevo ascoltarlo :" non puoi dire questo io non ti capisco più, avevo portato delle chiavi per toglierti le manette visto che lui me lo ha permesso volevo vederti in piedi, maestoso come ti descriveva la mamma, volevo provare un tuo abbraccio ma forse ora capisco che anche tu come lui mi stai sfruttando per un altro scopo tu vuoi scappare da qui giusto o mi sbaglio, mi sono fidata troppo di te, non so perché mi fido così tanto delle persone" il suo sguardo era cambiato sì stava infuriando, mi girai e feci per uscire ma mi afferrò, prese la chiave e si liberò in qual momento, si alzò era davvero imponente poi mi afferrò e mi abbracciò dicendo :" non vedevo l'ora di abbracciarti come facevo una volta ma ti chiedo subito scusa per quello che sto per fare, cercherò di non farti male ma tu devi capire che sei libera e devi liberarti" non capivo ma il suo abbraccio da confortevole e dolce divenne doloroso e sanguinoso non capivo cosa succedeva una fitta mi aveva colpito il fianco destro e del sangue iniziò a colare dalla ferita mi aveva pugnalato, come aveva potuto, mi adagiò a terra e poi disse:" non ti dimenticare che tutti noi abbiamo una persona che non possiamo dimenticare, il suo profumo, il suo sguardo, il suo sorriso, il suo modo di approcciarsi, la prima volta di una litigata. Ricordatelo perché da ora non potremmo più rivederci ma è l'unico modo che hai per scappare dalla prigione che ti ha creato quel Grand ammiraglio pazzo."
Sorrise e poi uscì dalla cella e mi lasciò lì nel mio stesso sangue a pensare alle sue parole e a chi era così per me, mi stavo dimenticando il suo voto ma non il suo nome io so che avrei rivisto Law, prima o poi, sengoku arrivo prima del previsto era lì affianco a me che premeva sulla ferita per non ricevere la notizia di una morte improvvisa a causa di poche supervisioni, era spaventato ma sereno, visto che Crocodile era già stato arrestato mi guardò e disse:" vedrai starai bene, quel coccodrillo ti ha morso finalmente e ora capisci perché lui è qui è uno sfruttatore e ingannatore non ti sarà più permesso vederlo" Crocodile aveva ragione sengoku voleva questo e lui mi stava aiutando, qui l'unico sfruttatore era lui , sengoku.
Dopo tutto quel tempo non sapeva ancora dei miei proteri di che vita facevo prima ha solo rimosso le mie taglie dal tutto il mondo e mi aveva cambiato il colore dei capelli per rendermi poco riconoscibile, in quel momento le parole di Law risuonavano nella mia testa' buon nuovo inizio' che bella continuazione io dovevo essere su quel sottomarino a ridere, scherzare e imparare medicina con lui invece no devo essere stesa qui mentre mi dissanguo con un vecchio indecente accanto a me, in questo caso potevo non resistere.
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un cuore di ghiaccio
General Fictionsemplicemente una Law x reader Una storia che parte dal primo incontro con il chirurgo della morte