Erano ormai più di dieci minuti che stavamo combattendo ma quasi tutti i colpi che sferravo venivano persi nell'aria cavolo era grosso e rotondo ma non riuscivo a toccarlo, il suo fottuto potere doveva essere evitato per non caderci dentro odio il suo potere perché troppo difensivo.
Per qualche strano motivo ignoto l'albero su cui ero riuscita a salire si era rotto e caddi nel suo buco nero dove una mano enorme mi prese per il collo, era lui, quel pezzo di cacca gigante che stava ridendo e disse:" bene bene finalmente il topolino é stato catturato dal gatto - direi piuttosto da un gatto obeso - ora mostrami i tuoi poteri e ti salverò dalla tua sfortuna, bene ora dammi anzi regalami i tuoi poteri avanti bellezza, così dopo tutto questo potremmo andare a divertirci" stava stringendo la presa al mio collo mi mancava il respiro e cercai di ribellarmi ma non ci riuscivo e lui riprese a parlare dicendo :" ma perché i tuoi poteri non passano al mio corpo dovresti essere nelle stesse condizioni del tuo fottuto capitano invece sei ancora qui con i tuoi poteri, puttana cosa hai fatto" lo guardai e mi venne da fare un ghigno e questa volta riuscì a parlare:" vedi mio caro panzone io sono abituata a queste cose, la mia forza mentale è elevata e un ciccione come te non mi porterà di certo via i miei poteri e se lo vuoi proprio sapere nella vecchia ciurma in cui ero il mio capitano mi ha sottoposto ogni giorno a una fase di tortura sai i poteri del vice capitano erano simili ai tuoi lui poteva rubare i poteri ma duravano solo 5 minuti ma quella cosa era dolorosa ma mi ha aiutato a rafforzare la mente e vedi mio caro, tu non puoi fare nulla perché ora tocca a me contrattaccare" in qual momento mentre dicevo quelle parole avevo sistemato il mio potere in un posto lontano e mentre continuavo a parlare lui aumentava la stretta e mi mancava l'aria ma riuscì ad alzare le braccia e a metterle sul suo braccio che mi stava stringendo al collo ma in quel momento sentivo tutta me stessa sparire ma dovevo resistere dovevo almeno provarci.
La sua stretta non volevo allentarsi ma nemmeno le mie mani attorno al suo braccio dovevo provarci non so come potevo farlo fino ad ora mi era successo solo una volta era tempo di riprovarci, così misi tutta me stessa, strinsi la presa e liberai la mente per poter entrare nella sua, ancora un po' di concentrazione ancora un po' più in là oltre la mia mente posso farcela concentrazione! riaprì gli occhi ma non erano gli stessi non vedevo più il verde delle piante, Law a terra vicino alla pianta ancora senza sensi, la spiaggia in lontananza e lui teach davanti a me c'era solo nero, cosa era successo cercavo di riaprire gli occhi il più possibile quando davanti a me si parano più di venti porte su ognuna una scritta differente con scritto: le mie paure, ma perché plurale a sì come mi aveva detto orca una persona in medi ha 4 paure da dove poi ne nascono altre, il mio passato, i punti deboli, le cose belle, il mio potere, le basi della mia forza, il mio potere, le falle del potere, chi sono e poi la più bella gigantesca con una porta rossa con scritto autodistruzione ebbene sì ero all'interno della mente di teach ora cosa potevo fare avevo solo l'imbarazzo della scelta da dove potevo iniziare ?!?
Improvvisamente sentì una voce chiamarmi ma non dovevo darle ascolto questa era la mia possibilità ora o mai più nulla poteva impedirmi di fare ciò che avevo deciso quindi mi recai in quella bellissima porta con scritto il mio passato e l'aprì e misi un fermo porta per far uscire ogni sorta di ricordo dopo di che mi diressi verso la porta con scritto "il mio potere" entrai, mi voltai verso destra c'era un bellissimo interruttore con scritto disabilità quindi lo tirai verso il basso e uno dei suoi fottuti poteri ora era stato disabilitato, subito dopo mi diressi alla seconda porta del secondo potere, c'erano due leve da tirare la prima per disabilitarlo e la seconda per perdere conoscenza del potere uscì fischiettando ero troppo divertita da lì passai alla porta con scritto "abilità in battaglia e competenze sui frutti" qui la questione era più complicata c'era appena dentro un pannello di controllo grande come quello presente nel quartiere generale della marina con bottoni e bottoncini ma per fortuna tutti quelli a sfavore erano colorati di verde perché accesi cosa feci semplice li cliccati tutti con molta calma volevo godermi quel momento, ma ero incosciente di quello che stava succedendo fuori, mi diressi verso la porta con scritto "paure" entrai e c'erano dei bellissimi incubi legati con un guinzaglio ad un palo mi diressi verso di loro e li slegai mi voltai e uscì da quella stanza, mi stavo dirigendo vero la rossa ed enorme porta quando iniziò a mancarmi l'aria quel ciccione stava stringendo la presa ma non potevo mollare ora quella porta doveva essere aperta mancava poco.
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un cuore di ghiaccio
General Fictionsemplicemente una Law x reader Una storia che parte dal primo incontro con il chirurgo della morte