mauri restò in silenzio, compiaciuto o soddisfatto.
"sei in gamba" disse allora. io alzai gli occhi al cielo.
"non sono io a valere, sono gli altri troppo poco per lo standard d'oggi." era la verità, che qui se sei appena diverso d'improvviso diventi un prodigio, mentre forse dovrebbe costituire la normalità, essere se stessi.
"ha ragione" s'intromise davide. io spostai lo sguardo su di lui.
"è strano che lo dica tu, facendo parte della nuova generazione. e questo non fa altro che attribuire più fondi alla tua osservazione."
"già, ormai è come se chi è ciò che vuole essere, abbia un merito solo per esserlo. ma infondo che cosa c'è di coraggioso in questo?" mi piaceva parlare con loro, mi guardavano con occhi diversi. non mi sentivo più una bambina, non lo ero, e loro l'avevano capito.
"c'è che nessuno lo è, e ci vuole coraggio nell'andare contro il gregge, a prescindere da tutte le altre scelte" controbatté mauri.
"ma non sto facendo alcuna fatica, alzando alcun dito, io" osservai spostando gli occhi verso di lui.
"forse perché a te non fotte del giudizio degli altri, ma chi è più debole non ce la fa.."
"ed è costretto a conformarsi" terminai io.
"esatto" mi appoggiò.
"wow ragazzi, quanto siete pesanti" commentò d'un tratto lorenzo. noi scoppiammo a ridere.
"non è colpa nostra se sei rimasto a secco dopo aver comprato stamattina" disse davide. altre risate.
"lui ha bisogno di questo, ecco il suo segreto per produrre quei beat da paura" disse mauri rivolgendosi a me, indicando lorenzo.
"ma dai, non lo conosce mica lei" intervenì davide.
"certo che conosco low kidd" risposi. spiazzai tutti.
"oh oh, l'ho detto che è in gamba!" riprese mauri, noi ridemmo ancora.
"okay allora qual'è la tua produzione preferita?" mi chiese davide.
"è una domanda troppo difficile e generica..." mi stavano mettendo un po' in imbarazzo, ma era divertente. mi facevano sempre sentire la protagonista del dialogo.
"una produzione per jacopo, allora." feci finta di pensarci su.
"del nuovo mixtape sicuro j, mi fa impazzire anche lario, però è un classicone." lorenzo sorrise.
"se ne intende la ragazza" commentò sorridendo mauri. poi tirò fuori il telefono e fece una storia.
"ecco la new entry del mese, ragazzi. signore e signori, la figlia segreta di zzala!" esclamò mettendosi vicino a me e portando un braccio attorno al mio collo.
"sono maggiorenne" aggiunsi facendo vedere la canna che poco prima mi aveva passato.
"giusto! succhiateglielo sbirri dei social." non potevo credere l'avesse detto sul serio. esplosi a ridere, insieme agli altri. poi mauri tornò composto, mi chiese il mio nick e la postò. solo poi mi passò in mente che probabilmente dami l'avrebbe vista. decisi che non mi avrebbe importato, anche se non potevo comandare la mia mente. non ne ero mai stata capace, ed era ben visibile. anche il concerto, purtroppo, terminò. dopo ci scaldammo, arrivammo a parlare di cose molto più personali, ma per lo più erano battutacce. jacopo poi m'invitò anche a far serata, insomma quella dopo show, ma io ero titubante.
"dai figlioccia, vorrà dire che domani balzi, no?" mi disse lorenzo. alla fine mi lasciai andare. andammo in un piccolo locale, ancora più raffinato di quello della sera prima, e raggiungemmo il privé. non ero abituata a tutta quella classe, poi coi vestiti che mi ritrovavo addosso...mi levai la felpa. il top perlomeno era in pizzo. dopo altri drink, spleef e ig stories varie, decisi di prendere una boccata d'aria. si, insomma, per ricordare a me stessa che tutto non andava bene come fingevo che andasse. che non sentivo i miei da giorni, che la scuola mi stava col fiato sul collo e che il lavoro più duro mi attendeva ancora. per poi non citare la ferita più grande riaperta, quella cicatrice che non s'anestetizzava mai. per non parlare dell'ansia che mi pervadeva dalla testa ai piedi, ogni singolo giorno. quella sera la luna era piena, il vento soffiava piano e tutto taceva, tranne le mie stupide voci in testa. la verità è che il magico effetto del thc stava svanendo. mi sedetti sulla scalinata del retro. li ogni tanto passava qualcuno, ubriaco, ma non c'era molto movimento. e dopo accadde; che in nemmeno mezzo secondo arrivò la tachicardia. mi stavano chiamando, tirai fuori il cellulare dalla tasca dietro dei jeans e lessi il suo fottutissimo nome. che cazzo. presi un respiro enorme prima di rispondere, anche se non servì a una sega e io già io lo sapevo. finalmente mi decisi.
"ei" dissi un po' insicura. sentivo dei rumori ambigui dall'altra parte, musica altissima.
"..rompi!" aveva una voce strana. poi sentii dei lamenti. oh cazzo.
"dami che succede?" giuro, non capivo. lui gemette forte.
"merda" lo sentii imprecare.
"merda, cazzo! scusa rompi" disse per poi scoppiare a ridere.
"sei strafatto?" domanda inutile.
"mi spieghi dove sei??" proseguii sempre più allarmata.
"forza rivestiti coglione" sentii una voce femminile. il cuore mi batteva in gola. restavo comunque in silenzio.
"vattene" lo udii rivolgersi a chiunque altro fosse con lui, sicuramente una ragazza.
"che accollo certa gente, eh?" ora si rivolgeva a me.
"di cosa cazzo stai parlando?" cominciava a seccarmi tutto ciò, eppure la mia voce tremava.
"ma si, le persone prima ti vogliono, glielo dai e dopo ti vogliono ancora. ti ho già dato tutto troia!" era andato, i miei occhi si riempirono subito di lacrime.
"perché mi hai chiamata?!" praticamente gridavo, ma la mia voce era ancora rotta, come me. lui fece un risolino.
"non lo so, mi mancano i tuoi occhi, nessuno ce li ha così qui" rispose ancora facendo una mezza risatina. io dovetti trattenere il pianto isterico che stava crescendo in me.
"vaffanculo, dami. non cambierai mai." misi giù, poi esplosi. stavo con le ginocchia a terra, il volto bagnato verso la luna e giuro, avrei preferito essere morta.
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soli in due ~ tha Supreme fan fiction
Fanfiction⚠️ licenza poetica: il vero nome dell'artista su cui è basata questa fan fiction non corrisponde al nome da me scelto nella storia, per una banale scelta stilistica. si tratta di un adattamento, tutto ciò che comprende questo personaggio, per il res...