3:La calma prima della tempesta

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Narratore pov.

La diretta di Kamino è finita da qualche minuto e Black Bird, appena finito il suo spuntino si stiracchia respirando a pieni polmoni l'aria incontaminata del parco in cui si trova, dove gli alberi colorano con le loro sfumature rossastre l'intero giardino, creando uno spettacolo unico come un grande dipinto ad olio.

Erano passate diverse ore dalla sua uscita così decide di avviarsi verso quella, che lei considera una casa da quando ne aveva ricordo, con il sacchetto pieno di schifezze di ogni tipo che aveva comprato qualche ora prima al primo Combini che ha trovato. All'improvviso il suo telefono inizia a squillare incessantemente e aprendo la schermata principale il contatto che compare, è nominato come 'Vecchietto'. Apre la chiamata in fretta e con il suo solito tono scherzoso dice:

-Prooocione?-

-Pronto Black...hai detto procione?- chiede l'uomo al telefono.

-Forse- dice con nonchalance, guardandosi attorno, per vedere se qualcuno la stava ascoltando,anche se in realtà nel parco ci sono solamente bambini e vecchietti.

-Lasciamo stare. Dove sei?-

-In un parco, non dovrei essere molto distante da casa- risponde lei

-Devo venirti a prendere?-

-Oh come sei dolce vecchietto! Mi stupisci ogni giorno di più!

-Rispondi in fretta, non ho tutto il tempo del mondo- ribatte lui in modo freddo e distaccato.

-Proprio per questo rifiuterò la tua offerta. Hai troppo da fare e a me non farà male qualche chilometro in più a piedi- ribatte la ragazza camminando tra i viali della città, guardandosi intorno tra le bancarelle notandone una che vende libri e data la sua curiosità e insaziabile sete di lettura si avvicina, prendendone uno in mano.

-Detto da te, che sei una pigra cronica è strano- commenta il più grande, sottolineando l'ultima parola.

-Tu sottovaluti il mio potere, vecchietto - commenta leggendo il titolo sulla copertina rossa del libro nella sua testa.

'Fronte di liberazione paranormale... Interessante'

-Ne prendo una copia grazie- dice porgendo i soldi necessari al venditore, mettendo poi il libro nello stesso sacchetto del cibo spazzatura.

-Torno subito a portarti la tua barretta al caffè, ne ho presa anche una al cioccolato visto che sei più morto di un caimano in periodo di carestia-

-Come ti pare. Sappi solo che ho mandato Yuki a prenderti- a quelle parole, la ragazza sbianca automaticamente e per poco non fa cadere il telefono a terra.

-NO! Ti prego, tutti tranne lei!- urla la ragazza contro il telefono, attirando l'attenzione di alcuni passanti.

-Troppo tardi. A dopo- risponde il tutore, chiudendo la chiamata, lasciando Black bird impalata in mezzo alla via piena di bancarelle, con il telefono ancora attaccato all'orecchio.

-Ma come si permette quel vecchiaccio?! Non sono più una bambina, non ho mica bisogno di una babysitter!- sbotta incrociando le braccia al petto ma continuando comunque a camminare, fino ad arrivare in una delle strade principali di Kamino. Le macchine sfrecciano sull'asfalto, creando un vento non indifferente, dato anche il clima freddo di Novembre, Blackbird si accosta il colletto della giacca alla bocca, e anche se in viso è coperta da una mascherina, riesce comunque a sentire il freddo entrargli fin dentro le ossa e inizia a pensare che non sia stata una buona idea vestirsi leggera. Decide di fermarsi davanti ad un bar, per poi sedersi al tavolo più vicino alla stufa a forma di lampione per stare al caldo, ordinando un cappuccino e aspettando che sia la sua bevanda, sia la sua 'guardia del corpo' arrivassero.

Prende dalla tasca il suo inseparabile telefono e lo accende, iniziando a navigare per la rete, imbattendosi in qualche notizia che dice sia che Hawks sia Endeavor, sono nel centro di Kamino, proprio dove si trova ora la (c/cp). In un solo secondo, da calma passa ad uno stato di panico perché forse avrebbe avuto l'occasione di vederli dal vivo, anche solo di sfuggita. Si guarda intorno con circospezione per qualche minuto ma nessuna traccia degli eroi, per cui sospira sconfitta e fa per tornare a guardare il cellulare ma qualcuno, o per meglio dire 'qualcosa', glielo impedisce, scontrandosi contro di lei.

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Una foca, una vera e propria palla di pelo e carne, beje con qualche macchiolina grigia e nera sul dorso, con quattro pinne, due anteriori e di posteriori, provviste di piccoli artigli e due occhioni che scioglierebbero anche il cuore più duro. La sua peculiarità sono due: la prima, sono le piccole ali sulla sua schiena, anch'esse con qualche macchietta che le permettono di volare, e la seconda, è la sua singolare parlantina. 

-Black bird! Black bird! Ti ho trovato finalmente!- urla con la sua vocina scalda cuori e distruggi timpani allo stesso tempo, mentre vola intorno a lei, creando con le sue ali un suono simile a quello delle mosche, ma più intenso

-Shh, abbassa il volume, mappamondo volante! Non c'è bisogno di fare tutto questo casino!- sbotta la ragazza acchiappandola e stringendola a se, sprofondando il viso nel suo morbido pelo a macchie.

-Il vecchietto mi ha mandato a prenderti!- aggiunge tutta pimpante strusciando il suo musetto un pò schiacciato contro la ragazza che si stacca dopo un pò di tempo, facendola accomodare sulle sue gambe.

-Si, lo so Yuki, me lo ha detto- risponde sospirando e accarezzando la piccola foca, pensando a quanto sia morbidoso l'esserino sulle sue braccia, finché non arriva la sua bevanda ma non appena la cameriera vede Yuki, urla di gioia.

-Oh santo cielo! Non ho mai visto niente del genere in vita mia! UNA FOCA CON LE ALI!!- urla tirando fuori dalla tasca dei pantaloni il suo telefono e iniziando un vero e proprio servizio fotografico anche se alla diretta interessata non gli interessa poi così tanto, quindi si mette a sonnecchiare. La ragazza dagli occhi (c/o) ormai a disagio, finisce in tutta fretta il suo cappuccino e lascia i soldi sul tavolino, ringraziando la cameriera e scappando a gambe elevate, con la foca sottobraccio da una parte, e il sacchetto di cibo dall'altra.

Non appena si allontana abbastanza, lascia andare Yuki, che ricomincia a volare intorno a lei come una mosca prima di ricominciare a camminare normalmente, ma questa volta guardando a terra. Guardarsi i piedi la aiuta a rilassarsi ma così facendo, non vede chi gli stava passando accanto. Come se nulla fosse, due estranei si passano accanto, ignari del loro destino, che li avrebbe fatti rincontrare, molto presto.

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ŁΞŦŦŁ€ βΞŘĐ ||Hawks x reader|| 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora