42: La piccola Eri

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(T/n) pov.

Dire che ho tirato un calcio alla porta dello studio del vecchietto è troppo poco. Ho quasi scardinato la porta per potermi catapultare sul quel cadavere con le borse firmate sotto gli occhi e i soliti fogli tra le mani che non appena mi vede mi fissa con sguardo serio ma a me me non importa. Gli salto a dosso con una spinta delle mie ali e fortunatamente si alza per prendermi al volo, altrimenti sarei andata a sbattere contro la vetrata.

-Vecchieeetooooo! Come stai? Come hai passato il Natale? e il Capodanno? Ti sono mancata? Non mi hai mandato nemmeno un messaggio, mi hai fatto preoccupare!- lo stringo in un abbraccio come se non ci fosse un domani e posso sentire chiaramente che non riesce a respirare.

-Blackbird, ci siamo visti nemmeno due settimane fa- dice con un filo di voce

-Oh...giusto eheh- mi stacco dall'abbraccio e mi ricompongo, andando poi a sedermi su una delle due poltroncine di pelle mentre Hawks e Yuki entrano in quest'istante nello studio.

-Piacere di rivederla Vecchietto- scherza il biondo sedendosi sulla poltrona accanto alla mia, mentre la foca volante va a stendersi sulle gambe del più grande.

-Il piacere è mio numero due-

-Aspetta aspetta aspetta!- li fermo subito per avvicinarmi di nuovo al moro per dargli un altro abbraccio ma anche per usare la mia telepatia, per metterlo in guardia sul fatto che non debba parlare del Fronte di liberazione davanti a noi, date le telecamere spia sulle ali di Hawks.

-Un solo abbraccio non mi è bastato, ihihi- mi vado a rimettere seduta come se nulla fosse e continuo.

-Allora vecchietto, come mai questa chiamata improvvisa? Sentivi la mancanza mia e di Yuki?-

-Veramente no. Ti ho chiamato perché una persona che conosco aveva bisogno di aiuto, ma per quel aiuto ho bisogno della tua telepatia-

-sappi che non farò più scoppiare la testa di nessuno se è questo che vuoi-

-Non ti chiederei mai di fare una cosa simile, in ogni caso ti dirò brevemente di che si tratta, dopodiché te lo mostrerò, così potrai vedere con i tuoi occhi di cosa sto parlando- per un attimo guardo Hawks per avere un qualche tipo di illuminazione ma nulla, e no lui ha la più pallida idea di cosa stia succedendo.

-D'accordo. Di che si tratta?-

-Non molto tempo fa, durante una missione di recupero è stata ritrovata una bambina, nipote di uno dei boss più famosi della Yakuza. Questa bambina ha un potere straordinario ma allo stesso tempo terrificante-

-Mi ricorda qualcuno- dico ironica io, riferendomi a me stessa.

-Pensiamo infatti che il tuo potere possa essere la chiave per farle controllare il suo potere-

-Per me non ci sono problemi e lo sai, ma in cosa consiste il suo potere?-

-La piccola è in grado di riportare un essere vivente ad uno stato precedente, addirittura prima ancora che nasca-

-Una specie di...Rewind?-

-Si, esattamente-

-Wow. Come fa una bambina così piccola ad avere un potere simile?-

-È la stessa domanda che mi posi anni fa quando ti trovai. Così piccola da non sapere nemmeno come correre senza inciampare sui propri piedi eppure eccoti qui, più forte che mai e ad un passo dal compiere il tuo sogno- le parole del vecchietto mi fanno scaldare il cuore. Non si può dire che sia un uomo sdolcinato, ma quelle poche volte che mostra i suoi sentimenti lo fa nel miglior modo possibile.

-Grazie vecchietto, se non fosse stato per te...probabilmente non sarei un eroina. Chissà forse sarei stata una cattiva di fama internazionale- mi scappa un risata al solo pensiero e strano ma vero, riesco a far sorridere anche il vecchietto.

-Ad ogni modo, dov'è ora la piccola?-

[Skip time]

-Sul serio? L'hai messa nella stanza degli interrogatori?! Sei senz'anima!- urlo presa da un attimo di follia.

-Guarda che non è sola, ci sono anche i suoi accompagnatori e supervisori-

-E chi sarebbero scusa?-

-Un professore della Yuei e uno studente dell'ultimo anno, entrambi erano inclusi nella missione di recupero-

-Yuei? Forte!- 

-Concentrati Black bird, è una cosa seria-

-Scusa-

In tutto questo Hawks non si è espresso minimante, è rimasto dietro di me per tutto il tempo a guardarci con sguardo neutro e solo quando arriviamo davanti alla porta della stanza degli interrogatori mi ferma per un polso e ci allontaniamo di qualche metro per poter parlare senza essere sentiti dal vecchietto.

-Ehy, tutto bene? Sei più silenzioso del solito-

-Tutto bene uccellino. Sono solo...-

-Solo?-

-Preoccupato- conclude poi sospirando.

-E di cosa?-

-Primo punto: sono preoccupato per il piano del vecchietto. Secondo, sono alquanto sicuro che il vecchietto sappia di...noi due-

-Probabile, ma è abbastanza saggio da non parlarne, però ho un dubbio a riguardo-

-E cioè?-

-Tu vuoi che si sappia di noi?- lui sembra pensarci su ma prima che possa rispondere il vecchietto ci richiama e senza indugiare corro subito nella stanza, dove ad attenderci ci sono un uomo vestito interamente di nero e un ragazzo biondo con gli occhi azzurri e i capelli sparati all'insù.

'Devono essere loro i tutori della bambina'

Il vecchietto mi presenta e tutto ciò che devo fare è inchinarmi per salutarli.

-Piacere di conoscervi-

-Ho letto molte cose su di te. Stai praticamente spopolando nella mia scuola! Sei davvero fantastica Blackbird!- mi dice Mirio Togata, il ragazzo biondo, prima di stringermi le mani tra le sue per poi stritolarle.

-Ne sono onorata!- rispondo io con la sua stessa energia, dopodichè il professor Aizawa, alias Eraserhead mi fa cenno di avvicinarmi al vetro anti-riflesso per poter vedere la bambina. Ha i capelli lunghi e argentati, gli occhi rossi e indossa un vestito rosa con dei gatti e degli stivaletti rossi, ma la cosa che più mi colpisce, è il piccolo corno che ha sulla parte destra della fronte.

-Il suo nome è Eri ed è molto timida-

-È così carina!- urla Yuki sbucata da chissà dove.

-La mia amica ha ragione, è davvero tenera. Mi stupisce il fatto che abbia un Quirk...come dire...complesso?- sto cercando di ponderare le parole per non offendere in alcun modo lei o chiunque altro ma devo dire che l'impresa è ardua. Nessuno osa dire niente per cui continuo, cercando di migliorare la situazione.

-So cosa vuol dire convivere con un potere difficile da controllare e so anche cosa sta provando al momento la bambina e farò del mio meglio per aiutarla a controllare il suo potere- mi viene spontaneo mettere la mano sul vetro freddo, come se potessi essere in qualche modo più vicina alla piccola. Mi ritornano in mente tutte quelle volte in cui ho fallito il mio intento di controllare il potere di mio padre, fallendo miseramente; mi rivedo in questa piccola in un modo che non riesco a spiegarmi, ma sono convinta che sia di vitale importanza che riesca a padroneggiare il suo Quirk.

-Farò in modo che lei possa controllare la sua unicità, fosse l'ultima cosa che faccio-

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BUONA PASQUA PERSONEEEEEE!!!

E niente ci vediamo nel prossimo capitolo.

Ciao (。・ω・。)

ŁΞŦŦŁ€ βΞŘĐ ||Hawks x reader|| 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora