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«Canta ancora» Eunjin sorrise a Jimin guardandolo con fare sognante. Lo aveva sentito canticchiare diverse volte ma quella era la prima volta in cui lo sentiva cantare davvero.

Quella loro piccola fuga in macchina era diventata il concerto di Jimin: cantava ogni singola canzone che passava alla radio ed Eunjin non aveva potuto far a meno di guardarlo con gli occhi che brillavano e con un sorriso sulle labbra. Stava sorridendo così tanto che le era venuto male alle guance infatti le massaggiò facendo ridere Jimin che distolse per un secondo lo sguardo dalla strada.

«Sei adorabile» le disse prendendo una mano della ragazza nella sua.

Ancora una volta Eunjin sorrise e si sporse verso il maggiore baciandolo sulla guancia. Quando tornò a sedersi nel suo sedile prese il telefono per la prima volta da quando erano partiti e spalancò gli occhi nel vedere che erano passate quasi tre ore da quando avevano iniziato la loro piccola fuga di una giornata.

«Siamo in macchina da tre ore?» fece con voce acuta e guardando Jimin sconvolta. Il tempo passava davvero velocemente quando ci si divertiva e quando ci si trovava in compagnia delle persone amate.

«Davvero? Non me ne sono nemmeno accorto» disse scuotendo la testa sorpreso da quella notizia. «Non so nemmeno dove stiamo andando» aggiunse con una risata.

«Va bene così» rispose la ragazza dai capelli rosa appoggiando la testa contro lo schienale del sedile. Sorrise al suo ragazzo che continuava a guidare concentrato. «Non ho mai fatto una cosa simile e mi sto divertendo a vagare senza una meta. Quando vorrai fermarti ci fermeremo»

Il maggiore annuì all'idea di Eunjin e lasciò la sua mano per concentrarsi completamente sulla guida.

«Chissà cosa staranno facendo i ragazzi adesso» mormorò Jimin lanciando un'occhiata ad Eunjin che sollevò le spalle.

«Probabilmente staranno impazzendo perché non rispondi al telefono? Forse non è stata una buona idea spegnerlo, lo accendo e dico che stiamo bene? Che non devono preoccuparsi?» prese il telefono di Jimin che giaceva spento sulle sue gambe da tre ore ormai.

«No!» quasi strillò facendola sobbalzare, «Non ci pensare nemmeno, tienilo spento. Se dicessimo ai ragazzi che siamo andati a fare una piccola gita potrebbero anche raggiungerci. Hai detto che vuoi stare solo con me» concluse guardandola con occhi dolci e tornando subito a guardare la strada.

Eunjin sbuffò divertita, «Non li vuoi attorno solo perché pensi che faremo sesso»

«Cosa vuole dire pensi? Tu hai detto che avremmo fatto l'amore, non lo avevo detto io» le disse con ovvietà.

«Potrei aver cambiato idea a riguardo» Jimin spalancò la bocca fingendosi offeso per quello che aveva detto la sua ragazza.

«Come osi» disse facendola ridacchiare poi, un secondo dopo mise la freccia per lasciare l'autostrada. «Usciamo qui»

«E cosa c'è qui?» chiese incuriosita guardandosi attorno.

«Non lo so, me lo ha detto l'istinto» rispose facendole un occhiolino. 

«Ammettilo, vuoi portarmi in un posto sperduto e approfittarti di me» Jimin scoppiò a ridere facendola accigliare. «Cosa? Che hai da ridere?»

«Se uno dei due deve approfittarsi dell'altro quel qualcuno saresti tu» disse guardandola con fare ovvio, «Ti ricordi al ristorante? Quando mi hai molestato?»

«Cosa? Molestato? Jimin ti avevo toccato una coscia» brontolò con le guance arrossate ed incrociando le braccia sotto al seno.

«E poi mi hai baciato senza ricevere il mio consenso, lo sai che è una molestia? Non si può baciare una persona senza avere il suo permess-»

U P T O W N | pjm [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora