❀XXVI❀

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Conoscere Leah aveva fatto aprire gli occhi di Eunjin, aveva passato tutta la sua vita a sperare che sua madre si comportasse in quel modo per un motivo particolare, forse perché desiderava che la figlia si sposasse con un uomo ricco in modo da farle avere una bella vita ma non era così.

Aveva capito dopo aver conosciuto Leah, e dopo aver passato con lei e la sua famiglia diversi pomeriggi, che sua madre odiava se stessa perché non era come sua sorella e per quel motivo voleva sminuire le donne che lei stessa reputava migliori, le voleva abbattere e scoraggiare ed aveva fatto lo stesso con sua figlia.

E quello che le aveva fatto l'aveva scoraggiata realmente. Voleva andarsene da quella casa ma non aveva un posto dove andare, non aveva dei soldi suoi che le avrebbero permesso di lasciare quella casa per costruirsi una vita tutta sua non aveva un titolo di studio valido per poter cercare un lavoro. Aveva pensato di andare da sua zia ma non voleva disturbare la donna, casa loro non era molto grande ed i suoi figli condividevano la stanza se fosse andata da lei avrebbe solo occupato dello spazio, aveva pensato a Jimin ma il ragazzo era come scomparso.

Il silenzio di Jimin la stava ferendo e distruggendo. Era terribile e più il tempo passava più Eunjin non riusciva a capire cos'avesse fatto di tanto orribile da meritarsi quel silenzio e quell'assenza dal ragazzo che amava.

Non riusciva a darsi una risposta.

Era arrabbiato perché le erano venuti dei dubbi validi sull'amore che Jimin provava nei suoi confronti? La ragazza avrebbe sfidato chiunque a non sentirsi come si era sentita lei in quelle settimane in cui Jimin non aveva mai risposto ai suoi "ti amo".

Era arrabbiato per il favore che aveva fatto ai suoi genitori? Eunjin non lo aveva fatto con cattiveria o con malizia. Lo aveva fatto solo perché amava Jimin e perché stando con lui ed i suoi genitori a Busan si era sentita finalmente parte di qualcosa, in quelle due settimane passate a Busan aveva sentito quella piccola famiglia come la sua famiglia. Si era sentita voluta bene ed apprezzata e per quel motivo aveva deciso di ringraziarli contattando uno degli uomini con cui sua madre l'aveva costretta ad uscire.

Eunjin sapeva che non era corretto ricattare le persone ma pensava che quell'uomo, come tutti gli altri che si erano approfittati del suo corpo, sarebbe stato in grado di sopportare un piccolo ricatto.

Il signor Song era stato uno tra i più disgustosi con cui era stata costretta ad uscire e l'uomo possedeva un'azienda di food truck, Eunjin lo ricordava bene perché l'uomo sembrava non riuscisse a pensare ad altro. Lo aveva chiamato dicendogli che sarebbe stato contattato da una coppia e che avrebbe dovuto dargli uno dei suoi food truck migliori gratis, l'uomo le aveva inizialmente riso in faccia ma si era quasi strozzato quando Eunjin lo aveva minacciato di presentarsi a casa sua per stringere la mano a sua moglie ed avrebbe raccontato a lei e alle sue figlie gemelle, della stessa età di Eunjin, quello che lui le aveva fatto quando lei aveva solo diciassette anni.

L'uomo per una volta pensò alla cosa migliore da fare ed accettò dando alla famiglia Park uno dei suoi migliori food truck gratis.

Eunjin non pensava, e sapeva di non aver fatto qualcosa di così orribile. Ed ogni volta che prendeva il telefono per chiamare Jimin o per inviargli l'ennesimo messaggio si fermava a guardare lo schermo e dopo qualche minuto decideva di non chiamarlo e di non inviargli nessun messaggio. Non succedeva sempre, c'erano delle volte in cui cedeva e scriveva comunque al maggiore ma stavano diventando sempre meno.

U P T O W N | pjm [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora