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«Non mi piace il modo in cui ti sta questo vestito» Eunjin si girò verso la madre cercando di non far vedere quanto fosse stanca.

«Madre, io credo vada benissimo» rispose lanciando uno sguardo al suo riflesso. Il vestito non le stava male, ma sapeva già quale fosse il problema della madre. La donna infatti scosse la testa.

«Ce ne vuole uno più scollato» disse e subito una delle domestiche passò un vestito alla donna con un'enorme collana di diamanti attorno al collo. «Prova questo» la diciannovenne sorrise e tornò nella sua cabina armadio per cambiarsi.

Non appena fu dentro la cabina armadio sospirò stanca guardando il suo riflesso. Ogni volta che aveva un'appuntamento sua madre le stava con il fiato sul collo. Tutto doveva essere perfetto e, a detta della madre, Eunjin aveva bisogno di molta manutenzione. Sua madre le diceva sempre che era fortunata perché la vita le aveva dato il dono di essere una donna ma sotto certi versi non era stata così fortunata: il suo seno era troppo piccolo, il viso fin troppo paffuto, il suo naso aveva una piccola gobba e le sue labbra erano troppo sottili. Alcune cose sua madre era riuscita a sistemarle portandola da un chirurgo ed ora il suo naso non aveva più una gobba ed era più sottile, le sue labbra erano carnose e grazie ad una bella dieta il suo viso si era snellito. Il suo seno però era ancora troppo piccolo, la madre però non era ancora riuscita a convincere a fare quell'operazione, la ragazza aveva troppo paura dell'anestesia generale... almeno, quello era ciò che diceva alla madre.

Indossò il vestito nero e, con sua grande sorpresa scoprì che la scollatura non era sul petto ma sulla schiena, una scollatura davvero esagerata, quasi riusciva a vedere il suo perizoma, sapeva però che quel vestito avrebbe fatto impazzire la madre così uscì con un'enorme sorriso dicendo alla donna che l'aveva messa al mondo quanto lo amasse e che quello era proprio il vestito perfetto.

Dopo aver trovato il vestito adatto, bisognava passare al trucco e successivamente qualcuno avrebbe dovuto sistemarle i capelli.

«Sembri una prostituta» la corvina sollevò lo sguardo e quando vide il fratello fece roteare gli occhi al cielo. Se al mondo esistevano due persone che più si allontanavano dalla parola "fratelli" quelli erano Il ed Eunjin.

«Vattene, idiota»

«Quanti anni ha il cliente di oggi?» ancora una volta lo ignorò, cercando di non perdere la pazienza perché la truccatrice aveva iniziato a metterle il rossetto rosso. «Cinquanta? Sessanta?» si avvicinò a lei e rise. «Perché non rispondi? La mamma non ti ha detto che si deve sempre rispondere ad un uomo?»

«Vedo solo un coglione io» rispose ed il maggiore diventò rosso per la rabbia.

«MAMMA!» la donna corse allarmata nella stanza.

«Cos'è successo amore?»

«Eunjin ha detto che sono un coglione» subito la madre si girò verso la ragazza fulminandola con lo sguardo e dandole una manata sulla coscia nuda, facendola sobbalzare e a causa del movimento improvviso la truccatrice lasciò una scia di trucco lungo il mento della diciannovenne.

«É così che si parla a tuo fratello?»

«Chiedo scusa, non so cosa mi sia preso» mormorò abbassando lo sguardo ma, anche se non lo stava guardando, sapeva che il fratello stava sorridendo vittorioso.

U P T O W N | pjm [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora