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«Ti senti meglio?» chiese Jimin accarezzando i capelli della corvina e stupendosi quando vide la ragazza addormentata contro il suo petto.

Erano rimasti chiusi nel photo booth per diversi minuti, Jimin aveva cercato di calmarla e alla fine la ragazza si era addormentata. Gli dispiaceva doverla svegliare ma non poteva portarla in braccio alla macchina e portare anche il suo borsone. «Eunjin» la chiamò spostandole i capelli dal viso e la ragazza aprì un occhio.

«Non sto dormendo» rispose con voce assonnata facendolo ridere.

«Andiamo a casa, ok? Così possiamo riposarci» la ragazza annuì ma prima di alzarsi si stiracchiò facendo ridacchiare ancora una volta Jimin che le diede un bacio a fior di labbra. «Non stavi dormendo, eh?»

«No» mormorò continuando a stiracchiarsi anche dopo essersi alzata. Il ragazzo sollevò un sopracciglio e si sciolse quando la corvina gli regalò un piccolo sorriso innocente, il segno sulla sua guancia stava svanendo lentamente e Jimin non poteva far a meno di chiedersi con quanta forza l'avevano colpita per lasciare un segno simile.

«Andiamo dai» mormorò afferrando la mano della ragazza e guidandola fuori dalla sala giochi, il proprietario li guardava con un espressione mezza disgustata e Jimin lo vide correre al photo booth non appena uscirono per controllarlo.

Pensava davvero che ci avessero fatto qualcosa dentro?

«Eccovi qua, ragazzi! Stavo iniziando a darvi per dispersi» scherzò Hoseok quando Jimin aprì la portiera facendo entrare Eunjin nel sedile del passeggero.

«Oh! Ciao Hoseok, non sapevo ci fossi anche tu... scusa se ti abbiamo fatto aspettare» disse dispiaciuta la ragazza ed il rosso scosse immediatamente la testa.

«Non preoccuparti» le sorrise ed aspettò che anche Jimin entrasse in macchina, il ragazzo si accomodò nei sedili posteriori e prese immediatamente il telefono per inviare dei messaggi. «Allora... dove andiamo?» chiese Hoseok.

«A casa nostra» rispose subito Jimin senza staccare gli occhi dal suo telefono.

«Se non è un problema per voi ragazzi ovviamente, altrimenti posso trovarmi un hotel» mormorò la corvina guadagnandosi due occhiatacce.

«Non dire sciocchezze» fece Hoseok mettendo in moto la macchina, «sarà un onore per noi ospitarti» il viaggio in macchina fu silenzioso, la musica era bassa e si sentiva Jimin che continuava ad inviare messaggi mentre guardava con concentrazione il suo telefono. Eunjin gli lanciava occhiate confuse e anche Hoseok lo guardava dallo specchietto retrovisore. «Stai cercando di farti ridare il lavoro?» chiese genuinamente curioso e sia Eunjin che Jimin spalancarono gli occhi.

«Sei stato licenziato?» chiese allarmata guardando il biondo e Jimin guardò male Hoseok dallo specchietto.

«Scusa! Pensavo lo sapesse» fece decidendo di concentrarsi sulla strada e di non dire più una parola a riguardo.

«Perché ti hanno licenziato?» chiese guardandolo preoccupata ma Jimin scosse la testa.

«Non è importante»

«Certo che è importante! È il tuo lavoro» disse girandosi nel sedile in modo da poter guardare meglio Jimin. «Perché ti hanno licenziato? Mi avevi detto che avevi chiesto il permesso per staccare prim-oddio! Ti hanno licenziato perché sei venuto da me?» chiese andando nel panico e vista la serata che aveva avuto sentiva anche gli occhi riempirsi nuovamente di lacrime.

U P T O W N | pjm [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora