❀XXXIII❀

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«Sei spaventata?» chiese l'agente Kwon dopo aver spiegato tutto ad Eunjin.

La ragazza sospirò preoccupata ed annuì. Aveva capito tutto ed era pure spaventata. Non sarebbe stato facile affrontare un processo simile. Giorni prima Eunjin si era preoccupata di fornire tutti i nomi, o tutti quelli che ricordava, degli uomini con cui aveva passato delle notti terribili.

Molti di loro avevano avevano chiesto di arrivare ad un'accordo ed Eunjin aveva accettato, principalmente perché gli uomini che avevano chiesto un accordo erano uomini che avevano una famiglia. Ognuno di loro aveva detto che era disposto a dare una grande somma in cambio di essere lasciato in pace salvando in questo modo la sua famiglia. Eunjin aveva accettato ma lo avrebbe fatto anche senza il bisogno di avere enormi cifre perchè le famiglia di quegli uomini non c'entravano nulla e lei non voleva far soffrire delle persone a causa della sua famiglia.

Tanti altri uomini invece si erano arrabbiati da quello che aveva detto l'agente Kwon e nonostante i loro avvocati gli avessero suggerito di arrivare ad un accordo loro si erano rifiutati decidendo di affrontare il processo. Eunjin aveva detto di essere pronta ma la verità era che non lo era affatto.

Era davvero spaventata ma l'agente Kwon era una donna sicura e sembrava molto forte cosa che faceva sentire anche Eunjin forte e sicura, non troppo ma la donna le trasmetteva sicurezza. Anche la sua avvocatessa era una donna forte era stata proprio l'agente Kwon a trovarla.

La sua avvocatessa era la signora Baek, una donna gentile ma aveva visto il suo sguardo farsi duro e deciso non appena avevano iniziato a parlare del modo in cui si sarebbero svolte le cose.

Era strano essere circondata da donne così forti. Per tutta la sua vita Eunjin aveva pensato che sua madre fosse la donna più forte al mondo ma non era così donne come Euna, la dolce e gentilissima madre di Jimin era una donna forte; Leah, la sua meravigliosa zia che nonostante non la conoscesse da tempo l'aveva subito trattata come una figlia era una donna forte; L'agente Kwon che fin da subito si era dimostrata interessata ad aiutarla e aveva fatto più del dovuto era una donna forte. L'avvocatessa Baek con la sua determinazione e sicurezza era una donna forte.

Le sarebbe piaciuto anche a lei essere una donna forte come loro.

«Un pochino» rispose sorridendo appena. Le due donne ricambiarono il sorriso poi la signora Baek diventò più seria.

«Tua madre vorrebbe parlare con te, saresti disposta a fare un incontro con lei?» chiese guardandola con cautela.

Il cuore della ragazza le saltò in gola. Dopo l'incontro con suo fratello non aveva molta voglia di vederli, era spaventata ma forse sarebbe stato meglio vederla prima del processo.. forse anche lei avrebbe preferito arrivare ad un accordo piuttosto che affrontare il processo. Sinceramente Eunjin avrebbe preferito di gran lunga evitarlo il processo, era molto spaventata.

«Va bene» rispose annuendo.

«Perfetto l'incontro possiamo fissarlo per dopodomani, così oggi potrai andare a casa a riposarti, cosa ne pensi?» la signora Baek le sorrise ed Eunjin si ritrovò ad annuire per l'ennesima volta. «È stata una giornata pesante perchè non ne approfitti per uscire con il tuo ragazzo o con i tuoi amici, domani potrai riposarti e dopodomani sarai pronta per l'incontro»

«Lo farò» rispose e quando la signora Baek si alzò lo fece anche lei seguita subito dopo dall'agente Kwon. «Vi ringrazio per tutto quello che state facendo»

«Non devi ringraziarci» ma Eunjin pensava che invece avrebbe dovuto ringraziarle, stavano facendo davvero molto per lei, senza di loro avrebbe rinunciato fin da subito.

U P T O W N | pjm [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora