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I won't fall in love with falling
I will try to avoid those eyes
I think you would beat the moon in a pretty contest
And the moon just happened to be the very first thing that I missed
I was doing fine on my own and there wasn't much I lacked
But you've stolen my air catcher and I don't know if I want it back


Il nostro aereo privato non era niente male, aveva anche il wi-fi. Usai le prime ore di volo per recuperare il sonno mancante, dopodiché cazzeggiai al computer per un po'. La noia cominciò a farsi sentire verso la metà del viaggio, per fortuna ero in ottima compagnia. Io, Kristy, i ragazzi e altri della troupe giocammo a poker usando cioccolatini e caramelle al posto dei soldi. Intanto Joanna si dedicava ai preparativi del matrimonio insieme a Mike. Dopo alcune partire diedi forfè e, con il mio scarso bottino, tornai al mio posto. Passando nel corridoio udii la mia voce provenire dal computer di Marshall. Mi voltai di scatto notando che stava editando un video.
«Quella ero io?» domandai curiosa.
«Sì. E sei tu anche qui...e qui...e qui...ci sei in un sacco di riprese.» rispose l'uomo facendomi vedere alcuni spezzoni del video in questione.
«Oh cazzo.» ridacchiai.
«Sto montando uno dei video ufficiali del tour. Vuoi dare un'occhiata?»
Mi sedetti accanto a lui che mi mostrò gran parte del lavoro, insegnandomi anche qualche segreto dell'editing. Marshall si occupava di questo genere di cose, oltre a gestire la parte grafica durante le esibizioni dei ragazzi. Aveva poco più di 30 anni, i capelli scuri sempre un po' arruffati e un pizzetto con tanto di baffi che mi ricordava i 3 moschettieri. Era un amico del precedente direttore creativo, Mark. Era simpatico e aveva una passione per i pretzel. Successivamente recuperai il mio IPad per fare un po' di shopping online, tanto a casa mia c'era Vanessa quindi avrebbe pensato lei a ritirare i miei acquisti.
«Che fai?» esortò Josh mettendosi nel sedile accanto al mio.
«Shopping.» dichiarai mostrandogli lo schermo raffigurante un sito di vestiti.
«Quello ti starebbe benissimo.» indicò un semplice vestitino bordeaux attillato.
«E' già nel carrello.» sorrisi.
«Ehi..emh, tu ti ricordi di ieri sera?» buttò lì imbarazzato e anche vagamente preoccupato.
Mi irrigidii di colpo. «Beh, sì.» ammisi evitando il suo sguardo.
Rimase un attimo in silenzio, poi provò a spiegarsi: «Cioè, ero ubriaco, io non...non mi rendevo conto.»
«Ero ubriaca anch'io, non preoccuparti. Queste cose mi succedono di continuo.» ridacchiai leggermente per sdrammatizzare, anche se mi resi conto di non aver usato le parole più adatte.
«Si, ecco, io volevo solo...» continuò ancora con tono dispiaciuto e un'espressione imbarazzata.
«E' tutto ok, Josh, davvero.» lo interruppi «Non preoccuparti, è stato solo un gioco.»
«Oh, ok, perfetto.» disse un po' spiazzato con un mezzo sorriso che ricambiai. «Umh, vieni a giocare a Black Jack? Ci sono gli M&M's in palio.»
«Ok, arrivo tra 5 munti.»
Lui sorrise dolcemente e mi accarezzò la guancia, poi si alzò e andò dagli altri. Che avevo fatto? Gli avevo appena detto che il suo bacio sul collo era stato solo un gioco e mi ero pure descritta come una troia alcolizzata, più o meno. Inoltre usando una naturalezza impressionante. In sostanza ero stata io a dirgli di non farsi strane idee. Ok che non doveva venire a conoscenza della mia cotta per lui, ma mi ero friendzonata da sola praticamente. Ero davvero un caso senza speranza. Terminai il mio shopping e raggiunsi anch'io gli altri. Passarono altre 4 ore prima di atterrare a Rio, dove un pullman ci aspettava per portarci all'hotel. Erano le 11 passate quando finalmente misi piede nella mia camera, che avrei condiviso con Kristy e Joanna. Il giorno seguente i ragazzi si esibirono; il palco era posizionato in un enorme distesa d'erba, chiaramente approfittammo della zona per divertirci un po' prima del concerto. Durante questa seconda parte del tour non ci sarebbe stato molto lavoro da fare per me e Kristy siccome non dovevamo cucinare, così aiutavamo qua e là, facevamo commissioni e ordinavamo il cibo. Joanna sfruttò la nostra disoccupazione e l'averci eletto sue damigelle per aiutarla con il matrimonio, celebratosi fra pochi giorni. La accompagnammo a vedere la chiesa e la location del ricevimento, una sala elegante con giardino affacciato sulla spiaggia non lontano dal nostro hotel. Aveva ingaggiato un wedding planner del luogo, il quale si stava occupando di tutti i dettagli. Sposo, famiglia e amici sarebbero arrivati il giorno prima e avrebbero alloggiato nel nostro hotel. Joanna era molto elettrizzata per il gran giorno, ma stranamente non era agitata e logorroica come tutte le spose. Nonostante i numerosi preparativi da portare a termine in pochissimo tempo, riuscimmo a fare un giro per la vivace città. Io, Tyler e Josh stavamo girovagando tra le bancarelle in cerca di qualche souvenir. Josh si prese degli occhiali da sole, un berretto e un piccolo quadro raffigurante uno scheletro che suonava la batteria. Il castano invece aveva preso una statuetta di legno intagliato, una collana da regalare a Jenna e una t-shirt. Io, dopo essermi appropriata di un foulard/pareo e di una calamita per il frigo, ero alla ricerca di un anello. Uno dei miei era ormai rovinato, quindi ne volevo uno nuovo. L'unico problema era riuscire a trovarne uno della mia misura, sulle mie dita sottili risultavano quasi tutti grandi.
«Ary! Guarda questi!» mi chiamò Josh a una bancarella poco più avanti.
«Uh, interessante.» ammirai gli anelli esposti, cominciando a provarne qualcuno.
Anche Josh si mise ad osservarli curioso. «Che ne dici di questo? Sembra della misura giusta.» propose lui prendendomi la mano e infilandomi un anello davvero particolare. Aveva la struttura dorata con qualche piccolo decoro e una pietra incastonata sui toni del blu. E cosa più importante, mi stava perfetto.
«Wow, è fantastico. Ottima scelta, Josh, lo prendo!» esclamai armeggiando nella borsa cercando il portafoglio, ma Josh mi precedette sventolando una banconota alla signora mulatta che gestiva la bancarella. Gli rivolsi un'occhiata perplessa.
«Che c'è? Non posso farti un regalo?» disse divertito.
«No, cioè sì...grazie.» sorrisi «Dai andiamo o Tyler ci molla qui.»
Raggiungemmo il ragazzo che avevamo quasi perso di vista, per poi riunirci agli altri e completare il giro della città. Quella sera io e Kristy dovemmo adempiere a uno dei nostri doveri da damigelle, ovvero avere un bel vestito in pendant con l'intero matrimonio. Riguardo lo stile potevamo scegliere quello che più ci aggradava e, avendo un fisico simile, fu semplice trovare un modello che stesse bene ad entrambe. L'unica cosa su cui Joanna aveva decretato legge era il colore, che doveva essere di un rosa pallido. Mi opposi subito a quella scelta, ma lei prontamente mi persuase con l'open bar presente al ricevimento. George e Maria avevano confezionato i nostri abiti ed era giunta l'ora di provarli. Erano semplici e corti, a tubino, non troppo attillato, con del tulle e una fascia nera in vita. Almeno avrei potuto indossare le mie Vans, la futura sposa ci aveva dato libera scelta anche per le scarpe purché fossero nere. Lei stessa infatti avrebbe indossato i suoi tipici stivaletti con le borchie.
«Ragazze! Siete meravigliose!» urlò entusiasta Jo.
«Sì, siete stupende.» confermò Maria soddisfatta, mentre il marito si assicurava che gli abiti fossero perfetti.
«Mi sento un confetto.» mormorai con una smorfia fissandomi allo specchio, anche se in fondo non mi dispiaceva.
«Pensa all'open bar!» ridacchiò Kristy.
«Ma quale confetto! Sei perfetta, e pure in pendant con i capelli di Josh. Se non li avesse già avuti rosa glieli avrei tinti mentre dormiva.» aggiunse la mora con sguardo diabolico. Sospirai continuando a guardare la mia immagine riflessa, giocherellando con l'anello che mi aveva regalato Josh. Già, Josh, il mio cavaliere per il matrimonio. Joanna ci aveva chiesto di trovarci un accompagnatore per l'entrata in chiesa all'inizio della cerimonia. Mike non ci pensò due volte a proporsi come cavaliere di Kristy e quest'ultima non aveva perso tempo a reclutare Josh per me. Anche loro avrebbero dovuto vestirsi uguali, in giacca e cravatta neri. In realtà noi non eravamo i soli ad essere al servizio della sposa, difatti la mora aveva ingaggiato quasi tutta crew per risparmiare. Alex e Luke da macchinisti erano diventati fotografi e Marshall stava lavorando a un video da proiettare con il materiale fornitogli dalla mora. Per quanto riguardava la musica, Tyler si era offerto volontario allo scopo di non far parte del gruppo dei senza damigella e di conseguenza deprimersi. Lui e Ryan, il quale sapeva suonare la chitarra, avrebbero fatto i DJ, oltre a esibirsi dal vivo. L'indomani arrivarono gli amici e parenti di Joanna, assieme al suo abito da sposa. Erano circa una trentina di persone. Le sue cugine e amiche invasero la nostra camera, trasformandola in una rimessa di chiacchiere e gossip. Mi sentivo decisamente a disagio e intimorita da quel gruppetto di ragazze troppo loquaci dai capelli cotonati. Al contrario Kristy sembrava trovarsi bene, riusciva a socializzare con chiunque. Fortunatamente i ragazzi vennero a rapirmi per portarmi a mangiare un buon panino in un locale sulla spiaggia.
«Carne, mojito, vista sulla spiaggia, e nessuna femmina in preda a qualche crisi isterica da matrimonio.» dissi rilassata perdendomi nella bontà del mio panino, facendo ridacchiare i due ragazzi seduti di fronte a me.
«Si sta proprio bene qui.» sorrise Josh addentando una patatina e guardandosi attorno.
«Sì, anche se fa un po' troppo caldo.» intervenne Tyler.
«Concordo.» annuii io beandomi del ventilatore posto alle mie spalle.
Caldo a parte, Rio era una città meravigliosa: il mare, il verde, la musica, i colori e la vita notturna. La gente lì era vivace e rilassata, sapevano come godersi a pieno la vita. La sera purtroppo però dovetti riunirmi al gruppetto di ragazze per l'addio al celibato di Joanna. Non potevamo né ubriacarci, né fare tardi, ma trovai comunque il modo di divertirmi. Il locale in cui ci trovavamo era noto per i sexy ballerini che deliziavano ogni serata. Mi bastò un drink per finire sul placo a ballare con uno di loro. Finalmente il gran giorno arrivò e tutti si erano mobilitati per rendere perfetto ogni dettaglio. Io indossai il mio vestito e fui affidata a una delle cugine di Jo per trucco e capelli. A quanto pare erano tutte inclini al make-up in quella famiglia. Io e Kristy fummo tra le ultime ad arrivare alla chiesa, già gremita di tutti gli invitati. Raggiungemmo Josh e Mike nella hall attendendo l'arrivo di Joanna.
«Wow che eleganza!» esortò Kristy. I nostri cavalieri erano davvero splendidi, come tutti gli altri del resto.
«Ci hanno dato anche la rosa!» esclamò Josh contento indicando il taschino della sua giacca.
«Anche voi siete bellissime.» disse Mike soffermando il suo sguardo sulla bionda.
«Grazie, ma starei meglio se non fossi vestita di rosa.» sospirai osservando perplessa il mio abito per l'ennesima volta.
«Che hai contro il rosa?» domandò Josh facendo il finto offeso e passandosi un mano tra i capelli stranamente ordinati.
«Niente...finché non lo devo indossare.» risposi.
«Che c'è che non va? Ti sta bene, te l'assicuro.» intervenne Mike.
«Sembro uscita da uno di quei film smielati dove il ragazzo che la protagonista ama da tutta la vita corre dai lei a dichiararsi in modo talmente sdolcinato che il diabete può accompagnare solo. Il tutto al tramonto ovviamente.» mi lamentai con una smorfia schifata facendoli ridere.
«Che hai contro quei film?» protestò Kristy.
«Dai, sono pessimi! Sono l'apoteosi del romanticismo. Se un ragazzo si comportasse così con me scapperei subito.» spiegai con tono solenne.
«E come dovrebbe dichiararsi quindi?» chiese Mike divertito.
«Beh, come prima cosa dovrebbe portarmi a mangiare una bella bistecca in qualche ristorante figo. Poi...poi magari un salto in discoteca e un giro notturno per la città. E dovrebbe portarmi in qualche posto figo e alto a guardare la città, con del mojito ai lamponi in una bottiglia di Bacardi. E allora, poi, potrebbe dichiararsi, ma non in modo smielato e poetico.» dissi spavalda sotto lo sguardo basito della bionda.
«E sentiamo, quali prole dovrebbe usare?» continuò il grande capo.
«Mh...qualcosa dei porno penso.»
«Dai, seriamente detesti il romanticismo?» mi interruppe Kristy contrariata, mentre Josh e Mike si scambiarono uno sguardo sorpreso e divertito.
«Anche questo è essere romantici, solo in modo non convenzionale.» ribattei gongolando.
«Ti adoro!» rise Mike.
«A me piacerebbe una ragazza così.» Josh fece spallucce «Cioè, quelle ragazze che pretendono le smancerie e tutte quelle cose lì..sembra che non siano mai soddisfatte. Insomma siamo persone, non vasetti di miele.»
«Infatti. Noi siamo più per le cose...pratiche.» confermò Mike.
All'improvviso Tyler sbucò dalla porta, anche lui decisamente elegante. «Ehi ragazzi, di che parlate?»
«Ary ci diceva che la sua dichiarazione d'amore ideale è a base di bistecche, alcolici e frasi da film porno.» lo informò la bionda alzando gli occhi al cielo.
«Oh, figo.» assunse un'espressione perplessa «Qualcuno ha preso nota? Sennò come lo istruiremo il suo futuro ragazzo?»
«Ehi! Da quando voi avete voce in capitolo sul mio ipotetico futuro ragazzo?» protestai confusa.
«Sempre avuta! Vero, Josh?» dichiarò lanciando un'occhiata all'amico.
Il ragazzo alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare. «Umh, sì.» mormorò distrattamente.
Nel frattempo Joanna era arrivata, con Luke munito di macchina fotografica al seguito, pronta per fare il suo ingresso in abito bianco. Tyler si affrettò a raggiungere il suo posto in prima fila e noi ci preparammo per l'entrata teatrale. I primi a percorrere la navata furono Kristy e Mike, il quale la accompagnò fino all'altare per poi sedersi accanto al castano. In seguito toccava a me e Josh. Mi porse il braccio con un sorriso, io mi ci aggrappai e cominciammo anche noi a camminare fra le due file di panche. La stanza era piena di fiori e decorazioni bianche, nere e rosa, i colori dominanti del matrimonio. Avevamo tutti gli occhi puntati addosso e Alex che faceva foto a tutto spiano. Fu un momento strano, io e Josh sembravamo una vera coppia. Mi venne da pensare se mai lo saremmo stati, in fondo non mi sarebbe dispiaciuto avere un ragazzo. Uno stile di vita libertino è molto più solitario di quanto si possa pensare, e onestamente ero stanca di passare le notti da sola. Giunta anch'io all'altare, Joanna fece la sua comparsa. Era così meravigliosa che il suo fidanzato si commosse. La cerimonia fu piuttosto lenta e noiosa. Passai la maggior parte del tempo a scambiare occhiate coi ragazzi, i quali cercavano di farmi ridere in tutti i modi. Dopo il fatidico "lo voglio" andammo finalmente al ricevimento, dove mi catapultai subito al bar nella hall. Preso il mio bicchiere mi diressi al mio tavolo, ero seduto con Kristy, i ragazzi, Mike, Joey e Randy. La sala era ampia e addobbata nei minimi dettagli: per metà era cosparsa da alcuni tavoli rotondi, mentre l'altro lato era adibito a pista da ballo con tanto di palco. Il giardino, con una fontana al centro, era ben curato e delimitato da una ringhiera con un cancello che dava sulla spiaggia.
«Stai già iniziando a fare il pieno?» scherzò Josh quando presi posto accanto a lui.
«Adoro i matrimoni!» esclamò Kristy.
«Oh anch'io! Si beve, si balla, si mangia, si beve, si pomicia nascosti da qualche parte e...» elencai contenta.
«Fammi indovinare, si beve ancora?» mi interruppe Josh.
«Esatto.» ridacchiai.
Continuammo a chiacchierare per le due ore successiva, durante la quale venne servito il pranzo. Tyler e Ryan si davano il cambio alla console, così come Alex e Luke con la macchina fotografica. Dopo un po' però la noia si fece sentire. Josh e Tyler erano impegnati in una conversazione su non so che musicista, Kristy era con Joanna e anche Mike e Randy si erano alzati dal tavolo. Decisi di fare una camminata in giardino. Mi pentii della mia idea non appena misi piede fuori, il caldo sole di Rio mi fece fare dietrofront e tornare dalla fresca aria condizionata. La meta successiva fu il bar. Mi sedetti su uno degli alti sgabelli e ordinai un drink leggero, cominciando a scambiare qualche parola col barista. Scoprii che si chiamava Julio e veniva dal Paraguay. Quando udii la voce di Tyler al microfono tornai di corsa in sala, non volevo perdermi la sua esibizione. Disse qualche parola di presentazione, poi si sedette alla tastiera e cominciò a cantare qualche classico accompagnato da Ryan alla chitarra. Il primo ballo ovviamente fu un'esclusiva dei novelli sposi, dopodiché molti degli invitati scesero in pista. Guardai incantata Tyler per un po', non mi sarei mai stancata di sentirlo cantare. Ero al tavolo con Kristy, Josh e Joey, discutevamo dei nostri piatti preferiti e dei migliori ristoranti in cui eravamo stati. La conversazione non durò molto e, al suo declino, io e Josh ci mettemmo a farci selfie a caso. Notai Randy avvicinarsi lentamente a noi con un'espressione alquanto agitata e il viso leggermente arrossato. Mike, appartato con un bicchiere in mano, scrutava ogni sua mossa perplesso. Il ragazzotto impacciato procedette indeciso fino a posizionarsi di fronte a me, attirando anche l'attenzione degli altri tre.
«Ary, ehi..emh...» giocherellava nervosamente col bordo della sua giacca, evitando che i suoi occhi entrassero in contatto visivo coi nostri «Non...non è che ti andrebbe, beh..di b-ballare? Se ti va, cioè come vuoi.»
Con la coda dell'occhio vidi Mike allibito poggiarsi una mano sulla faccia scuotendo la testa in segno negativo. «Umh..ok, perché no.» risposi facendo spallucce. A giudicare dalla sua espressione quasi sconvolta doveva aver fatto una fatica immane per chiedermelo, non me la sentivo di non accontentarlo. Dopotutto era solo un ballo, mica dovevamo pomiciare.
«D-davvero!?» esclamò sorpreso. Si accorse subito dell'imminente figura di merda, così si sbrigò a correggersi: «Cioè, fantastico! Andiamo.»
Non penso che Randy sapesse ballare, ma non ci voleva un ballerino provetto per ondeggiare a ritmo delle dolci note dei Coldplay rivisitate da Tyler. Mi sentivo vagamente a disagio, soprattutto per il fatto che lui fosse ancora agitato. Senza contare che stava rigido come una tavola di legno e mi teneva i fianchi come se io fossi fatta di cristallo.
«Non c'è un po' troppo rosa secondo te?» tentai di farlo rilassare facendo conversazione.
«Beh, non saprei. Più che altro non me l'aspettavo da Joanna, sai, lei è sempre un po' punk.» rispose guardandosi attorno con un tono di voce abbastanza normale.
«E' vero. Vederla vestita di bianco è stranissimo!»
«Però ha un bel vestito, è molto carina.»
«Sì, è meravigliosa.» confermai guardandola mentre chiacchierava con alcuni degli invitati.
«Anche tu...stai bene.» quasi si strozzò dicendo quelle parole.
«Grazie.» sorrisi «Ehi, emh, poi l'hai scaricato l'ultimo Final Fantasy?»
«Uh sì! È fantastico, sai?»
Sapevo che mi sarebbe aspettato un lungo discorso dettagliato sul videogioco, ma almeno Randy avrebbe concentrato i suoi pensieri su quello lasciando da parte le sue tattiche di approccio. Appoggiai rassegnata la testa sulla sua spalla, ascoltando distrattamente le parole di Randy. Lanciai un'occhiata annoiata a Kristy, la quale mi fece un sorrisino dispiaciuto. Josh, toltosi la giacca nera, smanettava al cellulare alzando a intermittenza lo sguardo, principalmente rivolto di noi, con la faccia priva d'espressione. Incrociai i suoi occhi e gli feci un debole sorriso. Lui rimase immobile un attimo, poi ricambiò con un sorrisino altrettanto fiacco e tornò a rivolgere la sua attenzione sul telefono. Sospirai rammaricata e dispersi lo sguardo su un punto indefinito del pavimento. Quanto avrei voluto che ci fosse Josh a farmi volteggiare con le sue braccia muscolose, senza paura di stringermi con troppa forza. Quasi come un sogno, la sua voce interruppe il mio flusso di pensieri.
«Ehi Randy, posso darti il cambio?» disse Josh spavaldo. Alzai di scatto la testa, non convinta di volermi girare. Temevo che fosse stata solo la mia immaginazione.
«Umh...beh, sì, certo..sì.» acconsentì lui imbarazzato staccandosi da me e avviandosi al tavolo.
Di colpo venni afferrata dalle sue mani che mi trascinarono vigorosamente a pochi centimetri dal suo corpo. «Che ne dici di ballare con me ora?» sussurrò con un sorriso malizioso, o almeno così mi era sembrato.
«Tutta tua.» ridacchiai ignorando la vampata di calore che si era propagata sul mio viso.
«Allora, come va il vestito? Ti senti ancora troppo rosa?» domandò divertito.
«Beh...mi ci sto abituando, non è così male in fondo.»
«Certo che non è così male, sei in pendant coi miei capelli!» esclamò sorridente.
Nel frattempo Tyler si era preso una pausa, lasciando Ryan sbizzarrirsi con chitarra e console. Cominciò a suonare una melodia familiare, una canzone di Bruno Mars, che mi fece sorridere ancora di più. Josh mi guardò soddisfatto vedendomi così allegra.
«Sono a un matrimonio niente male, c'è un buffet di dolci e sto ballando con Bruno Mars di sottofondo. Che c'è di meglio?» dissi aggrappandomi meglio alle spalle del ragazzo. Lui ci pensò per qualche secondo, posando lo sguardo su qualcosa alle mie spalle. Tyler stava passando accanto a noi reggendo un cocktail di colore rosso. Josh prontamente glielo strappò di mano e me lo passò sotto l'espressione basita dell'amico. Il castano sospirò seccato dirigendosi nuovamente al bar. Assaggiai il drink dall'inteso sapore di fragola e sorrisi a Josh. «Ti adoro.» ammisi timida allungando il bicchiere verso di lui.
Ne bevve un sorso compiaciuto. «Ora è ancora meglio.»
Ballammo per un po' in silenzio. Mi guardava con quei suoi occhi marroni, vispi e capaci di vedere il lato positivo di ogni cosa. La cosa strana di quando stavo con Josh era che non sentivo il bisogno di nient'altro, come se bastasse lui a completare il mio mondo. Ma c'era un pensiero che mi tormentava mentre fissavo il suo bel viso: era una sensazione, qualcosa che si era riacceso dentro me da quando lo avevo incontrato. Era scattato come un interruttore. L'avevo continuato ad ignorare pensando fosse solo una mia impressione dovuta al mio debole per lui. Anche se cominciavo a dubitare che si trattasse soltanto di una cotta. Ma per quanto fosse meraviglioso, divertente, sexy, dolce e fuori di testa, non potevo innamorarmi di lui. Avrei perso in partenza, il mio cuore sarebbe stato destinato a rompersi nel peggiore dei modi. Ballammo per un po', circa una mezzora. Poi tornammo al nostro tavolo, sia per la stanchezza, sia perché Joanna e suo marito dovevano fare i giochi di coppia organizzati dai loro amici. Passai del tempo con Kristy prima di cena, in cui lei mi raccontò per filo e per segno tutte le volte che Mike ci aveva provato. Inoltre mi disse di aver beccato Joey a limonare con una delle amiche di Joanna, difatti si divertiva tantissimo a punzecchiarlo in continuazione. La cena fu tranquilla, eravamo tutti piuttosto stanchi e stremati dalla lunga giornata. Alle 9 il sole era tramontato e la temperatura esterna si era finalmente abbassata. Uscii in giardino per godermi il fresco e il panorama. Mi appoggiai al cancello che dava sulla spiaggia, osservando il mare in lontananza e il cielo stellato. Era uno di quei momenti che ero solita definire come calma piatta, in cui riuscivo ad avere qualche secondo di pace e tranquillità dalla mia testa. Sentii dei passi farsi avanti sulle mattonelle, seguiti da due braccia che mi circondarono accompagnate dall'inconfondibile profumo di Josh. Appoggiò il mento sulla mia testa.
«Ti prendi una pausa dalla festa?» chiese con tono dolce.
«Sì volevo prendere un po' d'aria. E poi lo zio di Joanna mi stava fissando come se fossi una bistecca da 15 minuti, era diventato inquietante.» spiegai con lo sguardo perso sul mare, avrei voluto fare un giro in spiaggia.
«Lo zio di Joanna? Quello con la giacca blu e il sigaro? Ma non ha tipo 60 anni?»
«Appunto.»
«Umh...» mugugnò perplesso. Mi voltai per abbracciarlo a mia volta, beandomi fra le sue braccia. Nonostante fossimo solo a metà del tour stavo già cominciando a pensare a come avrei fatto una volta finito il tutto, senza lui e senza gli altri. «Andiamo in spiaggia.» disse poi interrompendo i miei pensieri.
«Mi leggi nel pensiero adesso?» ridacchiai staccandomi da lui e aprendo il cancello.
«Ormai ti conosco.» gongolò. Gli lanciai un'occhiata perplessa e divertita, a cui lui rispose con un sorrisino.
Arrivati sulla spiaggia ci togliemmo entrambi le scarpe, passeggiando lentamente in silenzio e scambiandoci qualche sguardo di tanto in tanto. Mi guardai intorno: il cielo, il mare, la sabbia sotto ai miei piedi, Josh. Era così bello, con i capelli leggermente scomposti, la camicia fuori dai pantaloni e un leggero sorriso rilassato. Adoravo il fatto che con lui non era necessario parlare sempre, potevamo anche stare nel completo silenzio. Più lo guardavo, più mi domandavo come facesse a essere così splendido in tutto. Josh era...etereo.
«Che c'è?» chiese lui a un certo punto notando che mi ero imbambolata a fissarlo.
«Eh? Umh, no niente. Ti guardavo i capelli, sono un po' arruffati.» farfugliai accampando la prima scusa che mi venne in mente.
«I miei fantastici capelli!» ridacchiò sistemandoseli. Ormai stavamo tornando indietro, non volevamo perderci la torta. «Facciamo chi arriva prima?» propose.
«Cosa!? Tanto vinci tu e...» non ebbi tempo di concludere la frase che lui si mise a correre, così mi rassegnai e lo imitai. «Josh...aspettami!» urlai col fiatone.
«Dai, muoviti!» rispose lui parecchi metri più avanti, quasi arrivato davanti alla villa.
Ci impiegai un po' a raggiungerlo. Arrancai sfinita, con il cuore a mille, gli ultimi metri sotto il suo sguardo divertito. «Oddio, sto...credo...credo di aver perso un polmone.» respirai a fatica stringendomi la pancia.
«Sei lenta!» rise prendendomi in giro.
«Sei tu che sei troppo veloce!» ribattei a tono.
Tornammo alla sala giusto in tempo per la proiezione del video realizzato da Marshall, la torta e l'ultimo brindisi. Joanna sembrava molto felice e soddisfatta al termine della giornata. Quando tornammo all'hotel la novella sposa rimase con suo marito, lasciando sole me e Kristy. Lei si buttò subito a letto, addormentandosi nel giro di pochi minuti. Io mi diedi una sistemata veloce prima di stendermi sul morbido materasso. Come di consueto cazzeggiai sui social, postando qualche altra foto della giornata. Stavo scorrendo la home di Instagram, quando una foto spense il mio buon umore in un instante. La foto ritraeva il mio ex insieme alla sua nuova ragazza. Sembravano felici. Fu un colpo al cuore nonostante fosse passato molto tempo. L'idea che lui trovasse un'altra non l'avevo mai presa realmente in considerazione. Non ci eravamo lasciati perché stavamo male insieme, era successo perché lui si era trasferito. E una parte di me continuava a sperare che sarebbe tornato. Comunque eravamo rimasti in contatto fino a poco prima dell'inizio del tour. Provavo ancora qualcosa nei suoi confronti, in fondo era stato il mio primo amore e mai lo avrei dimenticato, nonostante mi fossi abituata alla sua assenza. Ma ora la certezza che fosse tutto finito definitivamente mi era piombata addosso con una forza tale da spazzarmi via. Sentii qualcosa rompersi dentro me. In un attimo mi ritrovai di nuovo inghiottita dall'oscurità.

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