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And I will say that we should take a day to break away
From all the pain our brain has made
The game is not played alone
And I will say that we should take a moment and hold it
And keep it frozen and know that
Life has a hopeful undertone
Am I the only one I know
Waging my wars behind my face and above my throat?
Shadows will scream that I'm alone
But I know we've made it this far, kid


La Spagna ci stava aspettando, prima tappa Barcellona. Avevo sempre desiderato visitare quella splendida città colorata e vivace e finalmente ne avevo l'occasione. Appena misi piede fuori dal pullman venni investita da un'aria di festa che mi diede la carica. Cominciammo subito i preparativi per il concerto del giorno seguente che si sarebbe svolto nel pomeriggio sulla spiaggia. L'area è già stata chiusa e noi ci stavamo dando da fare sotto il sole bollente del pomeriggio; dovetti mettere parecchia crema da sole onde evitare di diventare rossa come un peperone. Siccome Mike era andato a sbrigare delle commissioni, stavo aiutando Rudy a trasportare la sua attrezzatura dal furgone fino all'impalcatura. Stavo sudando come non mai a spostare le pesanti cassi, allo stesso modo Kristy e Randy erano in ammollo sistemando le transenne. Dopo aver portato le casse io salii sull'impalcatura e Rudy cominciò a passarmi i vari aggeggi elettronici.
«Ce la fai?» si preoccupò l'uomo vedendomi grondare di sudore affannata.
«Sì, sto solo morendo di caldo.» dissi passandomi una mano sulla fronte bagnata, asciugandomela poi sui pantaloncini.
«A chi lo dici! Facciamo una pausa, dai.» decise passandomi una bottiglietta d'acqua.
Ci sedemmo sulle casse dell'attrezzatura osservando gli altri lavorare. Tyler e Josh erano seduti su una zona d'ombra del palco discutendo della scaletta, Marshall e Joey armeggiavano come noi, Alex e Luke sistemavano e provavano le telecamere, Joanna, George e Maria preparavo il backstage in una saletta adiacente alla spiaggia, infine Ryan aiutava Kristy e Randy. Passammo 10 minuti silenziosi a idratarci e riprendere fiato, continuando poi il lavoro interrotto poco prima. Rudy non era un gran chiacchierone, a differenza di quasi tutti gli altri, ed era un tipo piuttosto riservato. Quando finalmente finimmo il più del lavoro, Mike fece ritorno per supervisionare la situazione e quatto quatto fece uno scherzo al nipote rovesciandogli una bottiglietta d'acqua addosso. Tyler prese esempio per fare la medesima cosa a Josh, seguito poi da Joey e Kristy che lo fecero a me. Io per ripicca bagnai la bionda e in men che non si dica finimmo tutti quanti a fare una battaglia a colpi di bottigliette d'acqua. Fu parecchio divertente e anche rinfrescante, ci voleva proprio dopo la lunga giornata afosa. Lo show del giorno seguente fu pazzesco, uno dei più belli a mio parere. Il pubblico era entusiasta, cantavano e saltavano tutti quanti, perfino io e Kristy ci lasciammo andare nonostante tecnicamente stessimo lavorando. Verso la fine cominciò a scendere una leggera pioggerellina che rese il tutto ancora più poetico e magico. Lo spettacolo si concluse alle 6 e nel giro di un'ora tutte le persone defluirono via. Restammo solo noi e il grande capo ci annunciò che aveva organizzato un barbecue improvvisato per concludere la giornata. La notizia piacque a tutti e allestimmo immediatamente la zona con quello che avevamo a disposizione, ovvero le casse dell'attrezzatura e qualche sedia. Mike aveva recuperato una griglia chissà dove e aveva fatto scorta di carne e bevande. Luke, Joey e Joanna si misero subito a fare fuoco e fiamme prendendo il comando della griglia raccontando dei barbecue che erano soliti fare con famiglia e amici. Marshall si divertì a fare una torre con le lattine di birra, mentre Alex e i ragazzi si misero a costruire delle poltrone con la sabbia. Io e la bionda invece ci dedicammo alle nostre bistecche al sangue sedute sulla sabbia ascoltando le affascinanti storie di George e Maria. Gli altri parlottavano e ridevano. Fu una serata diversa, dal tono familiare e caloroso. Ovviamente non mancarono le follie, caratteristica principale del nostro gruppo: prima di andarcene Tyler, Ryan e Mike vollero fare un tuffo al mare in mutande. Il giorno seguente visitammo velocemente la città, per poi rimetterci in strada verso la pittoresca Valencia. Ci accampammo nei parcheggi dello stadio in tarda mattinata, mettendoci immediatamente al lavoro per lo show. Dopo la serata passai un po' di tempo con Kristy, Tyler e Josh sul loro pullman a giocare con l'Xbox. La bionda e il moro si stavano sfidando all'ultimo sangue per decretare il vincitore del torneo. Josh mi lanciò un'occhiata che fece aggrovigliare il mio stomaco e colorare leggermente le mie guance. Era incredibile il fatto che ogni volta mi rivolgesse uno sguardo io mi sentissi come una ragazzina alla sua prima cotta. Allo stesso modo, quando ci baciavamo mi sembra come se fosse la prima volta che toccavo quelle labbra. Venne a sedersi vicino a me sul pouf mettendomi un braccio attorno alle spalle.
«Stavo pensando che domani potremmo prenderci tutta la giornata per noi, sai, per stare un po' insieme da soli.» propose.
«Certo, mi piacerebbe molto.» risposi contenta avvicinandomi per dargli un bacio.
«Oh sì! Kristy campionessa assoluta! Alla faccia tua Ty!» urlò la bionda interrompendoci «Voi due, basta pomiciare e ammirate la mia vittoria!»
«Finalmente qualcuno che fa il culo a Ty, ero stufo di vederlo sempre vincere.» ridacchiò Josh stuzzicando l'amico.
«Ah ah ah, molto divertente.» commentò seccato Tyler.
Adoravo quando quei due si prendevano in giro a vicenda. Restammo a fare comunella ancora per un po', poi io e Kristy tornammo al nostro pullman per una bella dormita. Josh mi scrisse per metterci d'accordo sulla nostra fuga d'amore.
Josh: "Hey che vuoi fare domani? Pensavo di fare un salto in spiaggia e poi di andare in una paninoteca interessante"
Io: "Ehi, ok. Che ne dici di fare anche una passeggiata in qualche posto figo e di mangiare del pesce fritto?"
Josh: "Andata! Sai...vorrei fossi qui"
Io: "Sono andata via meno di 15 minuti fa :P comunque anche io avrei voluto stare ancora un po' insieme"
Josh: "Sì beh, intendevo che vorrei dormire con te"
Io: "Oh.."
Josh: "Se vuoi ovviamente"
Io: "Certo che vorrei, solo non me l'aspettavo..cioè non pensavo lo volessi.."
Josh: "Lo voglio...lo vorrei tanto."
Io: "Sei così dolce Josh, non sai quanto ti voglio bene"
Josh: "Ti voglio bene anch'io, tanto"
L'indomani ci alzammo tutti verso le 10, era un giorno libero. Dopo la colazione la maggior parte della crew si stava organizzando per un'uscita, ma io e Josh avevamo già i nostri piani. Preparai in fretta lo zainetto e aspettai che anche lui fosse pronto, dopodiché ci avviammo con calma. Josh ebbe la brillante idea di noleggiare una bici, facendomi sedere dietro; mi aggrappai a lui in preda al panico, la sua guida era piuttosto spericolata. Almeno arrivammo velocemente alla prima tappa del nostro itinerario, la spiaggia. Faceva molto caldo, per fortuna trovammo una zona all'ombra dove stendere i nostri asciugamani. Restammo per qualche ora, divertendoci come matti in acqua. Qualche fan riconobbe Josh e gli chiese delle foto, ma nulla di particolarmente fastidioso. Dopo la spiaggia andammo a fare una passeggiata per la città, fermandoci poi nella paninoteca che il ragazzo voleva tanto provare. Le ore volarono e in men che non si dica fu già sera. Decidemmo di tornare all'accampamento per farci una doccia e cambiarci, uscendo poi a cercare del pesce fritto. Prendemmo un cono da passeggio di calamari fritti in un chiosco, girovagando per le vie animate del centro. Anche in quel caso fummo fermati da alcuni fan, così preferimmo dirigerci verso la periferia per stare più tranquilli. A forza di camminare raggiungemmo un'altura da dove si poteva osservare la città. Amavo i panorami cittadini pieni di luci. Conclusione perfetta di una giornata perfetta. Ci sedemmo sull'erba e accesi una sigaretta che smezzammo.
«È stata una gran bella giornata, ci voleva. Un giorno tutto per noi prima di tornare a casa.» disse Josh rompendo il silenzio.
«Già, è stata proprio una bella giornata..» mormorai espirando il fumo.
«Ma...?» mi esortò a continuare rubandomi la sigaretta dalle dita. Ormai conosceva bene i miei toni di voce, soprattutto quelli poco felici.
«Niente, solo...» sospirai «L'hai detto pure tu, una bella giornata prima di tornare a casa.»
«È a questo che stai pensando ultimamente?»
«Non ti si può nascondere niente, eh?» domandai a mia volta con una smorfia.
Mi diede un leggero spintone divertito. «Sei triste per la fine del tour, non è vero?»
«Tu non sai quanto.» ammisi aspirando l'ultimo tiro della sigaretta, spegnendola poi sul prato.
«Pure a me un po' dispiace.» confessò passandosi una mano tra i capelli. Lo guardai interrogativa. «Mi sono divertito davvero tanto quest'anno. Tutti gli show sono andati alla grande, abbiamo fatto un mucchio di cose e poi...e poi c'eri tu.» continuò con un sorriso dolce e malinconico «Sai mi ricordo la prima volta che ti ho visto, il primo giorno, stavi parlando con Kristy e Tyler. Non so perché ma ho sentito che dovevo conoscerti. Poi mi sono presentato e tu sei arrossita di colpo.»
«Oddio, speravo che non te ne fossi accorto!» esclamai imbarazzata interrompendolo.
«E invece sì. Ho pensato che fossi molto tenera e mi domandavo chissà quali segreti nascondessi dietro a quella faccia timida.»
«Non credevo di interessarti così tanto.» dissi stupita.
«Non lo so, c'era qualcosa nel tuo sguardo...qualcosa che mi attirava.» spiegò affascinato guardando il cielo.
«Oh..»
«E tu che hai pensato quando mi hai visto?»
«Beh...come hai ben notato ero imbarazzata. Pensavo a quanto fossi bello e che mi stavi fissando e volevo sprofondare.»
«Addirittura.» rise.
«Che ne sarà di noi, Josh?» sputai fuori tutto d'un fiato cacciando indietro le lacrime che premevano sui miei occhi.
Restò in silenzio per quella che mi sembrò un'eternità, guardando il panorama amareggiato. «Non lo so. Non lo so proprio.»
«Che farai quando tornerai a casa?»
«Starò un po' con la mia famiglia, mi riposerò, poi lavorerò al nuovo album con Tyler. E tu? A parte trasferirti intendo.»
«Bella domanda, ci sono così tante cose che vorrei fare e ho una paura fottuta.» risi amaramente «Mike mi ha detto che ha delle conoscenze là, e che se voglio una mano non ho altro che da chiedere. Non ho mai capito perché Mike mi abbia presa tanto a cuore.»
«Perché sei splendida e lui lo sa.» ridacchiò. Io feci una smorfia tornandogli lo spintone che mi aveva dato poco prima. «E comunque sei forte, ce la farai senza dubbio. Tu volerai in alto, ne sono sicuro.» aggiunse poi.
«Come fai a esserne così certo?» chiesi perplessa.
«Lo so e basta.» affermò gongolandosi.
Si distese mettendo un braccio sotto alla testa, io feci lo stesso. Mi veniva da piangere a pensare che quella era una delle ultime serate che avrei passato con lui, mi sarebbe mancato da morire. Chissà cosa sarebbe successo poi, se ci saremmo rivisti o se col passare del tempo avremmo pian piano perso i contatti. Chissà se mi sarei dimenticata del sapore delle sue labbra o dell'odore della sua pelle. No. Decisamente no. Non avrei mai potuto dimenticarmi di quelle sensazioni così intense, né del suo sorriso e nemmeno del modo in cui mi guardava. Lui vedeva davvero qualcosa di bello in me. Ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che ricambiasse il mio sentimento. Lui, così splendido e meraviglioso. Mi alzai sui gomiti osservando nuovamente la città.
«Sai Josh, credo di amarti..» dissi all'improvviso con un filo di voce. Non so dove trovai il coraggio di pronunciare tali parole. Lui si voltò verso di me cercando il mio sguardo che prontamente spostai. Si tirò su per spostarmi la faccia con le dita e costringendomi a guardarlo negli occhi. Avvicinò il suo viso al mio, facendo restare le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. Sentivo brividi in tutto il corpo e il respiro mancare, il cuore mi batteva così forte che temevo un infarto. Restammo immobili per qualche lunghissimo secondo.
«Credo di amarti anch'io.» sussurrò accarezzandomi una guancia.
La breve distanza tra le nostre labbra si annullò in un bacio dolce e lungo. Passammo ancora una manciata di minuto sull'altura, poi ci avviammo verso l'accampamento; camminavamo tenendoci per mano, pressoché in silenzio, sorridendoci di tanto in tanto. Arrivammo fino al suo pullman e con un velo di timidezza mi chiese di restare a dormire con lui. Tyler si era già addormentato e dovemmo fare piano per non rischiare di svegliarlo. Josh si tolse tutto rimanendo in boxer, io mi levai solo i pantaloncini tenendo la canottiera. Mi strinse a sé non appena ci stendemmo sul materasso ed entrambi chiudemmo gli occhi. Ci misi pochi minuti a crollare, probabilmente perché mi sentivo come al sicuro, al riparo da qualunque macabro scherzo avesse organizzato la mia mente per la nottata. Mi svegliai d'un tratto infastidita dal rumore di qualcosa che aveva fatto un bel volo fino al pavimento. Aprii lentamente gli occhi passandomi una mano sulla faccia, accorgendomi poi di Tyler. Il moro era in piedi, si stava maledicendo per aver fatto cadere le sue amate cuffie e allo stesso tempo ci osservava preoccupato di averci svegliati. Io purtroppo avevo il sonno leggero al contrario di Josh, il quale stava ancora dormendo beato. Tyler fece un'espressione dispiaciuta, ma io gli feci gesto con la mano di lasciar stare mentre sbadigliavo. Ormai tanto valeva alzarsi, quindi spostai attentamente il braccio tatuato di Josh e mi infilai i pantaloni.
«Non volevo svegliarti, scusa.» disse Tyler dispiaciuto.
«Non fa niente, figurati. Che ore sono?» domandai sedendomi sul divano accanto a lui e sbadigliando acora.
«Umh, le 6 e 48.»
Feci una smorfia. «Come fai ad alzarti così presto?»
«Non riesco mai ad abituarmi cambiando fuso orario di continuo.»
«Io stranamente sì, all'inizio credevo che non sarei riuscita a dormire e invece poi non ho avuto problemi.»
«Beata te. Vuoi della macedonia?» mi propose porgendomi la ciotola dalla quale stava mangiando.
«No, solo caffè di prima mattina, mi viene mal di pancia sennò.»
«Ah già me n'ero scordato.»
Chiacchierammo un pochino, mi raccontò com'era andata la giornata precedente con la crew e io gli dissi della mia uscita con il suo migliore amico. In tal proposito volle sottolineare il fatto che non vedeva Josh così felice e spensierato da parecchio tempo ed era contento che ne fossi io la causa. Quando suonò la sveglia anche il nostro amico aprì gli occhi e andammo a fare colazione con gli altri, poi ci preparammo per partire. La penultima tappa era Madrid, la capitale spagnola. Il viaggio passò veloce, Kristy guardò un programma di cucina per tutto il tempo, Alex si dedicò alla lettura di riviste di gossip e Joanna giocò a poker online. Io invece mi rintanai nel mio letto, tirando pure la tendina, a scrivere. Volevo scrivere qualcosa a Josh, di quanto fossero stati belli quei mesi e di come lui sia una persona splendida. Giungemmo a Madrid prima del previsto, ma riuscii comunque a completare la mia lettera; dovevo solo trovare il momento giusto per dargliela.
«Ti verrò sicuramente a trovare, e faremo un sacco di follie!» sentenziò la bionda mentre preparavamo la cena.
«Fammi prima trovare una casa però.» precisai divertita.
«Hai già guardato qualcosa?»
«Sì, ho visto dei bei appartamenti, peccato che dovrò condividerli. Sai lì gli affitti sono molto alti.» mormorai.
«Vorresti avere un posto tutto per te, vero?»
«Assolutamente. Ho molte difficoltà a convivere, soprattutto con sconosciuti che potrebbero non piacermi.»
«Beh io ti sono piaciuta.» scherzò cercando di sdrammatizzare.
«Eh, quante probabilità ci sono che accada di nuovo?» alzai le mani arrendevole «Mi adeguerò.»
«In ogni caso ti verrò a trovare il prima possibile. Non sono mai stata a Londra!»
«È il mio sogno da quando sono ragazzina..» dissi con lo sguardo perso.
«Sono tanto felice per te.»
«Sei un'amica fantastica Kriss, mi mancherai davvero tanto.» ammisi con un velo di tristezza, abbracciandola poi.
«Ci scriveremo tutti i giorni, promesso!»
«Ovviamente!» ridacchiai.
Il rumore del telefono mise fine al nostro abbraccio. Tyler aveva mandato un messaggio sul nostro gruppo chiedendoci del caffè. Lo preparai in fretta e mi diressi al pullman con il bicchiere fumante tra le mani. Entrai silenziosa, bloccandomi però sugli scalini non appena vidi i due ragazzi che si stavano abbracciando. Tutto normale, se non fosse per un piccolo particolare: Josh era in mutande e Tyler senza maglietta. Cercai di trattenere una risatina e mi sedetti spiandoli, e immortalando il momento, come una pazza stalker. Dalle loro parole appresi che Tyler era teso per gli ultimi due concerti e l'amico lo stava rassicurando. Il culmine fu quando il batterista si staccò dal moro togliendogli una ciglia dalla guancia. A tutto quel Joshler non riuscii più a trattenermi e dovetti intervenire.
«Ma allora lo fate apposta!» esclamai con un enorme sorriso malizioso e innamorato.
I due sobbalzarono per lo spavento. «Che ci fai lì?» chiese stranito Josh.
«Stavo portando il caffè ma poi vi ho visto e mi si è sciolto il cuore e ho dovuto stare a guardarvi.» spiegai melodrammatica.
«A volte mi fai paura.» disse Tyler recuperando il bicchiere.
«Sì vi voglio bene anch'io!» ridacchiai dileguandomi fuori dalla porta con un cenno della mano.
La serata proseguì come al solito e anche lo show del giorno dopo. Mi ero talmente abituata ai concerti che sapere che quello era il penultimo sembrava irreale. Non potevo fare a meno di contare i giorni, ne mancavano così pochi. Proprio per questo cercavo di godermi a pieno ogni momento, come la consueta uscita in città tutti insieme. Mangiammo del tipico cibo spagnolo e passeggiamo alla ricerca di cose interessanti da vedere. Ci imbattemmo in un artista di strada che cantava e suonava la chitarra; Tyler si fermò a osservarlo, intanto Josh mi trascinò a fare un ballo veloce sulle note di Dancing In The Moonlight. Fu molto divertente, anche perché finimmo sulle Stories che il moro stava facendo. Dopo aver cenato tornammo all'accampamento. I ragazzi dissero a me e Kristy di raggiungerli più tardi, giusto il tempo di farsi una doccia. Pensai che fosse un ottimo momento per dare la mia lettera a Josh, gliel'avrei infilata di nascosto nella valigia mentre si stava lavando. Uscii dal mio pullman lentamente tenendo d'occhio l'ambiente circostante. Notai Alex, Rudy, Ryan, Luke e Marshall seduti al tavolo a chiacchierare, ma la mia attenzione fu catturata da Tyler che usciva per incontrarsi con Mike. Perfetto, avrei avuto campo libero. Mi avvicinai al veicolo e sbirciai dentro la finestra. Non vidi nessuno, così salii guardandomi attorno per trovare una delle valigie del ragazzo. Quando la localizzai non persi tempo ed estrassi il foglietto di carta dalla tasca, avviandomi verso essa. Non feci in tempo a fare un passo che la porta del bagno si spalancò, rivelando la visione celestiale di Josh bagnato con un asciugamano attorno alla vita.
«Ehi, sei già qui?» domandò perplesso.
«Umh...s-sì beh, ecco...» blaterai non riuscendo ad inventare una scusa, troppo distratta da quel corpo scolpito.
«Che hai in mano?» notò curioso subito dopo.
Cazzo, cosa avrei potuto dire? Sentivo le mie guance tingersi di rosso e le mani sudare. «Niente di che.» dissi con un filo di voce evitando il suo sguardo. Ovviamente mi conosceva come le sue tasche e sapeva come averla vinta. Si avvicinò a me malizioso facendo per baciarmi, ma prontamente mi sfilò il foglio dalla mano e si allontanò divertito. «No Josh! Ti prego..» urlai ansiosa. Alla mia reazione il suo sorriso scomparve assumendo un'aria dispiaciuta.
«Ary cosa c'è?» chiese leggermente preoccupato.
«Non voglio che lo vedi, non adesso almeno.»
«Che cos'è?»
«È...è una cosa che ho scritto. Che ho scritto per te. Volevo lasciartela da qualche parte in modo che la trovassi poi.» rivelai paonazza.
Mi prese la mano e mi fece sedere con lui sul divano. «Leggimela.» disse incarando l'angolo della bocca in un piccolo sorriso.
«Cosa? No, Josh...»
«Leggila. Per piacere.» insisté.
«Ok...» sospirai. Aprii il pezzo di carta e presi un respiro profondo. «Josh. Ho pensato e ripensato a cosa scriverti, cercando le parole più belle, ma nessuna era abbastanza. Poi ho capito che non riuscivo a trovarle per il semplice fatto che le parole più belle sono già state scritte. Quindi prenderò in prestito qualcuna di queste parole, perché sono le uniche che riescono ad esprimere ciò che ho dentro. Sai, un duo molto famoso canta questa canzone che fa: "I used to say I wanna die before I'm old, but because of you I might think twice". E credo che queste siano le parole migliori per descrivere ciò che provo per te. Ti ho conosciuto ormai 5 mesi fa, anche se sapevo della tua esistenza da molto prima. Ma quando ti ho visto la prima volta, e ti ho parlato, mi sembrava come se non ti avessi mai visto prima. Non so se mi spiego, è come se sapessi chi eri ma allo stesso tempo no. Ed è stato pazzesco. Ma la cosa più incredibile è che quando ti avevo attorno, mettevo in discussione qualunque cosa, soprattutto me stessa. Mi sentivo sempre così strana, in senso buono ovviamente. Con te sono riuscita a vedere le cose diversamente. A vedermi diversa. Ho imparato a vedermi bella anche quando mi faccio schifo. Ho imparato che c'è del bello in ogni cosa, basta volerlo. E cosa più importante, ho capito che all'amore non puoi chiudere la porta in faccia, perché tanto ti troverà comunque. Non puoi impedire al cuore di battere e farti sentire vivo. E se ho ripreso a vivere è grazie a te, Josh. Non so esattamente cosa porti due persone a legarsi, a volersi e a innamorarsi, ma so che nell'esatto istante in cui ho incrociato i tuoi occhi il mio cuore lo sapeva. Sapeva che tu eri speciale in qualche modo. Se me lo avessero detto a quel tempo che mi sarei innamorata così perdutamente non ci avrei creduto. E guardaci ora. Sei diventato il mio migliore amico e poi anche il mio amante. Vorrei che ci fosse più tempo, più tempo per tutto. Ma in questo preciso istante non voglio pensare al dopo, non voglio pensare a quando ci saluteremo e prenderò un aereo che mi porterà a migliaia di chilometri da te. In questo momento voglio pensare alle nostre risate, alle stronzate che facciamo insieme a Kristy, Tyler e gli altri, ai baci che ci diamo quando nessuno ci vede. Lo so che quando chiuderò gli occhi e li riaprirò questo sarà tutto finito, come un sogno. Ma adesso sono qui, è ancora oggi ed è tutto ancora qui. E in qualche modo questi attimi dureranno per sempre. In qualche modo noi siamo ancora a Parigi sotto la Tour Eiffel, siamo ancora a passeggiare sulla spiaggia di Rio, a ubriacarci a Tokyo e a bere cappuccini negli autogrill sperduti del deserto americano. Da qualche parte saremo sempre insieme.» conclusi con le lacrime che scendevano lente sulle guance. Ripiegai il foglio e lo poggiai sul tavolino, poi alzai lo sguardo verso Josh. Aveva gli occhi lucidi, non sapeva cosa dire. Mi strinse forte a sé come non aveva mai fatto prima. Sentivo il suo respiro pesante mentre le sue mani erano aggrappate al mio corpo, come se temesse che potessi sparire da un momento all'altro. Cominciammo a baciarci poco a poco, dimenticandoci dell'imminente arrivo di Tyler e Kristy. Difatti i due ci interruppero divertiti poco dopo, ricordandoci che ci aspettava una delle nostre serate a base di giochi stupidi e risate.

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