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-Hoseokie fai il bravo bimbo-
La voce di mia madre mi giunge all'orecchio come il boato di mille diavoli.
-Mamma, per favore-
La supplico, ancora e ancora.
Lei scuote la testa e mi rivolge un'occhiata che conosco fin troppo bene, e sorride.
-Fai come ti dico-
La fisso con le lacrime agli occhi, che non tardano a sgorgare fuori.
Mi accascio in ginocchio, sul pavimento freddo, come vuole lei.
Sorride di nuovo, ha le pupille dilatate.
È completamente fuori di testa, è pazza, e mi trovo impotente di fronte a un mostro come lei.
Si slaccia la cintura dei pantaloni, so già cosa sta per succedere. Ingoio a vuoto, ho la gola secca dalla paura.
Terrorizzato dalla donna che mi ha messo al mondo, incasso ogni colpo, contando ad alta voce, perché lei vuole così. Alla ventunesima scoccata si ferma tutte le volte, riprende fiato, mi molla un calcio all'altezza dello stomaco, e non posso trattenermi dal vomitare. Ormai è all'ordine del giorno, anche se sono sempre spaventato come la prima volta.
Si ferma quando è soddisfatta, madida di sudore, nel vedermi distrutto. Voglio solo andarmene in camera mia, dormire per tutto il giorno e magari farmi una doccia per togliermi di dosso l'impronta che lasciano le sue mani su di me. Niente da fare, stavolta l'incubo non finisce qua.
Con gli occhi fuori dalle orbite, mi strattona fino allo sgabuzzino al piano terra. Mi ordina di togliermi le scarpe e i calzini, non so perché, forse solo per umiliarmi di più, e mi ci getta all'interno con l'ennesimo calcio.
Lo scatto della serratura mi fa capire che la mia punizione è solo all'inizio.
Tremo. Ho paura. È buio.
A farmi compagnia ci sono solo i ragni che mi si arrampicano addosso con quelle disgustose zampette, ho i capelli pieni di quella schifezza della loro casa. Odio i ragni, li detesto, ma non posso nemmeno togliermeli di dosso con lo spazio che c'è qui. Vorrei ucciderli ma colpisco alla cieca, urlo, mi dimeno, niente.
Stremato, mi accascio su quello che immagino essere un panno lurido, e piango. Le lacrime escono da sole, non ho la forza per controllarle. Ho ancora la bocca impastata di succhi gastrici, il sapore pungente mi dà il voltastomaco. Vomito nuovamente. Mi fa malissimo un ginocchio, credo di aver preso una botta bella forte, il livido resterà per settimane, e nessuno curerà le ferite che ho sulla schiena e sui fianchi.
Perché mamma mi stai facendo questo? Sono solo un bambino, un innocente bambino a cui stai rovinando la vita.

𝐇𝐨𝐩𝐞 𝐖𝐨𝐫𝐥𝐝 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora