.•4•.

23 6 4
                                    

-Che cazzo vuoi?-
-Non usare questo tono con me, te l'ho già detto- sospira Yoongi -eri fatto fino a dieci minuti fa vero?-
Odio quando fa così, non dovrebbe interessarsi di cose del genere, non è nei suoi doveri di amico.
-Stai pensando ad alta voce, mi sa che sei sempre nel tuo mondo-
brontola lui. Non me ne sono accorto, posso giurarlo.
-Bevi un po' d'acqua e vai a dormire, è tardi-
So benissimo cosa devo fare, non sono un ragazzino.
-Appunto, non sei un ragazzino. Smettila con quella roba-
Al diavolo.
Chiudo la chiamata, spengo la televisione il cui brusio mi sta infastidendo fin troppo. Non ricordo di averla accesa.
Sbuffo dirigendomi in bagno e lasciando che i vestiti mi scivolino via. Il getto ghiacciato mi riporta parzialmente alla realtà, ripercorro mentalmente qualche passo fondamentale. È notte fonda, domani devo ricordarmi di pagare l'affitto altrimenti il vecchio mi ammazza; ho disperatamente bisogno di un lavoro, devo anche richiamare Yoongi. Succede tutte le volte, finisco per indurre una lite o per trattarlo male.
Non si merita questo, dovrebbe semplicemente andarsene come tutti, glielo ripeto sempre. Ma niente, non demorde. Peggio per lui, sono un disastro, il peggior amico esistente, sempre che lui mi consideri tale.
Mi avvolgo un asciugamano attorno alla vita e mi sistemo alla cieca. È difficile farlo senza uno specchio, ma ho distrutto l'unico che avevo in bagno, trovo ancora qualche scheggia di vetro incastrata nel tappeto o sotto al lavabo. Ho smesso tempo fa di avere il coraggio di vedere la mia immagine. Sono un po' troppo magro, è sicuramente per la droga, ma le gambe sono troppo tozze. E c'è qualcosa nel mio viso che non quadra, troppo allungato, proporzioni sbagliate, pieno di imperfezioni, schifosamente simile a quello di mia madre. Non piaccio a me, non piaccio a nessuno, una soluzione parziale è di cessare per lo meno la tortura di vedermi allo specchio ogni giorno.
Nell'Hope World non ci faccio nemmeno caso, adoro la sensazione di essere a mio agio con me stesso. Se fosse possibile pagherei per poterlo sperimentare anche qua, mostrare a tutti un Hoseok sicuro di sé, autosufficiente, felice, ma non è così semplice.
È solo l'assurdo desiderio di non sentirmi costantemente oppresso che mi spinge a frugare di nuovo nelle tasche del giubbotto appeso all'attaccapanni, nella speranza che sia rimasta un po' di polvere bianca.

𝐇𝐨𝐩𝐞 𝐖𝐨𝐫𝐥𝐝 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora