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Sento bussare alla porta, e mi alzo malvolentieri dal divano, interrompendo la riproduzione di un film su Netflix.
-Che c'è?- chiedo infastidito, alla vista di Yoongi.
-Hoseok, lei è Sana- mi presenta una biondina che mi scruta con un sorriso.
-Ho detto, che c'è?- ripeto a voce più alta.
-È una specialista, è bravissima nel suo settore-
Non ascolto oltre quello che ha da dire.
-Che razza di bastardo- faccio per chiudergli la porta in faccia, ma viene bloccata dai loro agili movimenti.
-Per favore, sto solo cercando di aiutarti- Yoongi ora mi tiene per il polso.
-Lasciami stare!- mi strattono. Non mi piace che qualcuno abbia potere su di me.
-Signorino Jung, possiamo parlare?- si intromette l'ospite indesiderata.
-Tu non entri in casa mia!- trascino dentro il mio amico, chiudendo a chiave. Lo sbatto con prepotenza contro il muro.
-Che credi di fare?- non ci vedo più dalla rabbia.
Una singola lacrima riga il suo viso, non lo avevo mai visto piangere -io ti voglio bene- mi lascia per un attimo senza parole -non sei l'unico ad essere solo, e non ho intenzione di perderti così facilmente-
-Ma non mi perderai, che stai blaterando?- allento leggermente la presa.
-Ti stai uccidendo- scandisce con difficoltà, sento l'amarezza nella sua voce. -Io ho bisogno di te-
-E io della mia fetta di felicità, il tempo per te ce l'ho in ogni caso- mi difendo.
-Non è lo stesso- scuote la testa -voglio vederti guarito-
Vado su tutte le furie. Mi sta dando del malato mentale, un'idiota che va curato. Vuole farmi rinchiudere come lei. Giudica l'Hope World come l'incarnazione della mia pazzia, frutto della droga e dei miei neuroni fuori uso. Mi fidavo di lui. Se lo merita quel pugno che gli scaravento tra le costole. Si piega in due, vomita sul pavimento.
Rimango paralizzato.
Sento salire un panico crescente, mi mordo il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, ma non mi fermo sentendo il sapore ferroso del sangue.
Le ginocchia mi si fanno molli, e inevitabilmente prendo a tremare.
La visione degli abusi di mia madre continua a presentarmisi nella testa:
quante volte ho rigettato tutto quello che mangiavo per colpa sua. La chiazza di vomito sul pavimento mi fa pensare ancora a lei, ancora, ancora, e allo sgabuzzino puzzolente dove mi chiudeva durante gli sfoghi peggiori.
Yoongi mi guarda preoccupato, reggendosi con la mano la porzione di corpo all'altezza dello stomaco.
-Non toccarmi- mormoro fissando il vuoto di fronte a me.
Mi dirigo a passo svelto verso il bagno, e, prima che lui possa fermarmi, mi fiondo nell'Hope World.

𝐇𝐨𝐩𝐞 𝐖𝐨𝐫𝐥𝐝 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora