“Ehilà Emma! Allora, com’è andato l’appuntamento di Laura?” appuntamento? Quale appuntamento? Aaaaaah quell’appuntamento.
“Oh bene, credo. Non mi ha ancora detto niente” rispondo ad Ashton “A proposito, i ragazzi non sono ancora tornati?”
“No, mi hanno mandato un messaggio dicendomi che ritorneranno stasera tardi, sono fuori a mangiare ognuno con la propria ragazza”
Ah perfetto, tutti con che escono e io che rimango qua a casa; almeno ho la compagnia di Ashton, che stranamente è single; in effetti, con il bel fisico che ha e il suo meraviglioso carattere mi stupisce che non sia fidanzato.
“Ash, toglimi una curiosità” inizio sedendomi sul divano accanto a lui “Perché non sei fidanzato? Voglio dire, è strano che tu non abbia una ragazza”
“Ehm... mi piace una ragazza... ma... come dire, non so se ricambia i miei sentimenti...” balbetta.
“Avanti, spara”
“Cosa?”
“Dimmi come si chiama, sono curiosa; magari ti posso aiutare”
“Non la conosci, è di un’altra scuola. Comunque, dimmi una cosa tu: perché hai i capelli umidi?” mi chiede cambiando furbamente argomento.
Perfetto, stupidi asciugacapelli della piscina; ora cosa mi invento? Non posso mica dirgli che sono andata in piscina ad allenarmi sull’XX.
“Fuori piovigginava e non avevo portato l’ombrello” che scusa assurda.
Fortunatamente sembra crederci, dal momento che si alza e va verso il bagno.
“Dove vai?” domando.
“A pisciare”
Che domanda stupida. Certo, cosa si può fare in bagno? Ballare la salsa?
“Ahahah no scherzo” continua, vedendomi arrossire leggermente “Predo il phon per asciugarti i capelli, non voglio che ti ammali” Che carino! Si preoccupa per me!
Dopo un paio di minuti ritorna in salotto e attacca la spina, appoggiando l’apparecchio sul tavolo; lo prendo e faccio partire l’aria calda del phon, ma il riccio me lo toglie dalle mani, guadagnandosi una mia occhiata interrogativa.
“Te li asciugo io, sono qua per questo” sorride.
Ma quanto può essere dolce quel ragazzo! No, sul serio, come può essere che sia ancora single? In più con quelle adorabili fossette sulle guance è impossibile resistergli.
Mi ritrovo così seduta sulla sedia, mentre il ragazzo fa come mia mamma quando ero piccola; devo ammettere che quasi quasi preferisco le sue grandi mani che pettinano a grandi linee le mie ciocche che le mani minute di mia madre. Sembra come se me li accarezzasse dolcemente, quasi a non volermi fare del male con eventuali nodi, e trovo tutto questo una azione così amabile.
“Ecco fatto, ora sono asciutti” esclama vittorioso.
“Grazie mille Ash, sono in debito con te”
“Beh... in effetti ci sarebbe una cosa...”
“Dimmi tutto. Aspetta, è la ragazza che ti piace”
“No. È per scuola: per lunedì devo portare una tavola di arte raffigurandoci questa immagine” dice mostrandomi una foto di una spiaggia caraibica “Visto che tu disegni molto meglio di me, non è che mi aiuteresti a farla?”
“No Irwin, non ti farò il disegno io”
“Ma io intendo che mi puoi aiutare dandomi consigli e cose del genere. Ti preeeego” fa gli occhi da cucciolo, ai quali sa che non resisto.
Sbuffo e accetto, con un sorriso accennato sulle labbra; di colpo vengo investita dalle sue braccia muscolose e cado in un mondo parallelo: non so, tra le sue braccia mi sento al sicuro, mi sento me stessa, mi sento libera. Ed è una sensazione fantastica.
“Però facciamo domani, stasera non ho alcuna voglia di mettermi a fare i compiti”
“E cosa hai intenzione di fare?”
“Mah, per prima cosa mangiamo una pizza, che tu ordinerai perché lo dico io; e poi avevo pensato di vedere un film, se per te va bene”
Il film era carino, ne abbiamo visto uno con Angelina Jolie, ma non mi ricordo il titolo. In realtà, abbiamo visto solo il primo quarto d’ora, il resto del tempo lo abbiamo passato a ridere e scherzare; è iniziato tutto quando mi ha lanciato addosso un popcorn, io sono passata al contrattacco e in meno di un minuti abbiamo finito tutta la ciotola.
“Secondo me dovresti continuare” riprendo il discorso.
“Lo vorrei, ma non ce la faccio; ho paura. Paura che mi ritorni in mente quell’episodio, paura di non essere più all’altezza”
“Non devi avere paura, ci sarò io con te a sostenerti. Ti posso aiutare a vincere questa paura”
“E come? Hai detto che non ti avvicini all’acqua della piscina, che il cloro ti da fastidio; come potresti aiutarmi?”
“Beh, qualche modo lo troviamo; e poi non è poi così tanto difficile nuotare. Ho un’idea: inizierai a nuotare in mare, io faccio così”
“Si beh, dovrò aspettare ancora qualche mesetto allora, prima di andare a nuotare in mare”
“Va beh, dai, cambiamo argomento. Ritorniamo alla ragazza che ti fa battere el corazón”
“Che mi fa battere che cosa?” domanda non capendo lo spagnolo.
“Che ti fa battere il cuore. Dovresti fare spagnolo, invece di francese”
“Ma il francese è romantico, lo spagnolo no”
“Come no? Hai sentito Bailando di Enrique Iglesias? Quella canzone è sexy, per non parlare del cantante”
“Si, ma non tutte le canzoni sono così”
“Okay, hai ragione tu” non voglio dargliela vinta, ma devo parlare d’altro e sono costretta “Quindi... visto che sei uno dei miei migliori amici... parlami un po’ di lei”
“Ho qualche scelta?” e alla mia risposta negativa inizia a descriverla “È bellissima, ma non di quella bellezza che fa girare tutti i ragazzi che le passano accanto; no, ha quella bellezza speciale, magica. Ogni volta che la guardo mi perdo nei suoi occhi smeraldo; amo i suoi capelli ricci, soprattutto quando se li ravviva. Adoro il suo carattere, timido ma non troppo, gentile con tutti ma anche possessiva nei confronti delle persone a cui tiene. È fantastica”
Wow, sembra proprio innamorato cotto, sono felicissima per lui.
“Insomma, è perfetta” concludo.
“No, non è perfetta. La perfezione non fa per lei, la perfezione è tutta un’altra cosa. Ma è proprio per questo che mi piace: sono le sue imperfezioni che la rendono speciale”
“Aww ma sei un amore! Ora devi solo dirglielo”
“Ma sei pazza?! No e poi no! Sono sicura che lei non prova niente per me, per lei sono solo un amico”
“Ah ah quindi siete amici!” esulto “Allora il cerchio si restringe. Comunque, non lo saprai mai se lei contraccambia o no, se non glielo dici. Quindi muovi quel bel culo che ti ritrovi e parlale, confessale tutto”
“Ci proverò, grazie mille”
All’improvviso la porta d’ingresso si apre ed entrano i ragazzi, senza le loro compagne.
“Com’è andata la serata?”
“Benissimo, Emma” risponde Luke “E voi?”
“Anche noi bene. Ma la prossima volta usciamo tutti insieme, è un po’ noioso rimanere qua da soli sapendo che voi vi divertite chissà dove”
“Ai suoi ordini, capo”
Ci diamo la buonanotte e ci dividiamo nelle nostre stanze, dove prendo il telefono e metto le cuffie, facendo partire la musica. Le note di Give Your Heart A Break di Demi Lovato riecheggiano nelle mie orecchie e io mi beo della meravigliosa e melodiosa voce della cantante americana.
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Emma's new life || Ashton Irwin
FanfictionA causa del lavoro della madre, Emma deve trasferirsi a Sydney da suo cugino Luke e i suoi amici. Dapprima non riesce ad ambientarsi, continua a pensare alla sua migliore amica e al segreto che condivide con lei, ma successivamente interagisce con i...