Capitolo 11 - La gita

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La sveglia quel giorno suonò più presto del solito ma alle cinque e trenta del mattino Andy era già operativa, eccitata per la gita di tre giorni che aveva inizio il 15 di febbraio e terminava il 17, il giorno del suo compleanno.

Aveva già preparato la valigia e stava inserendo le ultime cose, quelle che proprio non avrebbe potuto mettere prima: il deodorante, il phon, le ciabatte e così via.

Una volta ultimato il tutto, scese le scale e ad aspettarla in cucina trovò la nonna che beveva come al solito una tisana rilassante. Le aveva preparato la colazione: french toast con cannella, sciroppo d'acero e fragole, una vera delizia.

"Buongiorno" disse assonnato Casey, mentre entrava.

"Oh buongiorno caro" disse la nonna. "Cosa ci fai già in piedi?"

"Volevo salutare Andy" rispose sbadigliando.

"Così mi fai commuovere. Dai salutami e torna a letto che è presto" lo redarguì Andy.

I due fratelli si abbracciarono e nel momento in cui lasciarono la presa, la ragazza gli fece un pizzicotto sul braccio.

"Ahia!" gridò lui.

"Andy..." fece eco la nonna.

"Volevo salutarti come si deve. Sia mai che ti dimentichi della tua sorellina"

"Questo non è possibile. Guardando i lividi che mi lasci mi devo ricordare per forza" disse massaggiandosi il braccio.

"Almeno ora sei sveglio" rise lei.

Arrivò l'ora in cui dovette uscire di casa, salutò la nonna che le fece le solite raccomandazioni e si incamminò a piedi verso la scuola dove la aspettava Colin più eccitato di lei.

"Allora si parte?" disse lui quando la vide arrivare.

"Stai calmo che sono le sei e mezza per favore. Ho bisogno di tranquillità"

"Non ne avrai per molto mi sa. Sta arrivando la vip"

Una Lamborghini Aventador si fermò in un punto imprecisato del parcheggio e quando si aprì la portiera del passeggero, si intravidero due gambe mozzafiato che uscivano dall'abitacolo; era arrivata. Mentre sculettava verso gli autobus, Autumn, guardava tutti dall'alto al basso come se fosse la reginetta del ballo ancor prima che il ballo dovesse essere organizzato. In effetti era particolarmente bella quel giorno, indossava un vestitino blu aderente e delle scarpe poco consone alla gita che erano in procinto di fare. La valigia era rosa fluo e sembrava che si fosse portata l'intero guardaroba.

"Deve andare via tre giorni e la sua valigia è grossa quanto il mio frigorifero. Se andasse via un mese non oso immaginare il bagaglio" disse Colin prendendola in giro.

"Già. Guarda, punta dritta verso di noi, che strano" si infastidì Andy.

"Ciao nullità" li salutò Autumn.

"Ciao Autumn" risposero in coro i due, con un tono depresso.

"Dov'è la tua ragazza King?"

"Non c'è e comunque non sono fatti tuoi, Blanchard"

"Ah no?" sorrise diabolica "Mi dispiace molto" si scostò i capelli con la mano facendoli volare dietro alle spalle e se ne andò da quelle ochette delle sue presunte amiche.

"Ammetti che ha classe però" disse Colin guardandola.

"Si. Ma è stronza lo stesso" rispose lei.

"Su quello non ci piove"

I ragazzi euforici si spingevano e si strattonavano per ottenere i posti migliori sul pullman, per stare il più possibile lontani dai prof. I due amici ovviamente trovarono posto davanti, non interessandosi minimamente a quella stupida e infantile gara.

Come le foglie in autunnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora