Era giunto il momento di rientrare a scuola e le sembrava strano. Sembravano mesi che non varcava quella soglia, eppure erano passati solo cinque giorni. Tutto quello che era successo in quel poco tempo passato lontano da quell'edificio, l'aveva fatta evadere dalla realtà e le aveva fatto sperare che il tempo si fermasse, come successe durante l'ultima sera in hotel. Non voleva tornare per non vedere lei, la sua bellezza, il suo volto fine che non riusciva ad immaginare felice. L'aveva fatta soffrire per così tanto tempo e neanche lo sapeva, se la meritava la situazione in cui si trovava: odiata dalla persona della quale era innamorata persa. Ma perché l'aveva baciata? Colin le aveva fornito una spiegazione più che plausibile ma non riusciva davvero a capire il motivo del suo comportamento così schivo.
Ora era il momento di mettere da parte i suoi sentimenti e di ascoltare i problemi del suo migliore amico, che per una volta aveva bisogno di tutta la sua attenzione.
"Ciao Andy!" la abbracciò Colin, stringendola più del necessario.
"C-Colin, m-mi stai facendo m-male" lo riprese.
"Scusa, scusa. Non ti vedo da troppo tempo" lasciò la presa. "Allora? Come va?"
"Bene grazie, tu? Oggi non dobbiamo attuare un piano strategico per fare in modo che Allyson si innamori perdutamente di te?"
"Vedo che ti ricordi" sorrise.
"Allora, ti spiego: le ho chiesto il numero di telefono su facebook prima del week-end ma non sono proprio riuscito a scriverle, penserà che sono un idiota"
Andy si batté una mano in fronte. "Non ci sai fare come pensavo con le donne"
"Normalmente si ma con lei... Non lo so, è diverso"
"L'hai già incontrata stamattina?" gli chiese.
"Ho chiesto alla sua migliore amica e mi ha detto che oggi ha una visita medica e che non sarebbe venuta a scuola"
"Perfetto, scrivile"
"Cosa devo scriverle?"
"Qualsiasi cosa! Che ne so... Intanto salutala e dille che sei tu, sarebbe già un passo avanti. E poi vedi cosa risponde, tutto verrà da sé"
"Ok mi hai convinto"
Colin tirò fuori il telefono, scrisse il messaggio e lo inviò.
"E ora che faccio?" le chiese lui ansioso.
"Magari aspetta che ti risponda"
"Si, giusto" disse. Iniziò a tamburellare con il piede facendo innervosire Andy che gli diede un calcio sulla gamba.
"Ahi!"
"Mi dai fastidio quando sei nervoso, andiamo in classe"
Si incamminarono verso l'aula, quando Andy si bloccò con un nodo in gola vedendo una brillante chioma rossa proprio dritta davanti a lei. Autumn teneva la testa alta, ancheggiando a destra e sinistra e quando si accorse di lei, la fissò intensamente mostrando negli occhi sicurezza di sé ma subito tornò a guardare la direzione in cui stava andando ignorandola completamente. L'aria al suo passaggio aveva sparso il profumo del suo shampoo nell'intero corridoio, specialmente nelle narici di Andy.
La ragazza mora rimase pietrificata, non si aspettava di vederla visto che alle prima due ore di quel giorno, l'altra avrebbe dovuto avere educazione fisica e sarebbe dovuta entrare direttamente dalla palestra.
Sentì le gambe cedere, tutto girava, sentiva i rumori ovattati e in meno di un secondo si ritrovò sdraiata per terra perdendo i sensi.
Si risvegliò in infermeria circa due ore dopo, a fianco del suo letto c'era il suo migliore amico che si accertava che stesse bene.
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Come le foglie in autunno
RomanceDue ragazze, apparentemente senza nulla in comune, provano odio l'una verso l'altra. Il tempo che passeranno insieme (involontariamente) durante i giorni sempre uguali passati a scuola, le faranno avvicinare facendo loro capire che sotto al loro odi...