Mentre tutti uscivano dall'ingresso, Andy aiutò Autumn a mettere a posto il caos che i ragazzi avevano lasciato in tutta la casa. Era circa mezzanotte e c'era un sacco di lavoro da fare.
Bicchieri di plastica sparsi ovunque, vestiti di gente sconosciuta sui mobili o per terra, mozziconi di sigarette mezzi spenti in soprammobili antichi ed erano passate solo due ore.
"Non oso immaginare cos'avrebbero causato se fossero stati qui tutta la notte" disse Andy mentre raccoglieva la spazzatura e la buttava in un sacco.
"Non ti ho costretta a restare per aiutarmi, se vuoi puoi anche sederti. Sistemo io" le sorrise Autumn.
"Non è un peso e poi non puoi riordinare tutto questo caos da sola" sorrise di rimando.
"I miei genitori torneranno solo lunedì ma vorrei evitare di lasciare la casa in queste condizioni. Mia madre fiuta odore di party da miglia di distanza. È un vero e proprio segugio"
Andy rise di gusto. "Per quel poco che l'ho conosciuta, non mi sembra una persona che fa tante storie per questo genere di cose"
"No, ma se fosse qui ora sicuramente si metterebbe le mani nei capelli. Vado a prendere l'aspirapolvere"
"Si, io ho quasi finito di raccogliere le cose, poi se mi dai uno straccio pulisco i tavoli"
Mentre Autumn camminava verso lo sgabuzzino non si accorse di essere osservata dall'altra ragazza.
"Non sta succedendo davvero" pensò Andy a bocca aperta, contemplando quella visione. "Sto sicuramente sognando, come al solito"
"Andy devi darmi una mano!" urlò la ragazza dall'altra stanza. "Mia madre ha il vizio di mettere gli stracci in alto e non ci arrivo!"
"Dove sono?" le chiese sbucando dall'apertura della porta a soffietto.
"Proprio lì" indicò una mensola che era fuori portata anche per Andy.
"Ma non ci arrivo neanche io, tu fai la cheerleader dovresti essere più atletica di me"
"Di solito mi sollevano quando dobbiamo fare le coreografie"
"Ah, quindi dovrei sollevarti?" disse Andy dubbiosa delle sue capacità. "Finirà molto male, io ti sto avvisando preventivamente"
"Metti le mani così" le mostrò Autumn. "Io ci salgo con il piede e il gioco è fatto"
"Ti fidi? Perché io non mi fiderei" rise.
"Dai proviamo. Al limite cado, sono abituata alle prove"
"Allora non sei perfetta come fai credere a tutti" la indicò a bocca aperta, come se avesse scoperto il suo segreto più profondo.
"Muoviti" rise.
Andy mise entrambe le mani a conca incrociando le dita per permettere l'appoggio ad Autumn, che senza tante remore salì, fidandosi ciecamente. Mentre cercava, si girò per parlare con la ragazza ma perse l'equilibrio per una frazione di secondo e cadde rovinosamente trascinando anche l'altra con sé.
"Perdonami è stata tutta colp..." si interruppe la ragazza dai capelli rossi.
Andy era sdraiata per terra che la guardava per assicurarsi che non si fosse fatta male. I suoi grandi occhi smeraldo la scrutarono attentamente cercando qualche segno di lesione. Autumn non riusciva a parlare, la salivazione non rispondeva ai comandi del cervello e non riusciva a levarle gli occhi di dosso. Lei era sopra, con una gamba in mezzo alle sue e i volti estremamente vicini.
"Stai bene?" le chiese la ragazza mora lievemente imbarazzata.
"S-si, s-scusa è stata colpa mia" si alzò rapidamente porgendole la mano. "Non faremo più esperimenti del genere, mi avevi avvisato" rise nervosa.
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Come le foglie in autunno
Любовные романыDue ragazze, apparentemente senza nulla in comune, provano odio l'una verso l'altra. Il tempo che passeranno insieme (involontariamente) durante i giorni sempre uguali passati a scuola, le faranno avvicinare facendo loro capire che sotto al loro odi...